Capitolo 32.

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 -Non credo che mi piaccia- si lamenta Jake, camminando al mio fianco in corridoio, mentre mi accompagna nel mio armadietto. 
-Questo ragazzo è bellissimo- ribatto alzando gli occhi al cielo -E' identico alla descrizione del protagonista del mio libro, va benissimo per fare la foto per la copertina- continuo trattenendo un sorriso divertito -Penso che sceglierò lui-
-Ma se non mi piace!- protesta lui -E' assolutamente bocciato- 
-Hai bocciato anche gli altri quattordici, Jake- ribatto annoiata, aprendo il mio armadietto posare i libri e i quaderni.
-Perchè nessuno mi è piaciuto- 
-Non dovevo nemmeno chiedere la tua approvazione, se proprio lo vuoi sapere. Ti sei intromesso da solo!- 
-Perchè io e te siamo ormai omologhi e complementari- si giustifica con un sorriso soddisfatto, guadagnandosi una mia occhiataccia. 
-Quanto tempo ti ci è voluto per creare questa frase?- chiedo -E perchè, sopratutto, l'hai creata?-
-Non hai nessuna fiducia in me, sorellina- ha fatto qualcosa. Ha fatto decisamente qualcosa. 
-Che hai fatto?!- domando socchiudendo gli occhi, sospettosa. Jake sbuffa e incrocia le braccia al petto. 
-Non ho fatto nulla, dannata ingrata- ribatte stizzito, con fare offeso -Muoviti, dobbiamo andare in mensa- faccio una smorfia nel sentire queste parole, decisamente non entusiasta. 
-Ecco, questo non mi piace per nulla- mi lamento -Perchè mi state costringendo a mangiare con la vostra squadra? Io detesto il football!- 
-Sei una rottura, Charlene Thompson, davvero- borbotta Jacob -Una dannata rottura- 
Alzo un'altra volta gli occhi al cielo e chiudo l'armadietto. 
-I vostri compagni mi odiano!- protesto mentre ci dirigiamo verso la mensa 
-Fai parte del gruppo ormai, datti una calmata- mi da una spallata giocosa -E anche se fosse, ti odiano praticamente tutti, quindi non sarebbe una novità- è questo il suo modo per rassicurarmi?
-Grazie Jacob- borbotto sarcastica.
-Andrà alla grande- esclama tutto contento lui.
Non va alla grande proprio per cazzo.
Mi sento dannatamente a disagio, seduta con la squadra di Damian, Ethan e Jake. E io non mi sento mai a disagio, cazzo!
Mi stanno tutti guardando come per dire "che cazzo ci fa questa qui?".
Beh, me lo sto chiedendo pure io. 
Jake sembra davvero divertito di tutta questa situazione, Ethan mi sorride incoraggiante mentre Damian sta zitto, parlando il meno possibile, e non mi rivolge nemmeno un'occhiata.
Ignoro il fastidio che quest'ultima cosa mi procura e mi concentro su Scarlett, che sta guardando dal mio cellulare i modelli che mi hanno proposto per fare la foto della copertina del libro. 
-Sono tutti dei ragazzi bellissimi- con la coda dell'occhio vedo Ethan corrugare le sopracciglia -Ma questo è davvero uno spettacolo- 
-Io l'ho bocciato- si oppone Jake, anche se non ha la minima idea di chi sia il ragazzo di cui stiamo parlando. Scarlett alza gli occhi sul mio fratellastro, scettica, mentre tutta l'attenzione dei presenti al tavolo è su di noi, compresa quella di Damian, che mi sta scrutando attentamente.
-Chi ha chiesto la tua opinione?- 
-Charlene- risponde Jacob in tono ovvio.
-Io non ho chiesto proprio un cazzo- m'intrometto con una smorfia -Ti sei solo impicciato!- lo accuso, ricevendo come risposta una smorfia irritata.
-Quei ragazzi non mi piacciono!- mi punta il dito contro.
-E dovrebbe fregarmene qualcosa?- 
-Perchè hai comprato un lama?- chiede Amalia a voce alta, seduta all'altro fianco di Scarlett, con lo sguardo puntato sullo schermo del mio cellulare. Corrugo le sopracciglia e mi riprendo il telefono, trovando una notifica di un acquisto. 
L'acquisto di un lama. Un fottuto lama. 
Questo dev'essere uno scherzo. 
Guardo Jake, che mi sorride con fare angelico. 
-Sai che complementare significa "parte necessaria sul piano quantitativo, qualitativo, strutturale o del funzionamento"?- chiede come se nulla fosse -Hai bisogno di me, in parole povere, quindi non puoi farmi nulla- fa spallucce, poi prende il suo bicchiere e beve il contenuto dalla cannuccia. 
Non so se avete capito bene. 
Lui ha comprato un lama con i miei soldi dal mio telefono, io lo scopro con una notifica del cazzo e lui beve chissà quale bevanda con una cannuccia, facendo il tipico rumore irritante che deriva da quell'azione. 
Guardo il cellulare di nuovo, e la notifica resta lì. 
-Ma dove lo vuoi mettere un lama a Miami, scusami?- chiede Ethan, guardandomi come se mi fossi rincoglionita. Stringo le labbra per evitare di dare di matto in pubblico. 
-Ma a che ti serve un lama?- domanda scettica Scarlett. 
Ma pensano davvero che io sia così deficiente da comprare un lama?
-Ti prenderei così a calci in culo che non ne hai un'idea, Scott- gli rivolgo un sorriso falsissimo, mentre lui fa spallucce. 
-E rischiare di creare volontariamente scandali- ruota in cerchio una forchetta in aria, con il suo sorrisetto del cazzo in faccia -Non è affatto da te- 
-Ha comprato lui il lama?- chiede sconvolta Amalia -Che grandissimo coglione, Jacob- il suo insulto esce proprio dal cuore. 
-Amico, dove metterai il lama?- chiede Ethan, guardando male Jake
-Nel suo giardino- risponde con nonchalance il diretto interessato, indicandomi. 
Questo qui si sta rincoglionendo?
 -Io ti faccio fuori- annuncio sconvolta, fissando nuovamente il cellulare -Sai dove te lo metti il lama?-
-Nel tuo giardino- mi sorride divertito -E' grandissimo e io odio il tuo cane- continua poi, come se mi stesse dando una giustificazione -E poi non mi hai detto no- s'impone. 
-Ti ho detto letteralmente "non ti comprerò un lama, Jacob"- ringhio di rimando -Sai cosa significa?! No! Significa solamente, assolutamente, categoricamente no!- 
-Non ti ho sentito per niente convinta, raggio di sole- 
-Così hai preso l'iniziativa, deficiente?-
-Esatto!- esclama contento, poi si rivolge a tutti i presenti -E' adorabile, vero?- poi si rigira verso di me -Sei proprio adorabile, sorellina-
Prendo il mio bicchiere pieno d'acqua e glielo lancio in facci prima che nessuno possa realizzare niente. 
-Adorabile, fratellino- schiocco la lingua sul palato, ghignando, mentre lui mi guarda sconvolto e grondante di acqua. Mi alzo contenta, prendendo la borsa -E' stato quasi un piacere conoscervi, ragazzi- esclamo allegra verso la squadra -Ricordatevi che siete a cena da me oggi- dico a Damian e Jake, poi mi volto per andare via. 
Adorabile un cazzo. Quello stronzo ha comprato un dannato lama! 
Deve averlo fatto con il mio cellulare, dove le credenziali della carta di credito sono salvate e non serve inserirle. 
E' stato furbo, quell'idiota
-Il tuo fratellino adottivo ti ha proposto qualcosa di sconcio, Thompson?- chiede una voce odiosa alle mie spalle, facendomi bloccare proprio quando sto uscendo, e poi girare. 
Ha parlato con un tono controllato, assicurandosi di non essere sentita da orecchie indiscrete. Ciò nonostante, i pochi che hanno sentito diffonderanno la notizia, per cui se proprio devo creare casino, tanto vale eccedere, no? Tutti ci vedono. Ci guardano interessati, perchè quando io e lei ci parliamo, non finisce di certo bene, e per le persone significa divertimento. 
-Assolutamente- ribatto sfrontata, con un ghigno malizioso, fissando Brigitte -Parecchio eccitante, non trovi, tesoro?- le sue labbra si increspano leggermente, mentre mi lancia un'occhiata di fuoco che mi fa soltanto divertire. 
