Prologo.

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"Un porto sicuro.
Ecco cosa eri per me.
Tutti al tuo funerale hanno pianto, sono state versate lacrime per un compagno fantastico, per un capitano eccellente, per un amico fedele e per un figlio di cui andare fieri, però nemmeno una goccia per l'amorevole, premuroso e bellissimo fratello che sei stato, perchè quelle lacrime potevo piangerle soltanto io, e non ne ho versato nemmeno una.
Sei andato via, Christopher, e ti giuro che vorrei che qualcuno ti avesse portato via da me, ti giuro che vorrei dare la colpa a qualcuno per la tua morte, andrebbe bene anche che fosse colpa mia, però la verità è un'altra. La verità è che è stata colpa tua, totalmente tua, e l'unico a cui posso indirizzare il mio odio sei proprio tu, l'uomo che ho amato più di chiunque altro al mondo.
Io ti odio, Christopher, perchè sei andato via troppo presto, sei andato troppo avanti e per me é impossibile raggiungerti; ti odio perchè ho ancora bisogno degli abbracci di mio fratello, eppure tu sei morto, e questo nessuno potrà mai cambiarlo.
Io ti odio, Christopher, perchè hai lasciato un vuoto freddo e oscuro dentro di me, io ti odio perchè hai portato via con te tutta la mia felicità, e ti odio, io ti odio perchè non ho nemmeno potuto dirti addio.
Ti odio così tanto, fratellone, anche se in realtà non ti odio affatto, sono solo una ragazzina disperata che ha perso il proprio fratello, una ragazzina indifesa, una ragazzina sola.
Luke è andato via da questa città, sai? Non lo biasimo, farei lo stesso se potessi, dopotutto voi non eravate solo migliori amici, era qualcosa di più profondo, eravate fratelli non di sangue ma per scelta. Mi ha abbracciato fortissimo e mi ha assicurato che lui, per me, ci sarà sempre, mi ha detto che manterrà la promessa che ti ha fatto, quella di tenermi al sicuro, però credo abbia bisogno del suo tempo, e io non sono nessuno per negarglielo. Ad ogni modo, ci sentiamo ogni giorno, cerchiamo di affrontare il dolore nel modo più maturo possibile, lontani ma pur sempre vicini. Ma è difficile, sopportare questo dolore è difficile.
Poi cos'altro è cambiato? Ah si, papà è un po' più presente nella mia vita, ci siamo trasferiti in un'altra casa e le uniche cose che mi rimangono di te sono la tua divisa di basket, la tua medaglietta che tengo sempre al collo e un paio di tatuaggi sul mio corpo. Il numero "22", il tuo numero, è inciso ben visibile sul mio polso, esattamente dove e come lo avevi tatuato tu.
Mi manchi, sopratutto la notte quando tremo di paura, sommersa dai ricordi. Mi manchi, ma credo che questo sia minimizzare totalmente quel che sento.
Perchè io mi sento come se qualcuno mi stesse soffocando lentamente, guardandomi negli occhi.
Ti ricordi quando, da bambini, andammo al mare e tu, cocciuto come una roccia, decidesti di andare lontano nonostante le forti onde del giorno? Quando poi rischiasti di morire pechè non riuscivi a risalire in superfice dopo esserti immerso dentro l'acqua? Quando mi raccontasti cosa tu avessi provato in quel momento io annuii, sperando silenziosamente di non provare mai le tue stesse sensazioni, e se mai avessi dovuto provarle speravo che tu ti saresti tuffato in acqua e che mi avresti salvato.
Ora io sto affogando, Cristopher, e tu non sei qui con me, tu non mi stai salvando.
