Capitolo 6.

26.7K 644 16
                                    

-In questo modo il filosofo ha espresso il suo infelice parere sul tema di cui..- smetto di ascoltare la professoressa di filosofia solo quando, dopo aver spiegato non so quante pagine, sembra incominciare a parlare in turco. La campanella finalmente suona e io fuggo via dall'aula con la voglia di vivere sotto zero, mi domando come riuscirò a sopravvivere un intero anno se già la prima settimana sono messa così. Il cellulare squilla, segnalandomi così una notifica. 

Da: Scarlett Wilson
Oggi al centro commerciale per farci le unghie, non accettiamo un no come risposta e, in ogni caso, abbiamo prenotato anche per te. Non ci scappi Charlene, un bacione. 

A: Scarlett Wilson
Sicure di volermi fra i piedi? 

Da: Scarlett Wilson
Assolutamente, ti divertirai, puoi contarci. 

Prendo il materiale di letterattura e cammino verso la classe, sono decisamente in ansia per quel che acccadrà questo pomeriggio, non sono più abituata ad uscire con amiche e sopratutto non sono preparata psicologicamente ad uscire con Scarlett e Amalia, le migliori amiche dei fratelli Scott, forse le uniche ragazze che rispettano realmente. 
Mi siedo ad uno dei banchi in prima fila e porto fuori dalla borsa il tema che devo consegnare alla prof, lei é mancata alcuni giorni quindi la consegna è slittata, decido di rileggerlo velocemente prima di consegnarlo, l'ultima cosa che voglio è che ci siano errori, per quanto riguarda il contenuto sono davvero soddisfatta. 
"Il ritorno. 
Personalmente non ho mai pensato al reale sinificato del verbo ritornare, forse perchè non ho mai realmente aspettato nessuno, non ho mai sperato che qualcuno ritornasse nella mia vita. 
Non ho sperato che ritornasse mia madre quando è andata via di casa;
non ho sperato che il mio criceto ritornasse quando è scappato via;
non ho mai sperato che mio padre ritornasse dai suoi apparenti infiniti viaggi di lavoro. 
Non ho mai sperato che qualcuno ritornasse, forse perché al mio fianco ho sempre avuto la persona più importante della mia vita, quella che sapevo per certo che non mi avrebbe mai abbandonata. 
Ma ora lui non c'é più, e io capisco cosa significa realmente il verbo ritornare. 
Ho capito che prima o poi ognuno di noi deve fare il conto con questo verbo; 
ho capito quanto sia straziante provare la speranza che questo verbo ti annidia dentro, come quando le mogli, le madri e i figli dei militari aspettano il loro rientro a casa, con il terrore di vederli rientrare dentro una bara. 
Io spero ancora nel suo ritorno, anche se lui, dentro una bara, riposa gia.."
Smetto di leggere quando la campanella suona, i miei compagni entrano in classe e, dopo pochi minuti, il sorriso della professoressa ci fa iniziare la lezione. 
Dopo aver consegnato il copito la professoressa inizia a spiegare la lezione, personalmente adoro il suo moo di inseggnare, mi rapisce totalmente e non é assolutamente un peso seguire la spiegazione, tutt'altro. 
Le ore passano velocemente, quando torno a casa mangio velocemente in compagnia di Rosa, mio padre resta a lavoro fino a tardi anche oggi, faccio i compiti e, prima di prepararmi per uscire con le ragazze, mi godo un bagno rilassante mentre inizio a scrivere un altro capitolo. 

《•》

-Non avresti dovuto pagare per tutte e tre, Charlene- si lamenta Scarlett per l'ennesima volta, io sorrido semplicemente, ignorandola. Siamo in un bar che frequentavo davvero tantissimo assieme a Chris e Luke, il direttore è un carissimo amico del fratello di mio padre, ci ha sempre trattati come nipoti e ormai siamo di casa.
-Davvero, ragazza, non dovevi- continua Amalia, sorridendomi.
