ottantuno

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«Questa cosa che Gaia mi ha letteralmente sfrattata dalla mia stanza mi turba parecchio» affermo davanti allo specchio, mentre tolgo gli orecchini. «Come mai?» mi invita a spiegare Jo, abbracciandomi da dietro e poggiando il mento sulla mia spalla. «Non lo so, l'altra sera parlavamo un po' del più e del meno, di come si trovasse con Chri. Lei è tanto tanto contenta, ma proprio tanto, però mi ha confessato che ha un po' paura di star correndo troppo. L'ho fatta sfogare e non vorrei che stasera magari facesse cose non a mente lucida» confesso, stringendo le sue braccia avvolte al mio bacino. «Christian non è uno stupido. Lo sai, vero?» mi domanda baciandomi il collo. «Lo so, non dico che non mi fido di lui, però boh. Non so, qualcosa mi tiene in allerta». «Hai semplicemente sempre voglia di aiutare gli altri, non te concentri mai su te stessa». «Dici?». «Eh dico. Stai qua da sola con me e te metti a pensà a Gaia» scherza ed effettivamente rido. Mi volto verso di lui, mentre poggia le sue mani accanto ai miei fianchi, incastrandomi tra lui e il lavandino. «Hai ragione, scusa. È che io penso troppo, è più forte di me. Ora penserò a te tutto il tempo, promesso» tiro un lembo della t-shirt che indossa per avvicinarlo a me e per poi baciarlo. Porto un braccio dietro al suo collo, mentre con l'altra mano inizio ad accarezzarlo leggermente sotto il tessuto della maglia. «Puoi sta certa che pure io penserò a te tutto il tempo» dice, portandomi poi a sedere sulla superficie fredda del lavello. Aggancio le gambe al suo bacino, facendo inevitabilmente alzare leggermente il vestito. «Me fai impazzì, Diana. Lo giuro» mi accarezza una coscia. Con la mano mi fa schiudere leggermente le labbra per potergli concedere l'accesso della lingua, che in realtà avrei accettato anche senza quel gesto. Scende con dei baci umidi verso il mio collo, fino a raggiungere la spalla e poi il petto, quasi vicino alla scollatura dell'abito. Sospiro, stringendolo con le gambe ancora di più a me e facendo scontrare i nostri bacini. Geme leggermente sulla mia pelle e mi sento di morire. «Stai ancora a pensà a quei due?» chiede riferendosi a Mida e Gaia, mentre fa scendere leggermente una spallina del mio vestito, lasciando sulla pelle una serie di baci. «A chi?» dico ironicamente e lui alza lo sguardo sorridendo compiaciuto e con un pizzico di malizia negli occhi. Sorriso e sguardo che ricambio allo stesso modo. Abbassa anche la seconda spallina, prendendo a baciare questa volta la spalla sinistra. Mi spingo leggermente verso il suo bacino e mi lascia un morso leggero. «Lo fai apposta, eh?». «Mi piace arrivare dritta al punto» dico, sfilandogli poi la maglia e lasciandolo a petto nudo. «A me invece piace girarci intorno» controbatte prima di riprendere a baciarmi con un po' di foga. La mano che era poggiata sulla mia coscia sale sempre di più, fino ad arrivare sotto il tessuto dell'abito e a sfiorare col pollice un lembo dei miei slip. «Joseph» gemo sottovoce. Anche l'altra mano raggiunge i miei slip ed inizia a sfilarli via molto più lentamente di quanto mi aspettassi. «Si?» mi sussurra all'orecchio, lasciandoli poi cadere per terra. «Erano superflui» ripete sempre al mio orecchio e deglutisco a fatica. Sembra quasi di essere tornata indietro alla mia prima volta, con le stesse emozioni triplicate e la stessa paura di poter sbagliare qualcosa. Semplicemente però questa volta essendo molto più consapevole e fidandomi ciecamente della persona che ho davanti. «Sai cos'altro è superfluo?» gli chiedo. «Questo vestito? No perché secondo me anche questo starebbe bene sul pavimento» risponde, passando le sue mani sul tessuto dell'abito e quindi sul mio corpo. «No, intendevo questi jeans, ma anche il vestito è effettivamente ingombrante» dico, sbottonandogli il pantalone e lasciandolo scivolare giù. «Non me riesco più a trattenè. C'ho provato per mesi, ma mo è troppo. C'ho 23 anni, ma me sembro un ragazzino» porta entrambe le sue mani sotto il vestito, portandolo poi verso l'alto per potermene privare completamente. Mi fa strano essere completamente svestita difronte a lui, anche se la cosa comunque non sembra spiacergli affatto. Mi bacia delicatamente il seno e d'istinto stringo i suoi capelli con una mano. «Sei stupenda, davvero». Gli sorrido, imbarazzandomi leggermente, ma non lo nota fortunatamente. Quando riprende a baciarmi le labbra gli abbasso lentamente i boxer. Subito alza lo sguardo verso di me, forse non aspettandosi tutto questo coraggio da parte mia. «Mi danno fastidio» dico solo. «Sapessi a me». Porta le sue labbra su vari punti del mio corpo, scendendo poi pian piano verso la pancia, per poi raggiungere l'inguine e la mia parte più intima. Subito inarco la schiena quando sento le sue labbra poggiarsi proprio lì. «Joseph» gemo, ma lui non rialza lo sguardo, bensì continua. Porto una mano fra i suoi capelli e la cosa non sembra dargli fastidio, anzi. Dopo poco risale verso il mio collo, ma solo per sussurrare qualcosa.

«Ti voglio Diana».

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Non ho MAI scritto nulla del genere, quindi vi chiedo di essere clementi. È stato molto strano fare qualcosa del genere per la prima volta, ma prima o poi doveva accadere. Spero sia stata all'altezza delle aspettative, ma comunque cercherò ovviamente di migliorare, specie coi vostri consigli (sempre ben accetti). Love u all. ❤️.

En e Xanax |Holden Where stories live. Discover now