48. Please Don't Say You Love Me

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EVA

L'ansia e l'agitazione che nascono dall'attesa sono due bestie di Satana.

Christoffer si è praticamente sempre presentato alla mia porta all'improvviso. Il fatto che oggi vi sia addirittura un orario, non fa che aumentare le mie paranoie. 

Si potrebbe quasi dire che il nostro incontro assomigli vagamente ad un primo appuntamento.

La sola parola appuntamento è terrificante. Se poi si aggiunge un bel primo davanti, diventa proprio raccapricciante .

Non mi sono mai preoccupata di certe formalità con lui, ma come potrei non farlo adesso? In queste settimane il nostro rapporto è nettamente cambiato e suppongo sia più che evidente.

Siamo ancora in inverno, ma non per molto. Gennaio finirà, lo seguirà Febbraio e in un batter d'occhio ci ritroveremo alle porte della Primavera. E, in tutto questo, non so assolutamente cosa potrebbe succedere. 

Vorrei che il futuro fosse come una di quelle espressioni di matematica dove bisogna trovare un'ipotetica incognita: difficili ma non impossibili.

Non sono mai stata un'amante di questa disciplina, anche se in realtà non sono mai stata un'amante di nessuna materia; ma riconosco in essa una perfezione e una regolarità che, nella mia vita, non sussiste.

C'è un'unica soluzione, ma possono essere presentati diversi procedimenti per arrivarci.

Sarebbe affascinante se il nostro futuro fosse così. 

Purtroppo, però, non sappiamo assolutamente niente. Né il percorso, né il nostro punto d'arrivo.

Potrebbe succedere qualcosa di brutto fra un secondo e non lo saprei. Però, potrebbe succedere anche qualcosa di bello. Eppure, sarebbe la stessa identica cosa: non saprei comunque nulla.

Da una parte è giusto che il futuro sia un'enigma e nessuno sappia a cosa vada incontro. Dall'altra, tutto questo mistero, racchiude in sé un'attrattiva troppo potente per essere repressa.

Tutti, almeno una volta, ci siamo posti la fatidica domanda che racchiude il che cosa succederà.

Che cosa succederà dopo la scuola, al mio diciottesimo compleanno, dopo mangiato, quando uscirò di casa.

Ogni giorno ci chiediamo del futuro e, ogni giorno, non riceviamo risposte. 

Il passato è impresso nei ricordi, nelle fotografie, nelle parole e nel cuore, il presente è conservato nel momento, ma il futuro è un grandissimo bastardo.

Non si conosce niente e mai si potrà conoscere. Sta ad ognuno di noi capire come reagire: se affrontare qualsiasi cosa a testa alta o averne paura. 

Talvolta credo che entrambe queste opzioni possano essere messe in pratica. Non si può essere sempre preparati al cambiamento, come non si può sempre aver paura.

Serve un giusto equilibrio. Come in tutto, d'altronde.

Il campanello suona e, d'istinto, scatto in piedi.

Osservo l'orologio appeso alla parete e mi accorgo che mancano cinque minuti alle otto.

Metto in pausa il film che in realtà non stavo guardando e mi avvio verso la porta.

Prima di aprirla mi fermo davanti allo specchio dell'entrata. Rifaccio la coda che ormai era più che altro un nido per uccelli, sistemo alcune ciocche più corte dietro le orecchie e chiudo la felpa.

Mi era passato per la mente di cambiarmi e mettermi qualcosa di più carino, eppure non l'ho fatto. Non solo sarebbe stato esagerato, ma non sarebbe assolutamente risultato come un comportamento da me.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now