-Non mi costa niente, poi voi siete state davvero gentili a invitami, è il minimo- rispondo semplicemente, facendo spallucce, ed è vero: non mi costa nulla pagare anche le loro unghie, entrambe sono state davvero carine tutto il pomeriggio, è stato il minimo che potessi fare. 
Ad ogni modo le nostre unghie sono davvero diverse fra loro, e in qualche modo mi hanno fatto capire meglio le loro personalità: Scarlett le ha fatte giallo fluo, con la punta, sono molto, come dire... esuberanti, ecco, proprio come, ho scoperto, è lei stessa; Amalia invece le ha fatte nere opache, davvero tanto semplici, lei rimane più impostata rispetto all'amica, decisamente più chiusa e mette timore, però sa essere davvero un tesoro. 
Io invece le ho fatte a punta come Scarlett, uno sfondo rosa sporco opaco e sopra una striscia nera che ricorda davvero tanto un velo sull'acqua. 
Stiamo aspettando Damian, Jacob e Ethan, quest'ultimo deve portare qualcosa di importante a Scarlett che lei ha dimenticato a casa sua, nemmeno a nominarli che tutti e tre fanno il loro ingresso nel bar, attirando tutta l'attenzione dei presenti. 
-Finalmente- sbraita Scarlett, fulminandoli on lo sguardo -Siete in ritardo di dieci minuti- abbaia infastidita, mentre i tre ragazzi si siedono con noi. 
Damian mi sta uccidendo con lo sguardo. 
-Ciao Charlene- mi saluta Ethan. 
-Ciao Ethan- lo saluto con indifferenza, chiamandolo con il suo nome per la prima volta in assoluto, tutti fanno un faccia sorpresa, appunto, io mi innervosico leggermente e non faccio a tempo a dire qualcos'altro che non sentivo da davvero tanto tempo. 
-Charlene Thompson, quale onore averti di nuovo nel mio locale- Antony, il proprietario, mi sorride affettuosamente, io mi alzo per abbracciarlo, contenta di averlo rivisto. 
-Come va, Antony?- chiedo a mo' di saluto, dando le spalle ai ragazzi seduti dietro di me. 
-Tutto bene, tutto bene- evita sicuramente di chiedermi come sto io, io gli sorrido grata -Finalmente sei tornata per un saluto, temevo mi avessi abbandonato del tutto- 
-Sono stata impegnata- a deprimermi -Sono contenta che vada tutto bene, comunque- lui annuisce con un grande sorrio, poi nota i ragazzi seduti al mio tavolo e mi lancia un'occhiata stranita, io faccio spallucce, anchè perchè sarebbe complicato spiegare il perchè del fatto che io abbia dato confidenza a qualcuno che non sia Lucas.
-Cosa posso offrirvi, ragazzi?- chiede gentilmente, i ragazzi ordinano tre birre, ovviamente, le ragazze due margarita e io un tequila sunrise, un cocktail a base di tequila e arancia, molto fresco ed è uno dei miei preferiti -Stammi bene Charl, e salutami tuo zio- Antony mi saluta, poi va via. 
-Conosci il proprietario?- chiede stupito Jacob, scrutandomi. 
-È un caro amico di mio zio- rispondo, passandomi una mano fra i capelli
-Ovviamente- commenta Damian, sarcastico e tagliente, io gli scocco un'occhiataccia, irritata dal suo continuo irritarmi. 
Tutti iniziano a parlare del più e del meno, io mi escludo dlla conversazione prima di tutto perchè non saprei cosa dire, in secondo luogo sono un po' a disagio nell'uscire con loro, non faccio parte del gruppo e di certo non sono le persone con cui mi sarei aspettata di passare un pomeriggio... cioè, fino ad un paio di settimane fa' non ci rivolgevamo la parola per niente al mondo. 
In questo momento mi sento come se dovessi essere ovunque tranne che qui, ed effettivamente dovrebbe essere così.
