Capitolo 39.

21.9K 626 15
                                    

-Che cazzo ci fanno anche loro qui?!- sibila Jake, fermandosi di botto poco distanti dal bar in cui ci dovremmo incontrare con gli altri. Corrugo le sopracciglia e cerco i nostri amici con lo sguardo, e mi si contorce lo stomaco quando noto Damian e quei due ragazzi seduti con Ethan, Scarlett e Amalia.
Chiudo per un attimo gli occhi, costringendomi a essere lucida, anche se vorrei andare incontro a quei tre e spedirli a calci in culo via da qui.
-Jake, Damian...- deglutisco nervosa, posando gli occhi sul ragazzo accanto a me -Damian si sta comportando da stronzo, è vero, ma è tuo fratello e si comporta così perchè è il suo modo di evitare di soffrire. Non devi abbandonarlo, perchè lui, ne sono certa, non lo farebbe. E' un coglione, sì, e magari lo farebbe nel modo sbagliato, ma resterebbe accanto a te, anche se potresti non vederlo. Quindi ora noi andiamo lì, nonostante ci siano quei due coglioni che mi stanno sul /azzo, e parliamo con i nostri amici. Puoi ignorarlo, ma non lo devi lasciare solo-
Lo guardo negli occhi, credendo di trovare fastidio. Ma trovo paura.
La paura innocente di un bambino.
-Sono nostri fratelli- dice , colmo d'ansia -Mio padre tradiva mia madre e quei due sono i nostri fratelli. Non sono...- si blocca, come se provasse dolore nel dire queste parole -Non sono persone raccomandabili. Hanno seguito le orme di nostro padre. Kevin è finito in overdose due o tre volte. E Damian, lui ha sempre preferito loro due, non so perchè, ma era molto più legato a Kevin e Katerina rispetto a me e Evelyne. Quando stava con loro stava molto peggio del solito, Charl, e se ora sono assieme...- non riesce a finire la frase, ma capisco cosa voglia dire.
Se ora sono assieme, Damian sta davvero male.
Assorbo le sue parole, rimanendone senza io.
I loro fratelli.
Non li biasimo per non avermelo detto: il loro passato è... ingombrante, totalizzante.
Poi guardo di nuovo Jake, e capisco il suo terrore: paura che il fratello stia troppo male, paura che lui preferisca loro.
E' terrorizzato dall'idea di perdere Damian, la persona che ha sempre cercato di proteggerlo dal padre, da tutto e tutti.
-Damian si sta aggrappando alle cose brutte, Jake- sussurro -E' evidente. Ti sta allontanando perchè sei la sola cosa bella che abbia mai avuto. Jacob, Damian ti vuole bene. Non ho la presunzione di conoscerlo, ma credo di riuscire a capirlo. E Damian crede di non meritare la tua comprensione, il tuo affetto. Damian crede di non meritarti-
-Sta allontanando anche te, Charlene, non sottovalutarti- fa una smorfia, guardandomi male -Pensavo volesse solo giocare con te, ma lui ci tiene davvero. Non si sarebbe spinto così oltre, se non provasse qualcosa di vero per te. Se quello che stai dicendo è vero, crede di non meritarti quanto crede di non meritare me-
-Allora diamogli una speranza, Jake- e credetemi, lo sto facendo più per Jacob e Damian che per me stessa.
Io ho perso Christopher, so cosa si prova nel perdere un fratello.
Certo, hanno perso Evelyne, e non voglio minimamente, assolutamente sminuire il dolore della sua perdita, ma non erano... non so spiegarlo, davvero. E' una cosa che senti dentro: nel sangue, nel cervello, nel carne, nel cuore, nell'anima. Te lo senti addosso, che quella persona è sangue del tuo sangue. Perdere qualcuno a cui vuoi così tanto bene, è devastante.
Amalia credo voglia uccidere con lo sguardo l'amabile trio, Scarlett probabilmente sta per avere una crisi di nervi e Ethan sembra messo lì per caso.
-Siete in ritardo!- sbraita Scar, fulminandoci con lo sguardo, appena arriviamo da loro.
Evito accuratamente di guardare nella direzione di quei tre stronzi e faccio un sorriso di scuse alla mia amica, costringendomi a comportarmi normalmente.
