Capitolo 50.

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Pov's Damian

Accarezzo lentamente i lunghi capelli color pece della bellissima ragazza accanto a me, profondamente addormentata con il viso sul mio petto.
Io, invece, mentre la guardo riposare serena, sono perso in balia nei miei pensieri.
Ieri è stato forse il giorno più importante di tutta la nostra storia, e di certo uno dei più importanti di tutta la mia vita: non mi sono aperto in quella maniera mai con nessuno.
Aprirsi emotivamente significa esporsi, ed esporsi significa diventare vulnerabili.
Ho lasciato che Charlene vedesse una parte importantissima della mia vita, e lei mi è stata accanto quasi senza far rumore, accettando qualunque cosa volessi farle conoscere.
Poche volte come ieri ho capito realmente quanto sia bella lei, sapete? Poche volte come ieri Charlene era colma di... non so spiegarlo esattamente. So solo che ieri ne era colma, e il mio cuore ha iniziato a tremare, mentre le guardavo.
Poi la guardo di nuovo, e il cuore mi si stringe in una morsa di senso di colpa, dolore e paura.
Ieri non ci sono riuscito.
Non sono stato capace di mostrarle lo squarcio più grande e profondo di tutti, quello che mi ha cambiato, rovinato. Non sono stato capace di dirle ciò che la porterà a guardarmi per sempre in modo differente.
Lei mi guarderà in modo diverso, e io non saprò come comportarmi, perchè sarà inevitabile, perchè Charlene ha amato il fratello in un modo così intenso da togliere il fiato e non sarò mai pronto a vedere il dolore nei suoi occhi.
Il mio tempo sta per scadere, così devo imprimere gli ultimi attimi che mi restano, e per un attimo capisco davvero cosa significhi essere egoisti. Vorrei esserlo tutta la vita. Vorrei restare egoista, ma se lo provi, se provi quel determinato sentimento, egoista non lo sarai mai.
Charlene merita la verità, perchè quando mi guarda, mi bacia, mi sorride, mi regala una risata, lei è sempre vera. Io le sfioro il viso e so che se volessi potrei toccare la sua anima, e lei sarebbe sempre Charlene, mai qualcun altro.
Lei merita di toccare la mia anima e avere me, non la mia copia sfocata, opaca, soffocata.
-Smettila- mormora Charlene improvvisamente, sfiorando con le labbra la mia pelle, gli occhi ancora chiusi -I tuoi pensieri fanno rumore, Damian Scott-
-Mi rubi le frasi ora, Darling?- chiedo piano, senza smettere di accarezzarle i capelli. Lei sorride lievemente, posando la mano sul mio petto.
-Mi ci potrei abituare- dice invece -A svegliarmi in questo modo. Mi ci potrei abituare-
-Finché vorrai, io sono qui-
Senza rispondere, si sistema a pancia in giù, il lenzuolo scivola via dalla sua schiena, e appoggia il viso nell'incavo del mio collo in silenzio. Volto il viso verso il suo con un sospiro, posando le mie labbra sulla sua fronte.
Finché vorrà.
Ma fin quando mi vorrà accanto a se? Fin quando riuscirà a guardarmi negli occhi?
Siamo circondati dal silenzio, lei è stesa sopra di me e si lascia accarezzare la schiena nuda, il respiro e il cuore calmo, e capisco che sono andato oltre. Sono andato oltre il sesso ieri, oltre la semplice passione o l'attrazione.
Ho superato quella linea oltre la quale non si può più tornare indietro. L'ho superata da tanto, troppo tempo, ma ieri ho provato qualcosa di talmente intenso da farmi rischiare di impazzire.
"Un'anima gemella è chi ha serrature ove entrano le tue chiavi e chiavi che aprono le tue serrature. Quando ci sentiamo abbastanza sicuri da aprire i lucchetti, i nostri più veri e veraci noi stessi escon fuori e noi essere amati per quello che siamo e non per quello che fingiamo di essere. Ciascuno svela la parte migliore dell'altro. Qualunque cosa vada male intorno a noi, con quella persona noi siamo al sicuro nel nostro paradiso. La nostra anima gemella è chi condivide le nostre più profonde aspirazioni, chi ha il nostro stesso senso dell'orientamento. Quando siamo due palloni, e la nostra aspirazione è salir su, insieme, allora è probabile che abbiamo bell'e trovata la persona adatta. La nostra anima gemella è chi dà vita alla vita."
Lo ha letto Charlene un pomeriggio piovoso, tanto tempo fa': Richard Bach, Un ponte sull'eternità.
Chi lo avrebbe mai detto? Che l'insopportabile, snob, viziata sorellina di Christopher Thompson sarebbe stata la persona che mi avrebbe fatto tremare il cuore?
-Dobbiamo mandare gli auguri a Scarlett- borbotta piano, prima di alzare il viso verso di me e sfiorare il mio naso con il suo -Dobbiamo alzarci- osserva, mordicchiandosi le labbra.
-Dobbiamo farci una doccia- ribatto io con un sorrisetto, scostandole i capelli dal volto. Sorride divertita.
-Le ragazze devono venire qui per prepararci tutte insieme per il pride- mi informa.