-Quanti tatuaggi hai, principessa?- mi domanda d'un tratto Jacob, io lo guardo stranita e in quel momento un cameriere ci porta le nostre ordinazioni.
-Nove- ripondo dopo aver preso un sorso del mio drink
-Dove li hai?- chiede ancora, nel suo viso compare un ghigno divertito, io lo guardo con indifferenza e decido che rispondere non mi cambierà sicuramente la vita. 
-Due sui polsi- e gli faccio vedere il ritratto di medusa e il numero "22", appunto, sui polsi, lui nel vedere il numero di mio fratello sgrana gli occhi e mi guarda stupito, e così anche tutti i presenti in questo tavolino -Uno sul braccio- gli mostro la frase identificativa del mio primo libro -Uno sulla clavicola- le fasi lunari -Uno sulle costole, una frase lungo la spina dorsale- evito di dirgli cosa ho scitto -Poi uno sopra al seno, uno sotto e una parola alla base del collo-  la parola "Art". 
-Quel tatuaggio mi sembra di averlo gia visto- borbotta Scarlett, inclinando la testa, io mi immobilizzo sul posto e sembra avere un illuminazione, mi osserva con dispiacere -Oh
Scarlett le da una manata, fulminandola con lo sguardo, poi mi rivolge un sorriso di scuse -Scusala, Chrlene, non pensa mai a quel che dice- 
-Non fa nulla, figurati- rispondo nervosamente con un sorriso tirato, perchè sentir parlare di lui non fa mai nulla. 
-Lei si è tatuata il numero del fratello sulla pelle, perchè nel vostro corpo non vedo scritto il mio nome, il mio cognome, il mio numero e il mio viso?- chiede Jacob, con una ovviamente finta faccia offesa, a Scarlett e Amalia; quest'ultima lo quarda come se fosse stupido e l'amica alza gli occhi al cielo, sbuffando annoiata, poi si gira verso di me e mi fa un sorriso dolce.
-Ho bisogno di un favore gigantesco- ammette mordendosi le labbra, sicuramente per l'ansia dovuta al chiedermi qualcosa, sicuramente qualcosa di scomodo.
-Mm.. dimmi- borbotto scettica, bevendo nuovamente un sorso del mio drink. Lei prende un gorsso respiro e mi dice tutto di getto, così tanto veloce che non capisco praticamente niente -Spiga di nuovo, non ho capito nulla- le dico divertita, sorridendole. Dopo un paio di minuti finalmente capisco il tutto: una sua compagna si sta vantando di essersi fatta uno della mia scuola molto, molto popolare dell'ultimo anno, l'anno scorso, e la stessa ha detto che lui l'ha invitata nella sua villa in montagna questo anno, il che è molto strano visto che, a quanto so, lui era ed è fidanzato e in ogni caso la festa d Halloween era a casa mia e non credo che qualcuno della South avrebbe avuto il coraggio di presentarsi, anche Scarlett non le crede per questo, però non ha la certezza che sia così.
-Io l'anno scorso, alla festa di Halloween, non ero qui a Miami, però ricordo che Alan al tempo era fidanzato con una ragazza e lo è ancor, se vuoi posso chiedere informazioni a Luke, sono sicuro che lui era lì e che sa qualcosa- gli occhi le si illuminano.
-Oddio davvero?! Lo faresti?! Grazie, grazie, grazie!- strilla battendo le mani, io sorrido divertita e Amalia alza gli occhi al cielo. 
-Ti ecciti troppo quando si parla di pettegolezzi, Scar- si lamenta quest'ultima, Scarlett la ignora sventolandole la mano davanti alla faccia e si concentra su di me, capisco cosa vuole che io faccia e così prendo il cellulare, chiamando Luke sotto lo sguardo di tutti, Jacob sembra volermi studiare, Ethan è solo incuriosito e Damian, ovviamente, mi vuole sterminare steduta stante. 
-Ehi principessa- mi saluta con voce affannosa, sta ansimando e io faccio una faccia sconvolta, allontanando per un attimo il cellulare dal mio orecchio. Che stracazzo sta facendo?
