8. Most Girls

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EVA

La mia condanna a morte l'ho firmata io stessa quando, questa mattina, sono arrivata a scuola senza compiti, poi è continuata con lo spettacolino con Chris, con l'interrogazione a sorpresa di norvegese e sta continuando in questo preciso istante durante l'ora di storia. 

Non sono mai stata un'amante di questa materia, anche se la frase se non comprendi il passato, non potrai mai capire il presente e il futuro, continua a ronzarmi in testa incessantemente. 

La cosa davvero divertente è che ogni professore ritenga la sua materia una delle più importanti e, talvolta, tutto ciò è estremamente stressante. 

Noi studenti dobbiamo subire le ire, i cambi di umori e le pazzie di ognuno di loro senza poter mai dire una singola parola e questo a me non sembra affatto giusto. Non lo dico solo perché sono una studentessa stressata da un sistema che ci vuole rendere tutti delle macchine gli uni uguali agli altri; ma perché sono in grado di guardare in faccia la realtà.

Disegno distrattamente sul quaderno aperto, non considerando ciò che sta spiegando il nostro professore e facendo in modo che lui mi richiami per la terza volta nell'ultima mezz'ora. 

«Signorina Mohn, sta prestando attenzione alla lezione?»
Alzo la testa di scatto, notando come tutti si siano girati nella mia direzione per poi annuire con un sorriso falso sul volto. 

A volte vorrei semplicemente essere una di quelle ragazze che non hanno nessun problema a scuola o a casa, e che riescono persino a vivere la loro vita senza complicazioni eccessive. Mi piacerebbe essere qualcuno di diverso una volta tanto; giusto per vedere cosa si prova a non essere me.

Il professore scuote la testa sconfitto, come se sapesse alla perfezione che non lo sto ascoltando dall'inizio della lezione, tornando poi alla sua spiegazione su un argomento a me sconosciuto. 

Non riesco a prestargli attenzione in questo momento. I miei pensieri sono ancora tutti incentrati sulla conversazione avvenuta con Chris in corridoio. 

Speravo davvero che nessuno iniziasse a parlarne, almeno non in mia presenza, ma tutte le mie preghiere non sono state assolutamente esaudite. 

Non appena sono entrata nell'aula di chimica tutti hanno iniziato a farmi domande assurde. Mi hanno chiesto da quanto stavo andando a letto con Chris, perché non l'ho mai rivelato a Jonas e altre conclusioni che mi hanno fatto andare in paranoia. 

Non oso immaginare come sia dover convivere tutti i giorni con questi pettegolezzi sul proprio conto e, soprattutto, come sia dover rispondere a domande del genere ogni santissimo minuto.

Sono stata salvata dalla campanella della prima ora e sono scappata dall'aula prima che potessero aggiungersi altre domande alle quali non volevo rispondere, compiendo poi questa esatta routine per le lezioni successive.

Ora, mentre i quadratini del mio quaderno stanno pian piano diventando tutti blu, nel vano tentativo di realizzare qualcosa di artistico, sento comunque gli sguardi di alcune ragazze addosso. 

Non appena mi giro in quella direzione, rivolgono la loro attenzione al professore facendomi alzare gli occhi al cielo per l'infantilità. 

Tutti vogliono sapere di me e Chris anche se, in realtà, non esiste assolutamente nessun me e Chris

È davvero assurdo come le persone riescano a cucire, su pochissimi indizi, una storia così contorta. Fino ad ora la più fantasiosa narra che io sia rimasta misteriosamente incinta di Chris ad una festa, e che lui non abbia intenzione di tenere il bambino e, di conseguenza, stia cercando di convincermi a farlo adottare.

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now