novantotto

2.6K 130 7
                                    

«Allora?» chiede Maria, mentre posiziono per bene il microfono sull'asta, al centro del palco.
«Cosa?» non capisco cosa intenda. «Come sono stati questi ultimi giorni?». «Una cosa che ho imparato è che quando fai una domanda conosci già la risposta» scherzo, ma dicendo la verità in fin dei conti e lei ride annuendo, perché sa che è così. «Comunque sono stati giorni un po' particolari, mi sono molto focalizzata sulla preparazione del brano che mi ha assegnato Rudy nella speranza di riuscire a prendere la maglia del serale» spiego sorridendo leggermente.

Dietro questo sorriso accennato che il lavoro di due giorni estenuanti, perché sentivo e sento tutt'ora la necessità di dimostrare al mio prof che la scintilla che avevo a Settembre non l'ho persa, l'ho solo riposta in un qualche cassetto per un po' di tempo.

«Rudy, sei la causa delle notti insonni di questa ragazza!» continua la conduttrice, interpellando il mio prof.

Dopo questa parentesi scherzosa però, si torna seri per la mia esibizione.
«Posso dire una cosa prima di cantare?» chiedo quasi sottovoce. Maria acconsente.
«Ultimamente la mia flemma non è stata particolarmente lucente, credo si sia visto. Ad averlo notato in primis è stato Rudy, che subito ha cercato di ridarmi la scossa, se così si può dire, con una canzone che ha un significato particolarmente forte, specie per chi come me ha perso qualcuno di caro. Adesso, non voglio fare nessun discorso strappalacrime né tantomeno ricacciare la mia storia come se fosse un asso da giocarmi, non sono il tipo, ma ci tengo solo a ringraziare il mio prof per l'immenso onore che mia ha dato nel cantare questa canzone. Tutto qui» il pubblico applaude e i prof anche. Rudy mi fa un occhiolino ed entrambi ci sorridiamo a vicenda, poi ecco che la base parte.

«"Ti vorrei, ti vorrei
Come sempre ti vorrei
Notte farà, mi penserai
Ma tu che ne sai dei sogni

Quelli son miei, non li vendo
Che ne sai, che ne sai
Chissà che mi scriverai
Forse un addio, o forse no
Ma tu che ne sai dei sogni"» non apro gli occhi neanche per un istante, mi concedo di rimanere nella mia bolla ancora per un po', come ogni volta che cantavo chiusa in cameretta o nel salotto di casa, quando non c'era nessun altro.

«"Nonostante tu sia
La mia rondine andata via
Sei il mio volo a metà
Sei il mio passo nel vuoto

Dove sei? Dove sei?
Dove sei? Dove sei? Dove sei?
Unico amore che rivivrei
Sai di vento del Nord
Sai di buono ma non di noi
Stessa luna a metà
Sei nel cielo sbagliato"» la musica pian piano incalza, sale sempre più, così come la mia voce e la mia emozione.

Cerco di recuperare quanta più aria possibile e di non versare neanche una lacrima. Ma fallisco miseramente.

Dopo un altro ritornello, la canzone finisce e lo studio cala in un silenzio tombale, un silenzio che probabilmente non l'aveva mai attraversato fino ad ora. Solo un gesto smuove tutti dalla propria trance, e a compierlo è Rudy.

Con la mano spinge la felpa dorata posta sulla sua cattedra in avanti, come se mi stesse dicendo di andarla finalmente a prendere. Non tutti se ne accorgono, ma io si, perché riaperti gli occhi è stata la prima persona che ho guardato.

Sorrido fra le lacrime, ce l'ho fatta.

__________________________
Sono mortificata per essere sparita così di soppiatto e vi chiedo scusa di ciò. Purtroppo ci sono periodi in cui non sempre è facile buttar giù qualcosa, specie se si è sopraffatti dalla vita privata. Spero possiate perdonarmi. Non vi prometto che sarò costante, ma non lascerò la storia incompleta (anche se ormai non guardo più il programma)...promesso. ❤️.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Mar 21 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now