-Ma noi dobbiamo assolutamente farci la doccia-
Charlene scuote la testa divertita.
-Puoi farla benissimo a casa tua, Scott-
-Non potrei mai privarti di un tale beneficio, Darling-
Poi ci baciamo, e lei ride, ed è bellissima.
-Spiacente, rompiscatole, ma ti butto fuori casa-
E questa pazza lo fa davvero: mi butta fuori casa, sostenendo di non poter far aspettare le amiche in salotto mentre noi facciamo sesso in doccia. Mi dice letteralmente queste parole, poi mi da un altro bacio e mi chiude la porta in faccia, ridendo.
Mi passo le mani in faccia, ripetendomi mentalmente che ormai non dovrei nemmeno essere più sorpreso, poi alzo gli occhi al cielo, trovando le nuvole grigie.
Nuvole grigie che promettono dolore.
Un paio di ore dopo, sono nel salotto di casa con mio fratello e Ethan: io e il mio amico guardiamo sconcertati Jake che scarta la sua sagoma in cartone a grandezza naturale, dove tiene in mano un cartello con su scritto "Jake è bellissimo" ed è vestito da, credo, una giraffa, seppur parecchio brutta.
-Spero non sia il regalo per la mia fidanzata- dice Ethan ad alta voce, fissando Jacob.
-Certo che no- ribatte Jake quasi offeso, mettendo le mani sui fianchi -E' per Charlene, ovviamente-
Corrugo le sopracciglia.
-Scordatelo- annuncio categorico -Non ho intenzione si svegliarmi la mattina e vedere la tua sagoma che mi osserva-
-Infatti non è per te- dice irritato -Charlene apprezzerà il mio regalo e di certo non sarai tu a decidere per lei-
Faccio per ribattere, e magari lanciargli qualcosa, ma Ethan s'intromette.
-Perchè sei vestito da capra?- domanda stranito, guardando il Jake senza vita.
-Ma non è una giraffa?- domando, riportando lo sguardo sulla sagoma gigante.
-Sono vestito da lama, idioti- Jacob ci lancia delle occhiatacce -Ora le mando una foto. Sarà entusiasta- va dritto filato a prendere il cellulare.
Dubito che "entusiasta" sia l'aggettivo adatto che rappresenterà Charlene quando vedrà questa cosa gigante che Jake vuole mettere nella sua camera.
Infatti due minuti dopo, mentre Ethan controlla il puzzle da 1500 pezzi di Jake e io fumo, sono in chiamata a litigare.
-Non metterai la tua sagoma gigante di fronte al mio letto, Jacob!- la sento sbraitare al cellulare.
-Non puoi far decidere a Damian la tua vita- strilla imbronciato, scoccandomi un'occhiata di fuoco immotivata, visto che non ho assolutamente aperto bocca da quando le ha mandato il messaggio.
-Ma chi cazzo se ne frega di Damian!- urla Charlene, facendo scoppiare a ridere Ethan e sorridere me -Non la voglio e tu non la metterai di nascosto!-
-Non puoi decidere cosa posso o non posso fare!- sbraita Jake, offeso -Scelgo io dove mettere le mie cose!- continua, dando inizio a una polemica inutile che non interessa a nessuno.
Ormai non ci faccio nemmeno più caso: Jake e Charlene litigano anche se uno dei due respira rumorosamente, ma questo è il loro modo strano e contorto per dimostrare quanto si vogliono bene. Credo che le loro litigate siano direttamente proporzionali all'affetto che li lega, infatti se non battibeccano ogni giorno non sono contenti.
Jake va in cucina per prendersi un pacchetto di patatine, poi torna in salotto e cammina ovunque continuando a litigare, spargendo briciole dappertutto, cosa che Charlene non apprezzerebbe di certo.
-E tu vuoi passare una vita con questi due che litigano così?- mi domanda Ethan, osservando dubbioso mio fratello, che in questo momento sta tentando di fare una spaccata con il cellulare ancora attaccato all'orecchio.
Abbozzo un sorriso divertito, aspirando il fumo dalla sigaretta.
Sono la mia famiglia. Pazzi, irritanti ed esasperanti, ma sono la mia famiglia. Ogni volta che si guardano, sorridono, e nei loro occhi vedo tutto il bene che si vogliono, vorrei catturare quel sentimento, quella luce, per renderlo immortale, per non aver paura che me lo porti via il tempo.
-Charlene mi ha detto di informarti che è ancora in tempo per assumere gli spogliarellisti vestiti come quell'imbarazzante damerino di Dylan Brown. Per cui, dice lei, non cercare di sabotargli la relazione- annuncia tranquillo Jake, mettendosi nella posizione yoga con il sedere in aria verso l'alto -Sai, proprio l'altro giorno stavo pensando a te e Damian, e mi stavo proprio chiedendo che razza di problema tu avessi- osserva, alzando una gamba al cielo -Io sono molto più simpatico e bello- continua, sistemandosi, inspiegabilmente, nella posizione del ponte.
Ad ogni modo, Charlene non ci mette tanto nel chiudergli la chiamata in faccia e bloccarlo praticamente ovunque, cosa che ormai avviene... ogni due giorni? Jacob non la prende affatto bene, visto che ruba di soppiatto il cellulare a Ethan, per continuare la sua persecuzione.

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