-Abbiamo avuto un piccolo problema a casa- mi giustifico, sedendomi in una sedia attorno al tavolino.
Con problema s'intende Jake che ha cercato di chiudere mia sorella nello sgabuzzino per impedirle di uscire con un ragazzo. A quanto pare vanno davvero tanto d'accordo, cosa che non posso far alto che apprezzare.
Jake ha preso alla lettera la mia frase "puoi ignorarlo, ma non lo devi lasciare solo", perchè prende il mio cellulare e incomincia a giocare a uno dei tanti giochi che si è installato senza il mio permesso.
Ok, la situazione è molto imbarazzante, a dire il vero. E io non mi sento quasi mai in imbarazzo.
-Non voglio nulla- dice acido alla cameriera, quando lei arriva per le nostre ordinazioni.
-Certo che vuoi qualcosa- m'intrometto io, lanciandogli un'occhiataccia per il modo sgarbato con cui le si è rivolto -Che prendi di solito?-
-Non bevo alcolici oggi, domani dobbiamo allenarci con la squadra. Vedi, io almeno mi presento, agli allenamenti- gli do un calcio da sotto il tavolo per la frecciatina verso Damian.
-Prende un Black Cherry Basil- dico alla cameriera -E' un analcolico- sibilo al mio adorato fratellastro quando vedo che sta per protestare -E togliti il muso-
Fa una smorfia e mi guarda male.
-Ciao fratellino- esclama improvvisamente la ragazza, profondamente divertita -Non ci saluti? Non sei contento di vederci?- chiede quasi deliziata.
Jacob serra la mascella, alzando lo sguardo su Damian e i due ragazzi, dei quali non ricordo minimamente il nome.
-Non ho idea del perchè voi siate qui, Katerina. Io non ho nulla spartire con voi due, francamente- dice gelido. Katerina sorride.
-Oh, che maleducato- schiocca la lingua sul palato -Damian, non hai insegnato al nostro fratellino che si devono rispettare i più grandi?- ridacchia, facendomi venire voglia di spiaccicarle la mano sul viso.
Damian abbozza un sorriso sghembo, ma non risponde, e di certo non ci guarda. Si sta comportando da vigliacco del cazzo. Quasi quasi do anche a lui una manata in faccia, magari si sveglia.
-Cerchiamo di non dare spettacolo, si?- interviene acida Scalett, guardando male il trio delle meraviglie -Dovevamo decidere che fare per il mio compleanno, gente-
-Io l'ho fatta, la mia proposta- osservo sorridendo divertita -Ed era eccellente- ringrazio poi la cameriera, che ci ha portato le nostre ordinazioni.
-Assolutamente, categoricamente no- Ethan mi guarda malissimo -Non è eccellente proprio per nulla!-
-Perchè? Che hai proposto?- mi chiede Jake, alzando gli occhi dal cellulare.
-Ha proposto una serata con dei spogliarellisti!- risponde Ethan prima di me -Vestiti con i colori della North!- continua con una smorfia scandalizzata, schifato dall'idea.
Sto ancora cercando di fargliela pagare per aver liberato i suoi migliori amici dallo stanzino il giorno della partita? Mi sembra ovvio. E' divertente cercare di farlo impazzire.
Jake sorride divertito.
-Carino- commenta -Proponilo anche per il mio compleanno- il fidanzato della mia amica non sembra tanto contento che Jake abbia definito la mia idea "carina".
-Vuoi gli spogliarellisti versione Calum Robinson, Jaky?- chiedo sorridendo, sorseggiando il mio drink.
-Ah-Ah-Ah. Simpatica-
-Forse Robinson no, ma Dylan Brown volentieri- dice divertita Scarlett.
Credo che questo sia il colpo di grazia per Ethan.
-Dylan Brown?- chiede sconvolto verso Scarlett -Dylan Brown?!-
-Da quant'è che ti piace "faccia d'angelo"?- chiede anche Jake, corrugando le sopracciglia
-A lei non piace quel coso- sbotta Ethan, totalmente contrariato all'idea.
-Beh, non si può dire che sia brutto eh- osservo io.
Jake e Ethan si girano sincronizzati verso di me, fulminandomi con lo sguardo.
-Sembra Ken formato bamboccio- protesta Jacob
-Tu sei uscito con la Barbie umana!- gli rinfaccio.
-Non è questo il punto cruciale del discorso!- interviene Ethan, irritato.
-Il punto del discorso è che abbiamo bocciato l'idea di Charlene, infatti- Scarlett scocca un'occhiataccia al fidanzato -Quindi dobbiamo pensare cosa fare-
-Io non ho fantasia- si tira fuori Jake, tornando a giocare con il mio cellulare.
Perchè non gliel'ho ancora preso?
Finisco di bere il mio Cosmopolitan mentre parlano dell'organizzazione.
-Tua sorella vuole essere chiamata da te- annuncia ad un certo punto Jake. -Non preoccuparti, ci penso io!- gli si illuminano gli occhi.
-No che non ci pensi tu!-
Lui scaccia via la mia mano, mentre cercavo di stracciagli il mio cellulare, e avvia la chiamata.
-Ma non avevi detto che non si sopportavano?- mi chiede Amalia
-Solo perchè Caroline è quasi più stronza di lei. Ah, ciao ragazzina, sei già in chiamata? Perchè rompi le scatole?- chIede allegro Jake, perfettamente tornato in se' ora che ha qualcuno a cui stressare l'anima -Charlene, tua sorella mi sta insultando-
-Fa benissimo- replico alzando gli occhi al cielo -Dammi il cellulare-
-Ti stai annoiando? A chi lo dici- mi ignora, continuando a parlare con mia sorella -Mi diverto di più quando guardi "Abito da sposa cercasi"-
-Jake mi vuoi dare il cellulare?!-
-Io te lo avevo detto di non uscire con quello- continua Jake -Te lo avevo detto-
Sento mia sorella strillargli "Tu mi hai rinchiuso in un dannato sgabuzzino", mentre cerco di riprendere il cellulare.
-Si vede proprio che siete sorelle, entrambe fastidiosamente isteriche- sbuffa annoiato Jake, dandomi con un sorriso soddisfatto. Gli scocco un'occhiata di fuoco e prendo il bicchiere del mio cocktail per andare al bancone.
-Carol, dimmi- dico al cellulare, schivando le persone per raggiungere il barman.
-Quest'uscita si è rivelata un fiasco- borbotta lei -Senti, posso andare con una mia amica al cinema e poi a cena fuori?- mi chiede titubante -Torno presto a casa, promesso. Non faccio cavolate, sono responsabile. Non devi preoccuparti, lo giuro- si affretta ad aggiungere poi, fin troppo preoccupata e ansiosa.
-Certo che puoi andare con la tua amica, tesoro, che domande. Torna all'ora che preferisci, se fai ritardo avvisami, in ogni caso hai le chiavi. Ti servono soldi?- chiedo invece, posando il bicchiere sopra il bancone.
-Grazie, grazie, grazie!- strilla contenta -Ho tutto, stai tranquilla. Ci vediamo dopo, va bene? Ti voglio bene, sorellona-
Sorrido, e per un attimo scordo tutti i casini con Damian.
"Ti voglio bene, sorellona"
-Ti voglio bene anche io, tesoro- rispondo dolcemente prima di chiudere la chiamata.
Mi avvicino poi definitivamente al bancone, il barman, davvero tanto, tanto carino, mi dice di aspettare un minuto.
-Fai la crocerossina con mio fratello, Darling?- sobbalzo quando sento la sua voce dietro di me, e in un attimo si appoggia accanto a me al bancone. Il mio corpo rabbrividisce quando sente la sua vicinanza, della quale è stato in astinenza per giorni.
Deglutisco violentemente, cercando di non sembrare troppo... troppo sollevata, cazzo. Il suo profumo mi invade le narici e la voglia di appoggiarmi a lui, di toccarlo, di baciarlo, di sentirlo, mi si arpiona nel cuore, facendolo diventare pesante.
E' doloroso. Averlo così vicino ma allo stesso tempo distante chilometri da me è doloroso, perchè Damian mi è entrato dentro e non ne vuole uscire. 
"Dov'eri, Charlene, quando tua sorella ha perso un fratello? Dov'eri, Charlene, quando tua sorella soffriva?"