Ti do sempre la buonanotte, però. Al posto della tua guancia bacio la medaglietta di metallo che ho al collo e mi metto in posizione fetale, sentendo il tuo profumo ancora sulla tua tuta che ormai uso per dormire. Ho comprato quello stupido profumo che ti piaceva da impazzire nonostante io lo trovassi fastidioso e lo spruzzo ovunque in camera mia, nei miei vestiti e nelle coperte nel letto. È un modo per farmi sentire costantemente fra le tue braccia, è un modo per ricordarti, è un modo per non lasciarti andare. Che poi come facevo a dirti che quel profumo era fastidioso!? Ora è la mia fraganza preferita, l'unica che uso.
Sulla tua medaglietta c'è inciso "Combatti", ti ricordi quando le abbiamo fatte assieme? Ora la mia, in cui c'era inciso "Respira", è sepolta nella tua bara, mentre io al collo porto la tua. Più guardo quell'incisione più mi rendo conto di non riuscire a combattere, questa volta, anche perchè cosa contro dovrei combattere? Niente potrà mai ridarti la vita, niente ti potrà mai riportare da me.
Ad ogni modo, ti do sempre la buonanotte, e quando poso la testa sul cuscino e fisso il vuoto, il dolore che provo diventa straziante, perchè so che il tuo sonno sarà sempre più lungo e profondo del mio.
Vuoi che ti racconto un po' del tuo funerale? Se fossi stato lì sicuramente saresti scoppiato a ridere in faccia a tutte quelle persone, e sai perché? Per i fiori.
Tutti hanno lasciato cadere nella tua bara rose rosse, te ne rendi conto? Delle fottute rose rosse. Avrei voluto gridare, perchè tu odiavi le rose rosse, nonostante quel fiore significasse "amore" tu sostenevi che non valesse a nulla, perchè si può dire "Ti amo" e dire una grande cazzata, tu preferivi le rose bianche, che significavano purezza. Hai sempre detto che dire "Io per te provo un sentimento puro" valesse più di tutti i "Ti amo" del mondo.
Sono stata l'ultima a lanciare il fiore nella tua bara, Christopher, e la mia rosa era bianca, macchiata del mio sangue, che alla fine era un po' anche il tuo. Avevo stretto troppo il gambo e una spina mi ha fatto un taglio; ho espressamente chiesto che venissero lasciate le spine, sai?
Rosa bianca perchè io per te provo il più puro dei sentimenti, spine perchè in ogni sentimento ci sarà sempre qualcosa che non andrà bene, il mio sangue per il legame che ci tiene ancora uniti e la mia collana per dimostrare che sarò con te sempre, nemmeno la morte ci separerà mai.
Anche oggi il tuo pensiero è stato soffocante, anche oggi le orecchie hanno fischiato e il sangue sembrava acido nelle mie vene.
Anche oggi mi fa male, anche oggi non mi sono ancora abituata.
Non credevo al "Per sempre", ti ricordi? Ora, invece, guardo l'orologio, sento il ticchettio, porto il peso dei minuti che passano incontrollabili e mi rendo conto che sarà "Per sempre" il tempo in cui sentirò la tua dolorosa e fredda assenza.
Dicono che con il tempo il dolore che sento si allevierà, sai? Dicono che prima o poi elaborerò il lutto e finirò col ricordarti con un sorriso sulle labbra.
Dicono tante cose, dicono che starò bene, però la realtà è che semplicemente mi sento soltanto fredda, vuota, buia e apatica. É così che ci si sente quando ti strappano via un pezzo della tua anima? È così che ci si sente nel perdere la persona per cui daresti la vita?
Perdere te è stato alquanto strano, è stato del tutto inaspettato.
Perdere te è sgretolarsi, é morire lentamente.
Perdere te è la speranza che scema via davanti ai tuoi occhi.
Perdere te è vedere la luce spegnersi mentre tu stai camminando in quel tunnel buio.
Perdere te è l'urlo silenzioso che logora la tua sanità mentale.
Perdere te è il lutto che non si supera, è l'incubo che non finisce, è il peso mortale dei ricordi.
Perdere te, dopotutto, è stato perdere me."

Un Porto Sicuro.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang