4. Little Bad Girl

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EVA

Mentre camminiamo verso casa di William, migliore amico di Chris, studente del terzo anno e, soprattutto, anche lui parte del gruppo dei Penetrators; mi sento come se, per la prima volta dopo troppo tempo, la mia vita mi appartenesse davvero.

Non sono solita a sentirmi sicura di me stessa; ma in questo momento sto cercando di prendere in mano la situazione e non pensare a tutte le cose negative che potrebbero succedere.

Durante il resto della mattinata, le ragazze sono andate ognuna a casa propria per prendere un cambio d'abiti e, successivamente, sono tornate da me. Abbiamo passato un vero e proprio pomeriggio fra ragazze comprendente di spuntini casuali, musica a tutto volume, alcuni bicchieri di un buon vino, chiacchiere e risate. Inoltre, il loro aiuto nel risistemare la mia stanza senza tornare sull'argomento di Jonas o Chris, mi ha fatto immensamente piacere. Hanno capito quanto sia difficile per me affrontare il tema e, rispettando i miei spazi, risultano semplicemente fantastiche.

Nonostante l'inizio orribile di questa giornata con tanto di mal di testa annesso, penso che il suo continuo non sia stato poi così tremendo. Dopo il trambusto a colazione e il tempo infinito impiegato per riuscire a finire di mangiare, ho preso qualcosa perché mi passassero i vari malesseri.

Prepararsi per una festa in compagnia delle proprie migliori amiche, probabilmente è la parte più divertente della serata. Scherzare, ridere e parlare con loro mi ha fatto sentire parte di qualcosa di davvero unico ed ora, al loro fianco, mentre ci avviamo verso la nostra meta, mi sento in qualche modo protetta.

Non importa quante cavolate mi ritroverò a fare questa sera per colpa dell'alcol o della mia indole da cerca guai; perché so che loro saranno lì per aiutarmi se dovessi essere in difficoltà e, qualcosa mi dice che sarà così.

«Pronte?»
Domando una volta arrivante davanti alla struttura, ricevendo da parte di tutte un segno di assenso.

Faccio un respiro più lungo e meditato degli altri prima di suonare. Dobbiamo aspettare solo alcuni istanti prima che proprio Chris venga ad aprire la porta. Indossa la sua amata felpa nera dei Penetrators e un paio di jeans del medesimo colore.

Non appena mi riconosce, mi sorride appoggiando una mano allo stipite, quasi come se non volesse farci entrare all'interno della casa.

«Ciao, Eva»
Mormora con un tono di voce abbastanza basso da farmi capire che ha già bevuto abbastanza nonostante l'orario non sia così tardo.

Ho come l'impressione che questo suo modo di approcciarsi con me in questo momento non sia completamente casuale ma abbastanza calcolato. Il fatto che ci abbia palesemente fermato solo per salutarmi, mi riporta con la memoria alla scorsa sera, quando si stava lamentando poiché avevo la piena intenzione di scappare senza rivolgergli un saluto.

Non credo sia abituato a non essere salutato e, soprattutto, sono fortemente convinta che non sia abituato a non essere costantemente posto sotto un riflettore. Tutti nella nostra scuola lo riempiono di attenzioni, anche inconsapevolmente.

«Ciao Chris, possiamo entrare?»
Domando con un sorriso sulle labbra, facendogli togliere il braccio dallo stipite della porta in un movimento che ci invita a sorpassare l'ingresso ed immergerci nel vivo della festa.

Trattengo una lieve risata per come mi sta palesemente squadrando, passandosi la lingua sulle labbra, mentre lo sorpasso seguita dalle altre.

Già solo nell'entrata dell'appartamento di William il caos della festa è evidente e, mentre mi tolgo la giacca, spero con tutta me stessa che in questa marea di persone e corpi accaldati non ci siano anche Jonas e Sara perché dubito di poter sopportare la vista di loro due. Sia da soli che insieme.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now