22. Start Of Something Good

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EVA

Svegliarsi nuovamente nello stesso letto di Christoffer non potrebbe essere più strano. Non riuscirei a definirlo in altro modo. È strano come, durante la notte, siamo riusciti a scambiarci molteplici volte la posizione, come la mia testa in questo momento sia appoggiata al suo petto, come io sia rannicchiata contro il suo corpo caldo, come lui abbia il braccio sinistro avvolto delicatamente intorno al mio fianco e come la mia gamba destra sia incastrata fra le sue.

Sbatto un paio di volte le palpebre, strofinandomi gli occhi e sbadigliando. Poi, lentamente cerco di alzarmi da quella posizione, ma i nostri corpi così vicini e il suo braccio che mi tiene ancorata al letto, rappresentano degli ostacoli quasi insormontabili. 

Per prima cosa sposto le gambe, allontanandomi il più possibile da lui e successivamente mi occupo del suo braccio. Alzo la testa il minimo necessario per vederci, torcendo poi il busto ed allontanando la sua mano con calma. Mi sposto con estrema cautela, fermandomi di scatto solo quando fa un verso di lamento. 

Osservo la sua espressione rilassata prima di voltargli le spalle, scostare le coperte e scendere definitivamente dal letto

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Osservo la sua espressione rilassata prima di voltargli le spalle, scostare le coperte e scendere definitivamente dal letto. Recupero il mio cellulare e mi allontano. Ho bisogno di mettere qualcosa sotto i denti, quindi devo per forza raggiungere il piano superiore. Fare colazione sarebbe altamente stupido visto che è quasi ora di pranzo. Mi conviene direttamente saltare il suddetto primo pasto della giornata e passare al secondo.

«Dove stai andando?»
Mormora Chris con voce più roca del solito. 

Mi giro di scatto nella sua direzione, come se fossi appena stata colta in flagrante. Perché devo sempre sentirmi in questo modo con lui?

Ha i gomiti appoggiati sul cuscino mentre mi guarda con un'espressione assonnata, i capelli estremamente in disordine e un colorito decisamente migliore di quello che aveva ieri sera. 

Avevo dimenticato accesa la suoneria del telefono e, per sfortuna o fortuna, dipende dai punti di vista, ho sentito la chiamata in arrivo. In un primo momento ho pensato di lasciar perdere e tornare a dormire, ma ad ogni squillo continuavo a pensare che fosse mia mamma. Così, ho deciso di rispondere. 

Il fatto che fosse stato Chris a chiamarmi a quell'ora della mattina, mi ha destabilizzato lo stretto necessario da farmi passare tutto il sonno che avevo. 

L'iniziale confusione è stata presto soppiantata dalla preoccupazione e mi sono sentita incredibilmente sollevata quando ho scoperto che si trovava nei dintorni. 

Sul principio pensavo che invitarlo a casa mia sarebbe stata la cosa migliore, non pensandoci davvero. Ho cambiato idea solo quando me lo sono ritrovata mezzo nudo davanti agli occhi e con l'assurda pretesa di dormire in mia compagnia. 

In quel preciso istante e in tutti quelli a seguire, mentre le nostre labbra erano incollate, mi sono ripetuta più volte che non solo era una pessima idea, ma addirittura una delle più stupide che io abbia mai avuto. 

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now