sessantasei

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Dopo la registrazione, Holden viene trattenuto agli studi per non so quale motivazione. Tutti si avviano verso casa, mentre io resto in sala relax ad aspettarlo.

Nel mentre mi faccio un caffè, studio qualche dispensa per teoria musicale in vista di una probabile nuova interrogazione e metto a posto gli spartiti che avevo buttato in maniera confusionaria nello zaino.

A distrarmi da tutto ciò e il rumore della porta che cigola, aprendosi e rivelando la figura del cantante romano.

«Che ci fai ancora qui? Pensavo fossi in casetta con gli altri» mi si avvicina, calandosi per lasciarmi un bacio fra i capelli. «Ti volevo aspettare» dico solamente, alzandomi ed abbracciandolo. «È stupenda» gli sussurro all'orecchio riferendomi a "Nuvola". «Ho avuto un'ottima musa» mi lascia un bacio sulla guancia. «Tu sei un folle». «Nah, so' solo innamorato» sorrido spontaneamente, lasciandogli poi un bacio dolce sulle labbra. Quando mi distanziò leggermente, mi stringe di più a sé per i fianchi. Lo osservo in volto, e lui fa lo stesso con me. «Mi piacciono le tue lentiggini» dico sincera. «Pure a me le tue, pure se mo non ce stanno più» mi passa l'indice sulle guance e sul naso, delicatamente. «Eh, per quelle serve il sole». «Lo aspetterò con impazienza allora» mi bacia la fronte, poi la punta del naso ed infine le labbra. «Torniamo a casa? Stasera devo cucinare con Giovanni, ho paura di quello che sta combinando in mia assenza» cambio, purtroppo, argomento. «Ceh io te sto a bacià e te pensi a Giovanni? Guarda che me sto a impegnà eh» rido. «Hai ragione, scusa, ma nel pensare ho anche apprezzato molto». «E menomale! Annàmo va'» recupera le sue cose nello spogliatoio maschile ed io faccio lo stesso in quello femminile.

Rientrati in casetta troviamo il caos più totale: la produzione ci ha lasciato le decorazioni di Natale, dato il periodo.

Da bambina il Natale era sempre stata la mia festa preferita: le luci per le strade, i film e le canzoni natalizi, i regali, Babbo Natale, le maratone dei film Disney della Rai, i cenoni con la famiglia, il camino, l'affetto di casa. Vorrei poter citare anche la neve, ma a Napoli non nevica mai. Col passare degli anni ho sempre mantenuto vivo l'entusiasmo per questa festività, ma inevitabilmente quando un pilastro della famiglia viene a mancare qualcosa si crepa ed è difficile da risanare, non tanto nella famiglia quando individualmente. Negli ultimi anni Natale non è ovviamente più lo stesso, ma non lo odio: semplicemente non ha più il significato che aveva un tempo.

«Raga venite, sono rimaste le ultime palline!» ci richiama Kumo. «Io passo» risponde Holden, facendo per dirigersi in camera sua, ma lo fermo prendendogli la mano. «Ma dai, non fare il Grinch! Una pallina a testa e siamo tutti felici e contenti» provo a convincerlo, riuscendoci subito. «Solo una» lascia i nostri zaini sul divano. «Solo una».

Ci avviciniamo a tutti, che nel frattempo cantano e ballano le classiche canzoni di Natale. Gaia mi avvolge attorno al collo un piccolo boa glitterato che precedentemente indossava lei, mentre Kumo mi porge una pallina, facendo poi lo stesso con Holden. «Te piace Natale?» mi domanda, mentre gli altri sono distratti. «Se sono in buona compagnia, si. Devo anche essere dell'umore giusto» spiego brevemente. «E come lo vedi quest'anno?». «Lo vedo bene, più del solito».
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Scusate l'assenza, ma devo assolutamente diminuire il numero di capitoli altrimenti diventeranno troppi fino alla fine della storia.

Tra l'altro siamo primi in ogni categoria da 3 settimane, matti!❤️

En e Xanax |Holden Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang