31. Hurts Like Hell

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CHRIS

Avere a che fare con le ragazze non è mai stato un grande problema. Anzi, a volte, si rivelava molto più semplice di quanto pensassi in principio. 

Ma con Eva è totalmente diverso. 

Non riesco a capire come sia possibile che faccia il primo passo avanti e poi ne faccia immediatamente tre indietro per cercare di rimediare alla sua avventatezza dettata dai sentimenti.

Mentre la osservavo su quel palco, mi sembrava di vedere una persona completamente diversa da quella che ha ballato ieri con me. 

Stava eseguendo alla perfezione tutti i movimenti, imparati a memoria e ripassati miliardi di volte, ma non emanava nessuna emozione. Era apatica. Rinchiusa in un mondo lontano e nascosto agli occhi di chiunque. 

L'ho raggiunta nel camerino per accertarmi che stesse bene. 

Non avevo idea che il nostro discorso sarebbe degenerato in questo modo. 

Più osservo la porta dalla quale è uscita correndo, più mi rendo conto che le cose fra noi due stanno irrimediabilmente mutando e stravolgendo la vita l'uno dell'altra. 

Due ragazze, entrambe bionde e con un fisico tonico, entrano nella piccola stanza. Con lo sguardo fisso su di me e un'espressione mista fra il confuso e il felice, recuperano qualcosa dai loro borsoni ed escono nuovamente. 

Mi guardo intorno sbuffando. 

Non riesco a smettere di pensare a come Eva riesca puntualmente a scappare nel momento meno adatto. Deve essere un dono.

Alzo gli occhi al cielo, convinto che non ritornerà fino a quando non si sarà calmata. Così, approfitto della sua assenza per recuperare tutto ciò che è suo. 

Per prima cosa afferro fra le mani la felpa viola e la giacca. Entrambe sono completamente impregnate del suo dolce profumo. Poi passo al borsone stesso. Mentre lo alzo per metterlo sulla spalla, il suo telefono cade a terra in un suono sordo. Mi costringo a gettare tutto sulla stretta panchina per assicurarmi che sia ancora integro e funzionante. 

Se si rivela rotto, potrebbe davvero uccidermi.

Mi abbasso per recuperarlo e quando lo giro, faccio un sospiro di sollievo nel scoprire che, a parte una scheggiatura in alto a destra, il telefono è ancora intero. 

Schiaccio il bottone al centro per verificare che funzioni ancora e l'occhio mi ricade su due messaggi mai aperti. 

Entrambi sono da parte del suo ex fidanzato. 

Osservo le parole che ha scelto, iniziando a pensare a come debba essersi sentita Eva nel leggere tutto ciò. Inevitabilmente mi concentro sull'orario nel quale sono stati mandati. 

Il fatto che le siano arrivati prima del suo provino, non fa altro che affermare le mie ipotesi. Sono praticamente convinto che, per colpa di questo idiota, non stesse minimamente pensando all'opportunità che aveva.

Essendo così concentrato sulle mie teorie, non mi accorgo che Eva è tornata nel camerino. Me ne rendo conto solo quando mi prende il suo cellulare dalle mani. 

Alzo di scatto la testa e la osservo con aria nettamente colpevole. 

 

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