ottantaquattro

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Mi stendo sul letto di Mew nel silenzio che avvolge completamente la casetta da più di un quarto d'ora. Noto il comodino vuoto, mentre alterno lo sguardo tra il soffitto e il letto di Dustin accanto, vuoto anch'esso.

Valentina e Matteo, subito dopo la registrazione, hanno deciso di abbandonare il programma. Così. Nessuno sapeva nulla di questa decisione e né tantomeno ne conosce i motivi. Forse è questo quello che più mi logora: non saperne il perché. Perché rinunciare ad un'occasione così grande? Ok, Matthew voleva andarsene già da prima di Natale perché le cose non andavano come diceva lui, ma Mew? La papabile vincitrice dell'edizione si ritira? Non può essere un capriccio, non lo è, mi rifiuto di crederci.

«Non la vuoi una fettina di pizza?» mi chiede Gaia sulla soglia della porta. «Si adesso arrivo» rispondo e lei, conoscendomi, mi lascia nuovamente sola.

Prima di raggiungere tutti in cucina mi dirigo nel giardino sul retro. Noto la testa bionda di Ayle dalla porta a vetri ed esco lo stesso. Mi siedo accanto a lui e, pur non girandomi verso sinistra, riesco a capire che qualcosa non va.

«Che succede?» gli domando, posando un braccio attorno alle sue spalle per stringerlo a me. «La puntata è andata una merda...ultimamente in realtà va tutto una merda». «Perché dici così?» vedo che piange, ma, conoscendolo, non dico nulla per non farglielo pesare. «Io non sono fatto per le cover, sono fatto per la roba mia e basta. Mi sembra di rimanere sempre allo stesso punto, di non fare nessun miglioramento e questa cosa la odio, perché non mi sento fiero ed orgoglioso del mio lavoro, di ciò che sto facendo» si sfoga e lo lascio fare. «Mi spiace vederti così. Ciò che posso dirti è che in primis, tutto il lavoro che stai facendo per le cover, fidati di me, ti aiuterà molto fuori. Ti aiuta ad immedesimarti in altri contesti, in storie non tue, a provare emozioni che magari ancora non hai provato. Poi, se senti di non essere soddisfatto di te stesso, tocca mettersi un po' sotto. Se sai di avere degli angoli da smussare, fallo, non rimandarlo. Se qualcosa o qualche pezzo non ti convincono dillo ad Anna, ti adora e sono certa che sarà felice di aiutarti, così come lo sarò anch'io quando ne avrai bisogno» gli accarezzo la schiena, mentre con l'altra mano asciugo una lacrima che gli colava sul volto. «Grazie». «E di che, è brutto vedere proprio te stare così male. Se posso, voglio darti una mano». «Lo stai già facendo». «Fettina di pizza?» propongo, ma scuote la testa. «Ho mangiato poco fa, appena se ne sono andati Cip e Ciop». «Va bene, allora vado a mangiare e poi torno qui» mi rialzo. «Non sentirti in dovere di tornare se non ti va. Tanto io tra poco credo che andrò a letto» mi intima. «Non mi sento in dovere di farlo, voglio farlo. Sicuro che non vuoi niente da mangiare?». «Sicuro, tranquilla, vai» gli sorrido e fa lo stesso.

Arrivata in cucina noto un piatto con all'interno tre fette di pizza.

«Ho dovuto combattere per non farle mangiare a quegli animali di Mida e Simone, ma ce l'ho fatta» mi accoglie Holden, sedendosi a tavola accanto a me. «Grazie mille». «Di nulla, madame. Dov'eri?». «Ayle ha avuto un momento di down, ero a consolarlo» spiego mordendo il primo pezzo di margherita. «Oh... Riguardo cosa?». «La puntata non gli è andata bene» annuisce solamente. «Capisco. Dopo vado a parlarci, magari si apre se se la sente». «Con te si aprirà sicuramente di più, siete buoni amici. Si fida di te».

En e Xanax |Holden Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin