Capitolo 29.

27.9K 691 78
                                    

Un calore assurdo mi desta dal sonno profondo nel quale ero caduta durante la notte. Premo il viso sulla spalla di Damian, ancora non psicologicamente pronta a continuare la mia vita, fuori dalla bolla dove mi ero rinchiusa ieri. 
Il corpo di Damian sembra una borsa calda, sono coricata, appiccicata, accanto a lui e le nostre gambe sono intrecciate, mentre lui mi tiene stretta contro di se. Io nel mentre sono in fiamme, fa davvero troppo caldo.
-Damian- biascico contro la sua pelle, ancora con gli occhi chiusi e il viso premuto contro la sua pelle. 
-Oggi è sabato, Darling, dormi e stai zitta- si gira su un fianco e mi circonda la schiena con un braccio, attirandomi contro il suo petto, che si scontra col mio. 
-Sto per svenire dal caldo- mormoro con una smorfia -Morirò nel tuo letto- farfuglio assonnata, sbadigliando.
-La cosa non mi dispiace affatto- ribatte lui, sistemandosi meglio, con la testa appoggiata alla mia. Faccio un grosso sospiro. 
La pioggia, a quanto pare, non ha intenzione di smettere, come non ha smesso per tutta la notte. 
Sto troppo bene fra le sue braccia. Decisamente troppo bene, ed è un male.
Lui è uno stronzo, nonostante ieri si sia comportato in modo stranamente incredibile. 
A proposito di ieri. Oh Dio Santo. 
Perchè si è comportato così? Perchè mi ha aiutato? La sua dannata tregua, che significa? E poi perchè ho parlato così tanto, ieri? Dannazione, gli ho parlato dei miei tatuaggi. Sa della scritta sulla schiena. 
E lui è uno stronzo, un dannatissimo, eccitante stronzo che mi manderà assolutamente a puttane. Damian non è uno che si fa scrupoli. Ma perchè ieri si è comportato in quel modo? 
Sono confusa, dovrei allontanarmi al più presto da lui, anzi, dovrei farlo in questo preciso momento. Ovviamente, però, non ci riesco. Sono profondamente attratta da lui, in un modo quasi viscerale. 
Ma è un fottutissimo stronzo. E...
-Sei rumorosa, Darling- si lamenta con voce roca, sbuffando metà fra l'irritato e il disinteressato. 
-Sono zitta- brontolo frustrata, non riuscendo a riordinare le idee.
Devo riprendere assolutamente il controllo della mia mente. E anche del mio corpo, visto che in questo momento sta mandando a fanculo il mio cervello. 
-I tuoi pensieri fanno rumore- ribatte lui, alzandomi il mento per darmi un bacio a stampo -Non pensare, Darling- mi da un altro bacio, poi si scosta e si alza con un colpo di reni dal letto. 
Oh, dannazione. 
Come faccio a essere lucida se ha un culo e una schiena stupendi? 
Mi mordicchio le labbra e lo guardo senza pudore, ancora distesa sul suo letto, ancora completamente circondata dal suo profumo che mi sta dando alla testa.  
Dannazione, sono ridicola!
Mi lascio cadere sulla schiena e mi sbatto un cuscino nel quale ha dormito in faccia, il che peggiora soltanto le cose. 
Dannazione, dannazione, dannazione.
-Pensi troppo- cantilena lui, con un tono soddisfatto. 
-Fottiti, Damian Scott- farfuglio da sotto il cuscino, facendo in modo che mi senta. 
-Potresti tranquillamente farlo tu, non mi offendo di certo- continua, anche se non lo vedo sono assolutamente certa che stia ghignando come un cretino -Vieni a fare la doccia con me?- 
-Ti piacerebbe- borbotto, contenta che il cuscino copra le mie guance bollenti. 
Sono certa che piacerebbe anche a me.
Però col cazzo che sono talmente cogliona da fare una stronzata simile. 
-Oh si, decisamente- ribatte lui -Mi piacerebbe davvero tanto- 
-Sogna, deficiente- mi giro a pancia in giù, ancora sotto le coperte.
Lui ride, poi esce dalla camera e penso vada in bagno, lasciandomi sola all'interno della sua stanza. 
Sprofondo il viso nel cuscino, sconvolta dalla situazione verosimile. 
Dovrei sentirmi a disagio, vero? Invece la sua camera è stranamente confortevole, mi fa sentire tranquilla. 
Oh, dannazione, sono nel letto di Damian Scott, nella sua camera.
Sotterratemi, si?
Charlene, non andare in panico, ormai sei adulta e vaccinata
Mi ha baciato anche oggi. Dio, perchè continua a baciarmi? 
Eclissatemi, vi prego. O eclissate lui, visto che mi sta friggendo il cervello.
Ora svengo. 
Anzi, in realtà ora ho fame, quindi credo che sverrò dopo. Prendo un grosso respiro prima di alzarmi e lasciare il letto. Mi mordicchio le labbra, camminando nel corridoio. La porta della camera di Jake è aperta, lui è stravaccato sul suo letto e sta russando tranquillamente, con la bocca spalancata. Sorrido divertita e vado in cucina per fare caffè, controllando i messaggi contemporaneamente. 
 Ieri ho sentito mio padre durante il pomeriggio, ed era... beh, mio padre. Ha detto che gli dispiaceva essere lontano, gli ho risposto di non preoccuparsi: sono abituata alla sua assenza/presenza. Luke non mi ha risposto, ma di questo ne ero consapevole. 
Corrugo le sopracciglia quando vedo il messaggio di Mali. 

Un Porto Sicuro.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin