Capitolo 20.

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Passo i giorni seguenti a evitare e ignorare Damian, dopo quella notte in cui l'ho baciato. Non so per quanto ci siamo baciati, ma è stato per molto più tempo del nostro primo bacio. Decisamente molto più tempo.
Poi devo essere rinsanita, mi sono allontanata e ci siamo ignorati, io non ho dormito per niente la notte, la mattina seguente mio padre mi ha mandato la sua segretaria in soccorso e me ne sono andata di casa prima che il mio momentaneo "coinquilino" si svegliasse. Ad ogni modo, come ho detto prima, lo evito o ignoro da giorni, e a lui non sembra dispiacere, visto che in questo momento si sta scambiando la saliva con una ragazza tutta tette e culo. Mi sistemo irritata il top che indosso oggi, che mentre mi stavo preparando mi sembrava davvero una bella idea : indosso un pantalone bianco di un tuta e questo top grigio fatto in metallo, tutto ricoperto di brillantini.
-Non ti da fastidio, vero?- chiede allegramente Jake, guardandomi con un sorriso da stronzo. Lo fulmino con lo sguardo, irritata: ha scoperto di quel piccolo e insignificante dettaglio del bacio fra me e il fratello e la cosa pare divertirlo tantissimo, considerando le continue battutine.
-Credo di volerti picchiare- borbotto irritata, riportando il mio sguardo sulla versione di latino.
-Risparmia la violenza per mio fratello- ribatte serenamente, sorridendo. Gli lancio l'ennesima occhiataccia. Noi de siamo seduti al tavolo, mentre Damian è appoggiato al muretto, abbastanza distante da noi per non farmi vomitare. Scrivo l'ennesima frase tradotta, mordicchiandomi le labbra.
Mi da fastidio? Assolutamente no. Non me ne frega nulla.
Gioco con la catenella appesa al mio collo.
Coglione. Brutto, brutto coglione. E non mi da fastidio, sia chiaro.
-Comunque sei molto più bella tu di quella ragazza, se vuoi saperlo- mi giro verso di lui, poi sbuffo un sorriso, divertita.
-Grazie Jake- rispondo mordicchiandomi le labbra.
-Alla fine che ti ha detto il tuo capo?- chiede Jake al mio fianco, osservandomi.
-Ha solo detto che l'idea è buona ma che devo lavorarci- faccio spallucce, con un tono indifferente: ho mandato la trama al mio capo con lo schema dei personaggi principali, lui ha detto letteralmente quello che ho detto io ora a Jake, in tono completamente indifferente. Nient'altro, sono un po' demoralizzata in realtà.
-Bhe, sembri tranquilla- osserva attentamente, appoggiando il mento sulla mano. Lo guardo per un attimo, poi prendo un post-it e appunto un dubbio che go su una parola.
-Lo sono- ribatto, sfogliando il dizionario, lui sbuffa annoiato, guardandomi male.
-Puoi anche evitare di dirmi cazzate, lo sai?- mi mordo la lingua per non dare una risposta acida, visto che oggi sono molto nervosa senza un reale motivo.
-Che volevi sentirti dire, Jacob?- chiedo con una strana calma mista un po' a irritazione -Ovvio che non sono tranquilla. Questa situazione è frustrante e di certo non mi piace-
-Questo volevo sentire, Charlene- ribatte lui dolcemente, accentuando divertito il mio nome, al che io faccio una smorfia, visto che non sono più abituata al mio nome detto da lui -Così ora io ti posso dire che sei un riccona e che se volessi il tuo libro sarebbe in tutte le librerie, per cui su con la vita- mi da una spallata giocosa e io alzo gli occhi al cielo, divertita, poi lancio un'occhiata a Damian, che non ci degna di uno sguardo, troppo concentrato sulla sua nuova amichetta -Se lo guardi ancora si accorgerà che sei infastidita, principessa- mi informa Jake
-Non sono di certo infastidita per lui- entro sulla difensiva, come scottata dalle sue parole -Sei tu che mi rendi così irritata. Sei fastidioso-
-Intanto non sono io che hai baciato- tossisce con una mano sopra la bocca. Gli do un ceffone sul braccio, sentendo già il viso andare a fuoco.
-Idiota- lo insulto, concentrandomi poi sulla mia versione. Dopo un paio di minuti, nei quali Jake si mette comodo per dormire, anche il fratello maggiore ci degna della sua presenza.
Comportarmi normalmente. Facile no?
-Mi stai ignorando, Darling- non è una domanda, lo sta affermando, come se ne fosse certo, il che mi fa innervosire ancora di più.
-Scendi dal piedistallo, Scott, non sei così importante- ribatto tranquilla, non distogliendo lo sguardo dal mio quaderno.
-Ah no?- chiede di rimando, altezzoso -Credo tu sia una pessima bugiarda- alzo gli occhi su di lui, irritata
-Io invece credo che tu sia troppo convinto di te stesso-
-O forse ho semplicemente ragione e tu mi stai evitando perché mi hai baciato- accuso il colpo per un attimo, prima di ribattere acidamente che quel che sta farneticado non sia affatto vero, lui in tutta risposta ghigna -Bene, allora dimostralo: stiamo insieme oggi-
Non facciamo a tempo a mandarlo a fanculo che Ethan, Amalia e Scarlett ci raggiungono.
-Ciao amica mia- mi saluta allegra quest'ultima, dandomi un bacio sulla guancia, Amalia mi fa l'occhiolino, sedendosi, invece Ethan batte il pugno a Damian, lancia un'occhiata stranita a Jake, poi mi sorride.
-Ehi Charl- salunta anche me, tranquillo -Perchè è in coma?- chiede poi, osservando Jake, io faccio spallucce, non sapendone assolutamente nulla.
Incominciano a parlare del più e del meno, Scarlett aggiorna me e Amalia dei nuovi pettegolezzi ma nessuno delle due la sta veramente ascoltando, ciò nonostante continua a parlare a macchinetta, instancabile. Il mio cellulare, appoggiato al tavolo, si accende, segnalandomi un messaggio di Luke. Lo prendo in mano, ignorando lo sguardo fisso di Damian su di me.

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now