-Se sei a letto con qualcuna richiamo dopo, Luke, anzi, non dovevi proprio rispondermi- dico schifata.
-Mi stavo allenando, idiota- risponde lui sempre con il fiatone -Hai interrotto la mia musica, che vuoi?- 
-Sento la puzza di sudore da qui, Luke, che schifo- mi lamento giusto per infasidirlo, infatti lo sento sbuffare e borbottare qualcosa, lo ignoro -Mi servono informazioni di vitale importanza- Scarlett annuisce solennemente, in accordo con le mie parole -Ti ricordi di Alan Davis? Era all'ultimo anno l'anno scorso nella nostra scuola, stava nel nostro gruppo- 
-Era un tipo apposto, sì, ricordo. Cosa vuoi sapere?- domanda, il suo fiato sta tornando piano piano normale. 
-Alla South dicono che l'anno scorso, alla nostra festa di Halloween, si sia fatto una ragazzi di quella scuola, e che l'abbia invitata nella sua villa in montagna in questo periodo- spiego brevemente, annoiata -Ricordi se c'era qualcuno della South in casa, la notte?- 
-C'era davvero tanta gente, principessa, non so se ci fossero stati studenti della South in casa, anche se penso che nessuno sarebbe venuto- dice dubbioso -Però Alan era fidanzato al 100%, con la ragazza stanno ancora assieme ed era un tipo fedele, per cui penso che quella ragazza stia dicendo idiozie- 
-Mi ricordo anche io di quella ragazza, aveva i capelli rossi naturali, vero? Era entrata con una borsa di studio, era molto brava- ed era anche simpatica, avevamo letterattura in comune, poi, quando Alan è andato all'università, anche lei si è trasfrita con lui.
-Esatto, fidati, non l'avrebbe tradita, è innamorato-  dice in tono sicuro -Per quanto riguarda l'invito nella sua villa io so che deve fare un mese alle Maldive, se alla South si dice che lui l'abbia invitata in questo periodo è una bugia, mi pare che parta la prossima settimana- 
-Sicuro?- chiedo giusto per avere la conferma, lui mi risponde affermativamente -Bene, ci sentiamo dopo, Lukey- 
-Ciao principessa, divertiti, per qualunque cosa chiamami e stai attenta- chiude la chiamata prima che io mi possa lamentare delle sue esagerate e continue raccomandazioni.
-Luke dice che Alan era innamorato e fedele al 100%, conoscevo poco la fidanzata ma era davvero una brava ragazza, non credo, e non lo crede nemmeno Luke, che lui l'abbia tradito. Per l'invito in montagna Alan, a quanto sa Luke, deve partire la settimana prossima per le Maldive, per cui anche quella è una cazzata- spiego velocemente, rimettendo il telefono in borsa.
-Lo sapevo, brutta bugiarda- borbotta Scarlett, imbronciandosi -Anche perchè non ha le palle di presentarsi a casa di Thompson e frequentare la sua compagnia- 
-Anche perchè, con tutto il rispetto, mio fratello l'avrebbe cacciata appena saputo che era una della South- preciso facendo spallucce. 
-Ovvio, tuo fratello si sentiva superiore a tutti noi, così come il tuo fottuto migliore amico- ringhia Damian, io lo fisso gelida, poi faccio un sorriso velenoso.
-Perchè, tu che cosa fai, Scott!? Non ti senti superiore a Christopher, a Luke, a me e a tutti quelli della North?! Se noi siamo delle merde, tu lo sei tanto quanto noi- rispondo cattiva, dicendo la verità -Ti lamenti tanto di come ci comportiamo noi, ma tu fai la stessa identica cosa, non sei migliore di nessuno- 
-E perchè questo discorso non lo facevi al tuo amato fratello, eh!? Molto carino adesso fare discorsi angelici a noi, quando era quel coglione che si comportava di merda, e tu facevi altrettanto- io mi chiedo come, come si permette di dimi una cosa del genere?! Quanto puó essere meschino?!
