trentasette

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La puntata prosegue e, tra le esibizioni per le gare ballo e canto, arriva il mio turno di esibirmi dinanzi a Tommaso Paradiso, il quale spende solo belle parole per me e per la mia performance. Ne sono davvero contenta, a maggior ragione perché proprio Holden mi aveva consigliato di cantare questa canzone.

Dopo una breve pausa, riprendiamo a registrare e Maria fa qualcosa di inaspettato.

<<Diana, scendi un pochino?>>. <<Ho paura>> commento, facendo quanto richiesto. <<Allora, nelle settimane passate abbiamo avuto modo di ascoltare gli inediti dei cantanti, ma il tuo non era ancora pronto. Ora che la produzione è finita e, dato che da domani saranno disponibili gli inediti di tutti sulle varie piattaforme, mi sembra giusto che anche tu canti il tuo davanti al pubblico>> sorrido felice. Aspettavo questo momento da un po' e il fatto che sia arrivato mi riempie il cuore di gioia. <<Oddio si, che bello>> poggio il microfono sull'asta e indosso uno dei due in-ear. <<Ci tengo a dire però che è un po' deprimente eh, niente roba allegra per adesso, chiedo venia>> sento qualcuno urlare dal pubblico "Meglio così" e spontaneamente rido. <<Come mai ridi prima del pezzo deprimente?>>. <<Qualcuno ha urlato che ama i pezzi deprimenti. Sinceramente, mi sento di concordare>> indosso anche il secondo in-ear e, quando sono pronta, faccio cenno a Maria per far partire la base.

Mi isolo completamente per via dell'isolamento che provocano le cuffiette, ma forse lo preferisco: mi fa sentire ancora da sola nella mia cameretta.

<<"Ho messo le scarpe nuove per i giorni di fango
Forse i leghisti lì in riva al Po non hanno più un capobranco
Fuori la rivoluzione ed io mi vesto di bianco
Vorrei tenerti la mano un po'
"Scusa, ma sono stanco"

Tanto lo so che lo sai che non so
Che cosa ne pensa la gente
Per una volta che non
Non ce ne fregava niente
Dormire nudi sui tetti
L'eclissi su Roma e la tua Coca Light
Non ti ho detto mai quello che mi fai
E gli altri si perdono come niente
E poi si ritrovano in un'altra città
Sembra un'eternità, sembra una vita fa
E tu come stai? Che cosa fai?
Io coi piedi nel mare e soltanto a pensare
Che sembriamo tutti falliti, tutti falliti">> resto vicino all'asta, con le mani poggiate sul microfono e gli occhi chiusi, creando una sorta di bolla attorno a me. Non so se il pubblico sta applaudendo o se, al contrario, non sta apprezzando affatto.

Quando l'esibizione termina, ci metto un po' per tornare alla realtà. Tolgo gli auricolari e apro gli occhi, sentendo applausi ed urla da parte del pubblico, ormai all'in piedi. <<Grazie>> dissi sottovoce, ma vicino al microfono. Arriccio il naso e sento gli occhi pizzicare un po'.

<<Che fai scema, ti metti a piangere?>> mi prende in giro Maria. <<Eh ogni tanto, di solito non piango mai, giuro>>. <<Lo so, lo so, me l'hai raccontato. Vabbè ma sono lacrime di gioia, no?>> domanda, mentre mi avvicino al banco di Kumo, che mi passa un fazzoletto per non far colare il trucco. <<Si che sono di gioia. Mi ha fatto strano cantarlo la prima volta davanti al pubblico, non lo so, brividino>>. <<Vai a posto dai, andiamo avanti con la gara di ballo "La mia storia" "La mia coreografia">>.

Mentre torno a posto, passando fra i banchi, vari miei compagni si complimentano. Ringrazio tutti frettolosamente, per tornare a posto e non rubare altro tempo/attenzione.

Dopo circa mezz'ora la registrazione finisce e iniziamo a toglierci gli archetti, per restituirli alla produzione. Facciamo tutto ciò in studio, in modo da passare un altro po' di tempo col pubblico. Parlo un po' di qua e un po' di là, rispondo a domande e curiosità e poi raggiungo Holden, che mi fa segno con la mano di avvicinarmi a lui. Subito lo abbraccio. <<Eccola qua, modalità koala attivata>> rido. <<Sei stato bravissimo, scemo>> dico riferendomi alla sua esibizione. Ha dimenticato il cut, ma è riuscito a portare avanti l'esibizione egregiamente, oltretutto staccandosi per la prima volta dall'asta. <<Grazie scema. Tu sei stata fenomenale oggi: nel compito, nella cover, nell'inedito. In tutto>> mi lascia un bacio sulla fronte, ma alzo il viso per lasciargliene un secondo sulle labbra. Qualcuno fra il pubblico lo nota e tira un urletto che mi fa ridere. <<Mo sarà sempre così, eh?>>. <<Forza Carta, sopravviveremo>> mi lascia un altro bacio sulla fronte e poi salutiamo il pubblico, raggiungendo tutti gli altri in sala relax ed infine in casetta.

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now