50. Anchor

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EVA

La consapevolezza che qualcosa in un rapporto sta cambiando, arriva soprattutto durante le mattine come queste.

I leggeri baci che sento sulla porzione di pelle non coperta dalla maglietta, so che sono di Christoffer. Mi lamento con un verso, sperando che mi lasci dormire ancora un po'. 

Mi va bene che faccia da sveglia umana, ma non oggi. Perché mi devo alzare?

«Dormigliona, siamo in ritardo...»
Mi sussurra dolcemente all'orecchio. 

Sono tentata di buttarlo giù dal letto e tornare nel mondo dei sogni, ma non appena registro le sue parole, mi rendo conto che non posso farlo.

Apro di scatto gli occhi e mi giro verso di lui

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Apro di scatto gli occhi e mi giro verso di lui. Per evitare di prendere una testata, si allontana un minimo mentre mi metto seduta.

«Cosa vuol dire che siamo in ritardo?»
Chiedo allarmata, improvvisamente più sveglia che mai. 

«Potrei averti lasciato dormire più del dovuto...»
Ammette colpevole, facendomi spalancare gli occhi. 

Non possiamo essere in ritardo. Io non posso essere in ritardo.

Scosto velocemente le coperte, scendo dal letto e recupero i vestiti che indossavo ieri, cambiandomi di fretta.

Devo tornare a casa, recuperare tutto ciò che mi serve e arrivare in orario alle lezioni. Non posso permettermi di saltare ancora delle ore. Non sapendo che entrambi i miei genitori sono in città. 

Sono tentata di guardare il mio cellulare per vedere le notifiche; ma mi trattengo. Se lo facessi, mi ritroverei semplicemente a dover leggere fin troppi loro messaggi.

È solo mattina, non sono pronta per affrontarli. 

So che quando tornerò a casa da scuola, niente e nessuno potrà salvarmi da quello che deve succedere, eppure non riesco a pentirmi di averli lasciati in quel modo.

Non sarei stata in grado di sopportare altro e, anche se ho agito in modo infantile, era l'unica cosa che sentivo di dover fare.

«Ti avevo detto di svegliarmi prima!»
Piagnucolo dopo aver infilato la maglia.

L'orario sulla sveglia di Chris, appoggiata sul comodino, è a caratteri cubitali ed è impossibile non notarlo.

Non posso credere che mi abbia lasciato dormire così a lungo sapendo che saremo dovuti andare a scuola! Avrebbe dovuto pensare a tutte le conseguenze di questa sua scelta, non agire e basta, come se nulla fosse!

«Avevi bisogno di dormire»
Si difende, facendomi portare l'attenzione su di lui. 

È già perfettamente vestito e, questo, non fa altro che aumentare la mia ansia.

Perché non mi ha semplicemente ascoltato?

So che ha agito per il mio bene e in buona fede, ma in questo momento le mie priorità sono ben altre.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now