-Non sai niente della mia vita, Scott, non sei proprio nessuno. Non sto dicendo che il comportamento mio e di mio fratello era corretto, mi sto solo difendendo perchè a sentire te eravamo noi le uniche merde che si comportavano male, fra le due scuole, quando sai benissimo che non è così- ringhio incazzata. Damian fa per ribattere ma Amalia lo precede, inveendo contro di lui.
-Smettila, Damian, questa era un'uscita fra amiche, voi non dovevate esseri e Charlene ci ha fatto il favore di sopportarvi per un po', evita di rovinarci e rovinarle la giornata con i tuoi modi da stronzo- abbaia rabbiosa, fulminandolo con lo sguardo. 
-Amiche? Ora lei è vostra amica?- chiede sprezzante, guardandomi schifato.
-Non ricominciare con questa storia, abbiamo già affrontato questo discorso e ti abbiamo detto come la pensiamo- sbotta Scarlett
-Bene- quasi ringhia, sbatte la bottiglia di birra sul tavolino, si alza e va via, ma non prima di avermi lanciato un'occhiata piena di odio. 
Faccio un profondo respiro e chiudo gli occhi.
Andrà bene, deve andare bene.
-Devo andare- annuncio con un sorriso nervoso, alzandomi.
-Se è per Damian noi..- 
-Non è per Damian, Scarlett, tranquilla, devo fare lcune cose a casa e sto già ritardando troppo- beh, effettivamente devo finire il nuovo capitolo, per cui questa è una mezza verità, anche se ovviamente potrei scrivere tutto dopo cena -Mi sono divertita, comunque, siete state davvero carine- 
-Allora ci sentiamo per messaggi- risponde Scarlett, seppur scettica. 
-Ciao ragazza- mi saluta Amalia, sorridendomi. 
Saluto velocemente e vado via, cammino piano per le strade affollate di Miami, cercando di schiarirmi le idee, mi mordicchio le labbra mentre gioco con la targhetta di metallo che porto al collo, sotto la pelle sento l'incisione "combatti" e ci passo sopra il dito più volte, come se questo gesto potesse darmi la forza per farlo, per combattere davvero. 
-Ehi Rosa- la saluto mentre entro in cucina, subito dopo essere rientrata a casa. 
-Charlene, tesoro, com'è andata?- mi chiede dolcemente mentre mi siedo in uno sgabello davanti al bancone della cucina -Vuoi qualcosa da mangiare?- 
-Si, in realtà sto morendo di fame- rispondo con un sospiro, passandomi una mano fra i capelli -Mi cambio, prendo il pc e torno, tu prepara quello che più vuoi- 
Salgo in camera ed entro nella cambina armadio, butto i vestiti che ho addosso in una poltrona messe in questa stanza, poi mi metto la maglietta gigantesca di mio fratello e torno in camera, prendo il computer lasciato ore prima sul letto e torno giù, mi siedo nuovamente nello sgabello e accendo il computer, davanti a me Rosa prepara il cibo, parliamo del più e del meno mentre io scrivo il capitolo, cancellando e migliorando finchè non viene esattamente come voglio io.
-Ti trovi bene con i figli della signorina Cristine, tesoro?- chiede curiosa, mettendomi davanti a me una tazza piena di yogurt, fragole, scaglie di cioccolato bianco e cereali. 
-Il figlio più piccolo è un amore- rispondo con un sorriso dolce -Aveva conosciuto Christopher, sai? A quanto mi ha raccontato andavano davvero d'accordo, Chris lo ha persino portato a giocare a football- mi rifiuto di mostrarmi triste, il mio tono è allegro e felice, e giuro che vorrei davvero ricordare mio fratello con la felicità che merita -Con i fratelli maggiori...- faccio una smorfia, lei mi guarda con curiosità, sapendo a grandi linee la situazione in cui sono messa -Beh, i fratelli Scott non mi considerano proprio la benvenuta nella loro famiglia- borbotto con indifferenza, corrugando la fronte quando vedo una frase che ho scritto che non ha tanto un senso logico.
