26. La scommessa

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Emma

Abby Montgomery era anche più figa di Penelope.

Questa è la verità a cui giunsi poco dopo il nostro arrivo, quando Abby aveva ricevuto un numero così elevato di avances che restavano ben pochi esemplari di sesso maschile che ancora non ci avevano provato.

E come biasimarli? Abby, con il suo perfetto stile da Coachella, era la reincarnazione del prototipo della perfetta Influencer.

Eravamo tutte e tre sporche di colore dalla testa ai piedi, solo che loro sembravano due arcobaleni pronti a essere attraversati dal più luminoso dei raggi solari. Io, invece, sembrava avessi avuto un incidente spiacevole in un negozio di vernici. Inoltre, loro indossavano sexy shorts abbinati a bikini mozzafiato, mentre io il solito abbigliamento da hippie strafatta, gonna larga e top.

La spiaggia di Huntington Beach era sovraffollata e una nuvola variopinta di polveri sottili aveva creato una cappa asfissiante sotto la quale tutti ballavano tirandosi il colore come fosse coriandoli.

Non ero stata così folle da addentrarmi in quella matassa psichedelica con il rischio di uscirne senza qualche strato di pelle. Quindi io, Penelope e Abby ce ne eravamo rimaste in disparte senza rinunciare alla battaglia di colore.

Per una come me, quel tripudio di felicità cromatica era quanto di più vicino ci fosse al Paradiso.

Alla fine anche Ben, Noah e Ollie erano venuti ma, mentre Ben aveva preso parte alla battaglia conferendo alla situazione la serietà che meritava, Ollie e Noah si tenevano ben lontani, finendo a essere gli unici senza neanche una microscopica macchietta di colore addosso.

«Cioè, tu vivi tipo con Ollie?». Mi chiese Abby di punto in bianco senza staccare le labbra carnose dalla cannuccia del suo drink.

Feci spallucce. «Sì, ma non c'è quasi mai a casa». Mi limitai a rispondere mentre osservavo Ben e Penelope divertirsi.

Ben l'aveva trascinata al centro pulsante della calca costringendola a sedersi sulle sue spalle.

«Lo sai che un bel po' di anni fa se la faceva con Alice Armstrong? Il fratello è tipo tuo amico, vero?».

«Sì, Davis. È tipo uno dei miei migliori amici».

Abby ignorò la mia risposta continuando a parlare. «Poi però lui l'ha tipo lasciata. Oddio, lei ci rimase così di merda che secondo me sta ancora rosicando. Cioè, voglio dire, ritieniti fortunata che almeno te lo sei pluriscopato». Mi incalzò poi con lo sguardo ma non sapevo cosa risponderle.

Forse un tipo o un cioè sarebbero bastati. Mi limitai a sorriderle.

«Quindi sei tipo malata?».

«Sì, ma tranquilla, non sono contagiosa».

Abby scoppiò a ridere e poi tornò seria, avvicinandosi a me come per farmi una confidenza. «Anche io una volta ci ho scopato, sai». Mi sorrise maliziosa.

Nonostante Shinhai mi ripetesse sempre che avevo un animo candido come quello di Heidi, in quel momento avrei voluto buttare Abby Montgomery giù da un dirupo insieme a una capretta.

«Dio, se ci sa fare! È stata tipo la migliore scopata della mia vita. Ci ho provato anche con il suo amico, David Foulie, ma lui si vedeva con quella tipa, tipo l'amica di quella che ora si scopa Ollie. Comunque, lui è...». Fece cadere il discorso senza terminare la frase.

Pensai che non riuscisse a trovare le parole per descrivere la bravura di Ollie, ma poi capii che si era interrotta perché lui e Noah si stavano dirigendo verso di noi e lei aveva ripreso a non considerarmi. Era troppo impegnata a mangiare Ollie con gli occhi.

Come le ali di una farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora