30. Mercy

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EVA

Scappare dalle responsabilità e dai problemi non è mai stata una mia intenzione. Peccato che, a volte, fuggire, sembra essere l'unica possibilità. 

Andarmene dallo studio di danza, senza dare l'opportunità a Chris di sapere il motivo del mio comportamento, potrebbe essere una delle cose più stupide e allo stesso tempo intelligenti della mia vita.

Potrei definirla stupida poiché non è stato maturo da parte mia lasciarlo solo, senza una spiegazione logica. Mentre è senza dubbio intelligente perché, dentro di me, so benissimo che se fossi rimasta ancora con lui, gli avrei lasciato carta bianca su qualsiasi cosa.

Non ho mai considerato cedere alla tentazione e ad eventuali sentimenti come qualcosa di negativo; ma dopo la cicatrice lasciata da Jonas, l'essere stata così avventata è stata una delle idee peggiori che abbia mai avuto. 

Non avrei mai dovuto gettarmi a capofitto in una situazione sconosciuta.

Avrei dovuto, invece, ascoltare Noora e Sana fin dall'inizio. Avrei dovuto rendermi conto da sola che, prima o poi, avrei iniziato a cadere in un baratro di confusione totale. 

Chris mi fa un effetto che non riuscirei nemmeno a descrivere. E, purtroppo, il fatto che non sappia il potere che ha su di me, mi tranquillizza solo in parte. 

Mi sento costantemente a più di cento piedi da terra e, ogni qual volta che Chris si avvicina, mi sembra di precipitare. Lascio che i sentimenti prendano il sopravvento, non preoccupandomi delle conseguenze.

Non sono ancora arrivata all'impatto con il terreno e non ho intenzione di raggiungere quel livello. Devo fermarmi prima. Ed è proprio quello che ho intenzione di fare appena questa giornata sarà conclusa. Questa volta sul serio. 

Ieri, mi sono categoricamente rifiutata di farmi riaccompagnare a casa da Chris. Sono tornata a piedi, mettendoci quasi un'ora. Almeno, però, ho avuto il tempo per pensare. Senza che nessuno mi disturbasse. 

Ho iniziato ad ideare il mio piano Anti Chris, ma ho ampiamente dimenticato le selezioni di oggi. Quando me ne sono accorta, l'idea di prendere il primo aereo per il Canada mi è sembrata eccezionale. Peccato che il senso di colpa mi abbia impedito di farlo davvero.

Dopo mezz'ora di incertezze, mi sono ritrovata a doverlo chiamare per chiedergli un passaggio.

Quasi sicuramente ha associato i miei cambiamenti d'umore così repentini a qualche malattia mentale. In un primo momento mi è sembrato confuso, come cercasse di capire qualcosa di ciò che sto facendo, ma poi si è limitato a dirmi che andava bene. 

Mi è venuto a prendere e, in silenzio, ci siamo avviati verso il teatro. 

Ovviamente ho guardato Chris esibirsi. Il suo assolo è stato davvero molto buono e mi sento estremamente fiera del lavoro che abbiamo fatto. Sono quasi certa che possa essere selezionato. 

Cerco di distrarmi dall'ansia, pensando a qualcosa di bello, ma non riesco ad ignorare il mio battito cardiaco. Dovrei finire di prepararmi, ma è più difficile di quanto pensassi. Non sono più abituata a tutte queste emozioni forti mischiate come gli ingredienti di un frullato. 

Mi guardo allo specchio, sistemo i capelli in modo tale che non mi diano fastidio e poi raggiungo nervosamente il mio borsone. 

Alcune ragazze che si sono già esibite, stanno chiacchierando e commentando gli altri ballerini, ovviamente concentrandosi sul genere maschile. Come potrei dargli torto? 

Ad una delle due sfugge il nome di Christoffer e io mi ritrovo ad alzare la testa e osservarle. La riabbasso solamente un secondo dopo; ma questo è sufficiente per farmi capire come la situazione sia già degenerata fin troppo. 

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now