-E come ti senti riguardo a questo?- chiede, io sollevo lo sguardo dallo schermo per guardarla confusa. 
-Che intendi?-
-Ci sei rimasta male nel vedere il loro atteggiamento?- corrugo la fronte, stupita non tanto dalla domanda, ma dalla mia non risposta. 
Se ci sono rimasta male? Sinceramente non ci ho mai fatto caso, non ho mai pensato ai miei sentimenti in questa situazione. 
-Non lo so, dovrei?- chiedo osservandola -Non mi fa ne caldo ne freddo in questo momento, penso- borbotto dubbiosa -Sono la sorella del ragazzo che più odiavano al mondo, credo che sia normale che il loro odio si riversi anche su di me- anche se in realtà è solo Damian che dimostra di odiarmi, Jacob fa lo stronzo ma lui lo fa con tutti, per cui non conta se togliamo qualche frecciatina. 
-Dovresti, tesoro, però ultimamente sei diventata davvero indifferente a tutto e a tutti- la sua voce è seria mentre mi fa un sorriso triste, evito di rispondere, la bocca mi si secca improvvisamente -Non dico che sia per forza una cosa brutta, ma stare male per qualcosa che non sia la morte di Christopher non è un male, Charlene, piangere non è un delitto- 
Io la guardo, la guardo soltanto perchè non ho una risposta da darle, o almeno non quella che vorrebbe sentirsi dire. Perchè soffrire per qualcos'altro, quando ancora non ho nemmeno pianto per la morte di mio fratello? Perchè soffrire per qualcos'altro, quando il dolore più grande della mia vita lo porterò sempre con me e non finirà mai? Se non merita il mio dolore lui, nient'altro ne è degno.
-Vado a fare la spesa, vuoi qualcosa di preciso da mangiare?- cabia argomento, sapendo che non risponderò. 
-No, fai la spesa e poi vai a casa, per cena ci penso io- rispondo dopo attimi di silenzio, lei mi sorride dolcemente e mi lascia sola dopo avermi dato un bacio sulla fronte. 
Mangio lentamente mentre ricontrollo per l'ennesima volta il capitolo, a questo punto un paio di mesi fa mio fratello sarebbe entrato con solo dei boxer addosso, mi avrebbe scompigliato i capelli e mi avrebbe infastidito, dandomi poi un consiglio sulla stesura del capitolo, rassicurandomi che, qualunque cosa io avessi fatto, lui sarebbe stato fiero di me. Invece ora mi ritrovo nel silenzio più profondo di una casa che non sento mia, da sola, a leggere il capitolo con la paura che io possa fare disastri in continuazione. 
Un batuffolo entra trotterellando in cucina, scodinzola e abbaia nella mia direzione, io sorrido teneramente e mi abbasso per coccolarlo un po', Mojito si struscia contro la mia mano, contento.
-Ehi piccolino- sussurro sorridendo, grattandolo dietro l'orecchio -Mi sei mancato, cucciolotto- mi alzo con un sospiro e decido di cambiare l'acqua nella sua ciotola, poi gli aggiungo anche le crocchette e mi sistemo nuovamente nel bancone, ritornando al mio capitolo. Dopo svariati minuti in cui ricontrollo che non ci siano errori di battitura, decido di mandarlo alla casa editrice, scarico il pdf e lo invio, poi spengo il computer e in un attimo mi butto passivamente nel divano, accendo la tv e incomincio a fare zapping con i canali, cercando qualcosa che sia abbastanza stupido da potermi permettere di oziare degnamente come se lo praticassi agonisticamente. 
Io e la mia ossessione, ecco un programma educativo e intelligente. 
Mentre guardo una ragazza che mangia materassi Mojito sale con una naturalezza sopraffina nel divano e nel giro di tre minuti incomincia a russare. 
Gli animali assomigliano ai propri padroni, a quanto dicono.

Unghie di Charlene

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now