-Jacob Scott è decisamente eccitante, e a letto è davvero bravo. Te lo consiglio- ribatte lei, altezzosa, facendo volare dietro la spalla i suoi capelli, nel suo viso nuovamente un sorrisetto irritante -Non so chi sia più bravo, però, se lui o tuo fratello- mi si ghiaccia il sangue nelle vene e il mio sorriso scompare. 
Inclino leggermente la testa, fissandola attentamente.
-Prova a dirlo un'altra volta, ti prego- dico suadente, sorridendole amabilmente. 
-Brigitte- ringhia Robinson da dietro di lei, in uno strano avvertimento. 
-Ciao Robinson- cantileno, sorridendo anche a lui -Puoi tenere a bada la lingua della tua fidanzata? Perchè se dice ancora una singola parola su mio fratello o su Jacob Scott mi assicurerò personalmente che venga sbattuta fuori dalla scuola. Oltre che dalla squadra di cheerleader, s'intende- sorrido cattiva verso la ragazza di fronte a me -Stai ancora in panchina, vero, tesoro?- ammicco divertita, mentre lei diventa rossa di rabbia, facendo un passo in avanti. 
-Afferrato il concetto, stronza- ringhia Robinson, mettendosi fra noi due 
-Non se ne parla proprio- strilla Brigitte da dietro, cercando di sorpassare Robinson, che le lancia un'occhiata di fuoco. 
-Non se ne parla proprio per te, Brigitte- sbotta Robinson -Non ho bisogno di rogne con questa- 
-Oh, mi potrei davvero offendere, Robinson- dico falsamente dispiaciuta, con un sorrisetto. lui mi fulmina con lo sguardo e le mie labbra si estendono ancora di più -Scusate, ma voi due decisamente non valete il mio tempo. Ciao ciao- saluto allegra, muovendo le dita, poi finalmente esco dalla mensa. 
Non sopporto Brigitte, proprio non ce la faccio. Mi sta troppo sulle palle. E' andata a letto con mio fratello e anche con il mio fratellastro. Fantastico.
Ci manca solo che vada a letto con Damian
Il mio stomaco, a quel pensiero, si contorce. 
Non ci voglio minimamente pensare. 
E, in ogni caso, la cosa deve starmi completamente indifferente. Assolutamente indifferente. Non stiamo assieme e la cosa che c'è fra noi è complicatissima. Impossibile, a tratti. 
Ad esempio ora mi sta ignorando. Mi sta ignorando da giorni, in realtà. Non mi ha chiamata, non mi ha mandato nemmeno un messaggio e mi ha evitata completamente. Da quando gli ho fatto vedere quel negozietto. 
Mi ritrovo a pensare al suo strano atteggiamento, diventando immediatamente confusa.
E, dannazione, io odio essere confusa. Non mi piace. Voglio avere il controllo di tutto, è questo l'unico modo per farmi stare tranquilla. 
Ma, ovviamente, con Damian Scott tutto va a farsi fottere. 
Perchè lui è riuscito a mandarmi in confusione. 
Non riesco a capirlo del tutto, davvero. Non so praticamente nulla di lui, ovviamente, ma so leggere le persone, so farlo davvero bene. Non Damian. Damian è un grosso, enorme, punto interrogativo, il che mi manda letteralmente fuori di testa. Se non conosco, non posso controllare. Se non posso controllare, cammino nel buio. 
Nel buio di Damian, sono certa, ci sono trappole; trappole mortali. 
Non sono arrabbiata per il suo comportamento, nemmeno delusa a dire il vero, sono... abbattuta
Come ho detto, Damian è criptico, difficile da leggere. Si allontana da tutti, sempre, persino da chi lo ama, come la madre, i fratelli, i suoi migliori amici. Per questo non sono arrabbiata: è il suo atteggiamento; è l'atteggiamento di Damian. O, per dire meglio, è proprio Damian. 
Sono abbattuta, però, e ho lo stomaco chiuso tutte le volte che ci penso, mentre delle strane emozioni mi attanagliano il cuore: impotenza, dolore, desiderio. 
Desiderio di stargli accanto. 
Però poi scaccio via tutto, perchè è meglio così: Damian è complicato, tanto complicato, e... e io non lo so. Io non lo so proprio. 
Il mio cellulare vibra, segnalandomi una notifica. 

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