36. Stereo Heart

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EVA

Riuscire a trovare la volontà per fare tutto ciò che si deve, essendo consapevoli che è domenica e che si potrebbe stare a letto tutto il giorno, è impossibile. Direi almeno tanto quanto raggiungere l'Isola Che Non C'è in compagna di Peter Pan.

Non mi sarei neanche lontanamente immaginata di lasciare soli il materasso, il piumone e i cuscini, se non fosse stato a causa di mia mamma. 

Il fatto che sia a casa, stravolge fin troppo le mie abitudini. 

Se non fosse stato per lei, sarei rimasta a letto fino a tardi, avrei fatto colazione al posto del pranzo, il pranzo al posto della merenda, la merenda poco prima di cena e la cena vera e propria a mezza notte. 

Invece non è successo nulla di tutto ciò. 

Mi ha svegliato alle otto, trascinandomi fuori dal mio caldo rifugio e dicendomi che sarei dovuta andare con lei a fare alcune commissioni. 

Fra il tempo grigio e triste, il fatto che non ho dormito poi così tanto e tutta la serie di luoghi dove mi ha trascinato contro la mia volontà, l'unica cosa positiva è stata ripercorrere con la memoria ciò che è successo ieri sera.

Le parole di William mi hanno tormentato per una serie infinita di giornate. Avevo perennemente la testa fra le nuvole e continuavo a pensare a quale fosse la cosa più giusta da fare. 

Prendere una decisione, per quanto possa sembrare semplice, non lo è affatto. Talvolta ci si ritrova davanti ad un bivio e riuscire ad imboccare la strada giusta è più raro che altro.

Volevo così tanto tenermi a distanza da Christoffer e negare ciò che si era creato fra noi, che non stavo prendendo in considerazione quello che desideravo davvero. 

Il discorso del suo migliore amico continuava a ronzarmi in testa come un disco rotto, non accennando a lasciarmi. Continuavo a pormi una serie di domande che non avevano una risposta.

È stato solo dopo aver parlato con le ragazze ed aver affrontato più approfonditamente l'argomento con Noora che ho preso la decisione definitiva: rischiare.

Parlare con loro mi ha fatto capire quanto sia facile complicare le cose con le proprie mani. 

Ho preso decisioni che non rispecchiavano affatto ciò che pensavo. Sono stata io stessa a creare tutto questo immenso vortice di confusione. Confusione, che è sfociata in un mare di desolazione. 

Christoffer è un vero e proprio punto fisso. È un po' come quella canzone che si sente per caso alla radio e non si riesce a dimenticare. Un'insieme di note perfette che sono appositamente create per persistere nella mente di tutti noi, dal primo all'ultimo. 

Ed è proprio per questo che non potevo continuare a comportarmi come una cretina. William e le mie amiche mi hanno aiutato a capire che se avessi continuato ad autoconvincermi di voler rimanere lontana da Christoffer, me ne sarei pentita in futuro. 

Spero solo di non dovermi pentire di questo azzardo.

Continuo a far ticchettare la matita sul libro di chimica, non prestando attenzione a ciò che sto leggendo. Sto più che altro viaggiando con la fantasia. 

Penso ad una serie televisiva, a ciò che mi ha detto di fare mia mamma, a cosa potrei mangiare questa sera e, inspiegabilmente, mi concentro su quel ragazzo che non riesco a togliermi dalla testa. 

Sbuffo affranta, prendendo in mano il cellulare. Indugio alcuni istanti, mordendomi il labbro inferiore, incerta se scrivergli o no. Mi ci vogliono solo pochi attimi per mandare a quel paese tutta quest'incertezza.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now