41. Bad Girls

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EVA

Camminare all'indietro, cercare di non cadere o inciampare e, allo stesso tempo, mantenere la stessa frenesia del bacio iniziato da Christoffer, non rientra nelle mie facoltà. Proprio per niente.

Rido contro le sue labbra quando vado a sbattere contro un secchio di alluminio, facendo in modo che il rumore risuoni nella stanza.

Chris si distanzia immediatamente e mi osserva divertito.

«Sei un disastro, Mohn»
Sussurra suadente, chiudendo la porta dello sgabuzzino con il piede e ritornando sulle mie labbra. 

Ormai, baciarci senza che nessuno possa vederci non solo è diventata una necessità, ma l'ennesimo gioco che elettrizza entrambi

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Ormai, baciarci senza che nessuno possa vederci non solo è diventata una necessità, ma l'ennesimo gioco che elettrizza entrambi.

Da quando abbiamo risolto i malintesi che si erano creati, il bisogno di stare l'uno con l'altra è diventato qualcosa di morboso.

Quando sono con Christoffer penso fino a dove posso spingermi e quando non sono con lui penso a quando lo rivedrò.

Tutto quello che c'era già fra noi, in appena cinque giorni, è stato elevato ad una potenza non quantificabile in nessun numero. 

Più volte le ragazze mi hanno detto che sono pazza e che non so davvero ciò che sto facendo, ma in tutto questo, l'unica pazzia è composta dal nostro desiderio. 

Sbatto con la schiena contro una scopa, facendola cadere a terra.

Chris si distanza ancora e pone fine al bacio, guardandomi storto.

Mi mordo il labbro inferiore per non scoppiare a ridere. 

«Ops»
Mormoro, facendogli alzare gli occhi al cielo. 

Riuscire a trovare dei luoghi neutri e ben nascosti a scuola non è così semplice, soprattutto perché c'è sempre la remota ipotesi che qualcuno possa cercarci.

Fortunatamente, il ragazzo che ho di fronte è ben esperto in nascondigli, quindi non mi sono dovuta preoccupare particolarmente di questo punto.

Mi sono dovuta preoccupare, invece, di ideare alcune regole. 

La prima è che noi due, sempre che esista effettivamente un noi due, siamo un segreto agli occhi di tutta la scuola escluse le mie amiche e William.

La seconda riguarda il tempo che passiamo insieme: non possiamo sparire magicamente tutti e due nello stesso momento, anche perché lui ha perennemente gli occhi puntati addosso.

Quindi gli unici momenti nei quali possiamo effettivamente stare insieme durante le giornate scolastiche sono i pochi minuti che precedono il suono della campanella di fine pausa.

Sfruttare questi pochi minuti di confusione generale per l'inizio delle lezioni, evitando così di attirare l'attenzione, è diventato un rito al quale non possiamo fare a meno.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now