Lo ha detto perchè sapeva, sapeva che mi avrebbe ferito. Damian, quando è distrutto, è distruttivo, e finchè non se ne renderà conto, finchè non afferrerà la mano che gli tendo, io non posso permettermi niente.
Con questo pensiero, divento gelida.
Per il mio bene. Per non distruggermi. 
-Meglio essere crocerossina che un fottuto bastardo, non credi?- dico con indifferenza.
-E' facile giudicare quando la vita è degli altri- commenta aspro, con la coda dell'occhio noto che mi sta guardando, anche se io evito accuratamente di guardare nella sua direzione.
-Direi di sì. Fortunatamente io non giudico mai le persone, solo i comportamenti, Damian- ribatto -Se ti comporti di merda, io ti dico che ti comporti di merda. Semplicissimo.- continuo schietta, guardando il barman, che finalmente si sta avvicinando. Lancia una strana occhiata a Damian, poi mi sorride ampiamente, appoggiandosi al piano dove fanno i drink.
-Ciao dolcezza, che posso fare per te?- mi chiede tranquillo, dandomi tutta la sua attenzione.
Sorrido educatamente, anche se, devo ammettere, sono un po' sono lusingata. E' un ragazzo molto bello, dopotutto, e ha un sorriso stupendo, oltre che una buona dose di fascino.
-Fai tu, basta che non sia troppo dolce- concedo, considerando che non sono dell'umore adatto per pensare al drink che preferisco.
-Accetto la sfida- ammicca il ragazzo verso di me, girandosi poi da Damian -Cosa vuole lei, invece?- chiede in modo più professionale, non come ha parlato a me.
-Un Mojito- ringhia Damian, con quella che sembra l'intenzione di farlo fuori -Veloce!-
Il barman alza le sopracciglia, guardandolo scettico. Anche a lui, come a tutti, Damian sta parecchio sul cazzo quand'è di questo umore.
-Mi sembra di averti già vista da qualche parte- mi dice poi, incominciando a fare i cocktail.
-E' Charlene Thompson, tutti la conoscono!- sbotta aspro Damian, guardando con disprezzo il ragazzo di fronte a noi.
-Charlene Thompson?- chiede stupito lui, fermandosi un attimo -La sorella di Chris?- domanda, osservandomi meravigliato.
-Già, sono io- rispondo sorridendogli -Conoscevi Chris?- chiedo poi, leggermente stranita. Nessuno lo chiamava Chris, se non le persone con cui aveva più rapporto.
-Sono il ragazzo che vi ha salvato il culo alla festa di fine estate dell'anno scorso- sorride lui, riprendendo a fare i drink. La festa di fine estate è solitamente la più grande e bella festa di tutto l'anno: all'ultima che abbiamo organizzato, il ragazzo che ci procurava l'alcool ci ha dato buca all'ultimo, per cui abbiamo dovuto trovare qualcun altro che ci aiutasse nel giro di una mattinata. Alla fine, un ragazzo ci aveva procurato tutto, e alla fine non solo Chris lo aveva preso in simpatia, ma era persino entrato nelle sue grazie.
"Dovremmo uscirci, qualche volta" mi aveva detto "E' davvero simpatico e alla mano"
Credo che tutto sia dovuto alla frase di questo ragazzo quando mio fratello gli aveva detto in quante poche ore dovesse procurarci l'alcool: "Dovrai far uscire un bel po' di soldi da quel culo di riccone che ti ritrovi, amico, altrimenti non faccio proprio un cazzo. Mi stai dicendo di fare i salti mortali"
Chris era estasiato.
-Tu sei Josh?- chiedo sconvolta -Quel Josh?- sorrido divertita.
-In carne e ossa- sghignazza lui, porgendomi la mano, che stringo volentieri.
-Charlene- mi presento -Chris mi aveva parlato molto bene di te- lui ride, finendo di fare il drink di Damian.
-Sì, devo essergli risultato simpatico- osserva sorridendo, dando a me e Damian i nostri bicchieri. Io non do segno di volermi spostare, cosa che entrambi i ragazzi sembrano notare.
-Vuoi restare qui!?- ringhia Damian, aspro -Fai in fretta a fare gli occhi dolci alle persone, Thompson- sibila schifato.
-Tu invece fai in fretta a fare lo stronzo. Fallo assieme a quei due, lontano da me

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now