In un gioco dove non esiste un vincitore e un vinto, e dove l'unico traguardo è un sentimento indefinito, non si può pensare di riuscire a frenare la travolgente attrazione che spinge l'uno nelle braccia dell'altra. La sfida sarebbe persa in partenz...
Dopo un litigio, la cosa peggiore è dover fare i conti con la realtà.
Non credevo sarebbe stato possibile sentirsi in colpa. Invece, quando Eva è entrata all'interno della sala, sono riuscito a pensare solamente a come spiegarle cosa stava succedendo. Poi mi sono ricordato di lei e Thomas, e tutto è passato in secondo piano.
La nostra conversazione penso possa essere durata al massimo dieci minuti, eppure sono bastati per farmi rendere conto che non sarei riuscito ad andare avanti in questo modo. Non più.
Sono arrivato ben presto alla conclusione che dovevo tornare alle mie abitudini e Amalie si è dimostrata molto incline ad assecondarmi.
Ci siamo ritrovati a baciarci a terra e, più proseguivamo, più l'immagine di Eva era presente. In un modo o nell'altro, il fatto che stessi cercando di sfogarmi con qualcuno che non era poi così importante, mi tormentava e non accennava a farmi sentire meglio.
Mi sono allontanato dalla bella ballerina di scatto, scappando da quella sala. Più ci stavo appiccicato, meno riuscivo a dimenticare.
Sapevo che dovevo trovare un modo efficace per cancellare definitivamente quella ragazza dai capelli biondo fragola e il carattere indomabile dalla mia testa, ma in quell'istante non ero abbastanza lucido per pensare in modo coerente.
Ho superato diversi limiti, non rispettato propriamente alcuni incroci e sono arrivato a casa in un tempo record. Probabilmente non ci avevo mai messo così poco.
Ho ignorato sia mia mamma che Adrian e mi sono chiuso nella mia camera con tre bottiglie di alcolici diversi.
Non sono mai stato dell'idea che l'alcol potesse aiutare a dimenticare, ma annebbia sicuramente i sensi. Ed era proprio ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
Iniziai a bere senza fretta, continuando a pensare ad Eva.
La spiegazione che mi aveva dato su quel suo dannato bacio non accennava a lasciarmi.
Continuavo a rivivere la nostra discussione parola per parola, chiedendomi effettivamente se saremmo potuti arrivare ad una soluzione.
Mi è sembrata quasi una battaglia. Ma per cosa esattamente? Per divertimento?
In questa nostra stupida guerra di colpi dettati dall'orgoglio o dal dolore, stiamo giocando con i sentimenti l'uno dell'altra. Continuiamo a rovinarci la vita a vicenda dopo aver vissuto una mezza favola.
Non ho mai creduto a queste cazzate, eppure mi chiedo comunque come sia possibile che prima vada tutto bene e un secondo dopo, il nostro rapporto, sia un disastro epocale.
Ho finito la prima bottiglia quasi senza accorgermene e anche la seconda.
Stavo iniziando la terza quando William è entrato dalla porta della mia camera, non preoccupandosi di bussare o avvertirmi.
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