novantatré

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«Allora, leggo la lettera di Anna, perché l'assegnazione di questo compito non è andata in onda nel daytime» dice Maria, tenendo in mano il cartoncino con su scritto il compito che mi è stato assegnato dalla Pettinelli. Iniziamo questa puntata col botto.

«"Cara Diana, sei altalenante. Se all'inizio mi piacevi, sei passato poi piano piano ad annoiarmi, poi mi sei piaciuta, poi sei ancora calata, eccetera eccetera eccetera. È una storia senza fine, Diana, ma io voglio vederci chiaro: ho bisogno di capire cosa penso davvero di te. Hai una bella vocalità, un bel timbro, una buonissima estensione, sai anche emozionare, ma a volte ti manca quel qualcosa che ti fa dire "Wow". Ho deciso di assegnarti una tipologia di pezzo che di solito non fai, qualcosa di allegro e che possa far divertire e ballare tutti. Compito simile ai vecchi? Può anche darsi, ma andrò avanti così fino a quando non saprò al 100% chi sei. Buon lavoro, Anna Pettinelli". Il brano che Anna le ha assegnato è "Unwritten" di Natasha Bedingfield. Che ne pensi, Rudy?» la bionda si rivolge al mio prof, mentre io mi avvicino al mio banco per poter bere qualche sorso d'acqua prima di cantare. «Maria io penso che la Pettinelli dovrebbe guardare un po' nella sua di squadra, piuttosto che in quella mia e di Lorella. Mi sembra che alcuni dei suoi abbiano molti più problemi di quanto sembri» dopo il commento di Zerbi si apre un acceso dibattito, che viene fortunatamente sedato dalla De Filippi. «Lasciamo prima cantare Diana, poi dopo vediamo cosa ne pensate dell'esibizione. Ok?» i tre prof annuiscono. «Certo l'avete messa proprio a suo agio, eh» commenta sarcastico Raimondo, facendomi ridere leggermente. «È tutto ok» lo tranquillizzo, facendo poi segno al tecnico del suono di far partire la base.

«"am unwritten
Can't read my mind
I'm undefined
I'm just beginning
The pen's in my hand
Ending unplanned"» non poggio il microfono sull'asta, bensì lo tengo in mano per potermi muovere un po' di più sul palco e dimostrare che le lezioni di staging con Elena sono infondo servite a qualcosa (spero).

«"Staring at the blank page before you
Open up the dirty window
Let the sun illuminate the words that you could not find
Reaching for something in the distance
So close you can almost taste it

Release your inhibitions
Feel the rain on your skin"» non appena parte il ritornello, il pubblico e i miei compagni iniziano a battere le mani a tempo, probabilmente per il grande successo di questa canzone, ricevuto ultimamente per via di un film di cui è una sorta di colonna sonora.

«"No one else can feel it for you
Only you can let it in
No one else, no one else
Can speak the words on your lips
Drench yourself in words unspoken
Live your life with arms wide open
Today is where your book begins
The rest is still unwritten"» mi muovo fra i banchi dei miei amici, scherzando con loro e raggiungendo poi, per la seconda parte del pezzo, il pubblico sugli spalti. Al secondo ritornello i miei compagni si alzando e ballano, scendendo anche sul palco: questa cosa, per esempio, non era programmata. Dopo questa "mini festa" svoltasi in meno di un minuto, tutti risalgono ai propri banchi, mentre io resto al centro per poter sentire il parere di Anna e degli altri due prof.

«Carina» unica parole che fuoriesce dalla bocca di Pettinelli. «No Maria, io esco» Rudy fa per alzarsi, ma viene trattenuto da Lorella al suo fianco. «Me ne andrei volentieri anch'io, ma non è il caso» dice la bionda. «Ma cosa volete voi due? Il compito l'ho dato io e per me è stata carina, da sufficienza, punto. Perché non posso esprimere il mio parere come fate voi?». «Perché non sei oggettiva! È la verità Anna, non giriamoci intorno! Non sei oggettiva con Diana, così come non lo sei con Sarah e Mida. Ormai sei diventata la croce di questi tre ragazzi, perché potranno fare anche la loro miglior interpretazione, la loro miglior esibizione, ma tu dirai comunque che saranno stati mediocri» si altera la Cuccarini. «Amen» sussurra il mio prof, facendo ridacchiare un po' tutti.
«Questa è l'apoteosi del ridicolo: voi giudicate costantemente i miei e io adesso devo essere d'amore e d'accordo coi vostri?». «Ma Anna, ma per favore, noi guardiamo nelle nostre squadre e basta. Non abbiamo bisogno di mettere le mani nei tuoi di affari» continua Rudy. La discussione si protrae per un bel po', ma alla fine l'esito del mio compito resta comunque 6. Tornata a posto, Maria mi chiama nuovamente, ma senza farmi scendere.

«Che ne pensi?» domanda solamente. «Di cosa? Del compito?». «Si». «Penso che mi sono divertita e che ho fatto una cosa diversa dal solito, ma che mi è piaciuta tanto. Sinceramente un po' la vedo come ha detto Lorella: probabilmente potrò fare un'esibizione stratosferica e rimarrò mediocre, però arrivata a questo punto mi preme di più sapere il parere di giudici esterni, del mio prof, del pubblico e del mio, piuttosto che quello di una singola prof che, a quanto pare, non sa neanche come definirmi» espongo il mio pensiero, cercando di essere il più educata possibile. Anna fa per replicare, ma Maria la ferma. «Basta così per oggi, Anna. Senti Diana, lo sai che ho un filmato per te?» la guardo stranita. «Per me?». «Si, per te». «Oddio, che ho fatto stavolta?» porto la testa fra le mani. «Non ti viene in mente niente?» si alza. «Sinceramente no...tutto ciò che si poteva vedere è stato visto, quindi non ne ho la più pallida idea». «Guardiamolo assieme allora».

Sullo schermo esce la seguente scritta, accompagnata da musica leggermente ansiogena: "Diana non è ancora a conoscenza di un segreto che tutti (amici, produzione, prof, familiari) manteniamo da ieri sera". 

Guardo Angela al mio fianco, come a chiederle con lo sguardo di cosa si sta parlando, ma lei alza le spalle facendo finta di niente, peccato che il sorrisino saccente sul suo volto la tradisca.

Dopo qualche secondo compare la cosa che probabilmente meno mi sarei aspettata di vedere.

" "Tutti" di Diana è certificata DISCO D'ORO in Fimi, con un totale che supera i 50.000 streams".

Sbarro gli occhi. Tremo. Porto le mani al viso per coprirmi la bocca, sconvolta come mai nella mia vita per un qualcosa di talmente bello.

Il mio primo disco d'oro.

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now