cinquantuno

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«Che hai?» mi chiede Chiara, notandomi giù di corda.

Questa potrebbe essere la sua ultima serata in casetta, così come per molti altri e la cosa mi rattrista. Pensare che dall'oggi al domani la casetta potrebbe svuotarsi per poi riempirsi di facce completamente nuove mi mette un'angoscia indescrivibile.

Ho passato gli ultimi giorni a cercare di consolare chi più rischia d'uscire, cercare di farli distrarre e di non fargli pensare al fatto che alla fine, se usciranno, la colpa è dei loro stessi compagni. Sento di aver in qualche modo inciso negativamente e mi sento in colpa, ma d'altronde era mio compito votare col massimo dell'oggettività. Per di più, sui ballerini non ho alcuna responsabilità.

«Ho una brutta sensazione Chia» confesso. «Riguardo la mia sfida?» si preoccupa leggermente. «No, proprio in generale sulla puntata. Secondo me non sarà affatto piacevole. Poi sono convinta che per forza di cose qualcuno uscirà: c'è troppa gente in sfida. Ancora peggio ora che la Celentano ha deciso di mettere in sfida anche i penultimi della classifica di ballo. Kumo sta malissimo, ieri sera ho passato tutto il tempo a consolarlo, non riusciva a smettere di piangere. Non è bello uscire in questo modo» le rivelo tutti i miei pensieri. «Hai ragione su tutto, ma sento che c'è altro che non mi dici. Che succede?» mi esorta a parlare con dolcezza. «Ma no, niente» mi stringo nella felpa che indosso. «Ha a che fare con un certo giovane?» bingo. Chiudo gli occhi e lei lo prende come un segno d'assenso. «Che è successo? Avete litigato?». Scuoto la testa, sbuffando leggermente. «No, ma è strano da un paio di giorni. Continua a farmi battutine su Ayle, sul fatto che ci troviamo molto bene o che apprezzo la sua musica. Non ho idea del perché faccia così...». «Ma tu gliel'hai spiegato che siete solo amici?». «Certo che si, lo sa eccome. Poi lui stesso ci passa un sacco di tempo assieme, non credo proprio che Elia ruberebbe la ragazza ad un amico». «Anore, evidentemente è solo morto insicuro. Non so se lo sai, ma Sarah mi ha raccontato che con quella famosa si lasciò per via di un tradimento da parte di lei. Ora io non sono adatta per psicanalizzare qualcuno, ma credo che sia rimasto un po' scottato dalla cosa e che quindi si porti dietro la brutta esperienza vissuta. Perché non provi a parlarci?». «Non voglio tirargli da bocca le cose, né tantomeno fargli riaffiorare brutti ricordi. Però questa situazione mi sta stretta, non mi fa sentire a mio agio. Mo è dalla sparata che gli ho fatto due giorni fa che sono un po' più fredda e lo vedo che ci resta male, ma allo stesso tempo se ripenso a ciò che ha insinuato (anche solo per sbaglio) mi sale il sangue al cervello. Non so che fare...».

Tolgo qualche pellicina dalle dita, cercando di non incrociare lo sguardo della mia compagna. Quanto le ho raccontato è una situazione venutasi a creare che mi ha veramente fatta dispiacere, probabilmente incontrare il suo sguardo mi farebbe crollare e non voglio assolutamente che accada.

«Devi soltanto parlarci, confidargli come ti sei sentita a riguardo e sperare che lui faccia lo stesso. Io sono sicura che andrà bene, Joseph non è stupido, anzi: è uno dei più maturi e intelligenti qui. E soprattutto, è una brava persona, ciò che ha fatto di sicuro non aveva come scopo ferirti». «Si, su questo sono d'accordo. L'ha fatto inconsapevolmente, ma comunque ci sono rimasta un po' così». «Oh, vieni qua e dammi un abbraccio, su» mi sporgo verso di lei, stringendola forte.

Se se ne dovesse andare sentirei d'aver perso uno dei miei pilastri qua dentro.

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now