Capitolo Bonus. Buon Natale!

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Pubblico questo capitolo in anticipo perchè in queste feste tanto strane e speciali vorrei passare ogni secondo a godermi la mia famiglia, o almeno quelle poche persone che potrò avere con me. Oggi come oggi ogni secondo è importante, e ogni secondo va vissuto al massimo. Nonostante questo, non mi sono scordata di voi, che siete una delle parti più belle della mia vita. Non è un periodo semplice, lo sappiamo tutti, e io spero che nonostante ciò voi riusciate ancora a sorridere alla vita. Spero che riusciate comunque a passare un Natale felice. Un grandissimo abbraccio virtuale a tutti, siete nel mio cuore.

Pov's Damian

Ho sempre avuto il paura del freddo, del buio. Ne ero terrorizzato. Ho odiato ogni secondo che passavo rinchiuso in quella trappola mortale fatta di rabbia e dolore.
Pensavo di essere condannato a tornare in una casa vuota, ma la vita non è sempre ingiusta, non è sempre buia. La vita a volte dona, e io ho avuto il dono più grande: l'amore. Perchè Charlene è arrivata nella mia vita, e ha saputo scrivere la via per la luce. Mi ha mostrato tutto ciò che di bello l'amore può fare, tutto ciò che esso può curare. E' stata mia stella polare, quella più brillante. E' la mia rosa bianca.
E insieme abbiamo creato il nostro Sole, la ragione per cui abbiamo il sorriso, la fiducia, la speranza tutti i giorni. Abbiamo creato la nostra ragione di vita.
Sì, davvero pensavo di essere condannato. Ma ora che sto aprendo la porta di casa mia, essa non è fredda, non è buia, e non è vuota. La mia casa è piena d'amore.
Poso sul tavolo del salotto le due rose bianche avvolte dalla carta color cartone, poi mi appoggio silenziosamente allo stipite della porta del mio studio, e osservo Charlene che insegna a nostro figlio a suonare il pianoforte, con un sorriso dolce sulle labbra e gli occhi colmi d'amore.
Christopher è un bambino meraviglioso: socievole, sorridente, tante volte troppo esuberante, ma io e la madre lo amiamo alla follia. E' la mia fotocopia, e Charlene ha gli occhi a cuoricino tutte le volte che ci osserva assieme.
"Dovresti essere orgoglioso della vostra somiglianza, Damian. Io lo sono così tanto... Diventerà un uomo fantastico, come te, e sarà fiero del padre che ha. Vi amo ogni giorno di più"
Mio figlio è la cosa più bella che ho creato, la foto più bella che io abbia mai scattato.
Chris ha il faccino concentrato mentre suona le note che gli dice sua madre, e quando alza il viso dai tasti e mi nota, gli occhietti gli si illuminano.
-Papà!- strilla con un sorrisone per poi scendere dallo sgabello e corrermi incontro.
Lo prendo in braccio, sorridendo.
-Ecco il mio piccolo Sole- esclamo, dandogli un bacio sulla fronte mentre lui mi abbraccia -Hai fatto il bravo questi giorni?- domando, osservandolo con amore.
-Certo che ho fatto il bravo- esclama imbronciato -Non ho fatto arrabbiare la mamma nemmeno una volta. Vero? Vero, mamma? Dillo che ho fatto il bravo- si volta sbuffando verso Charlene, che ci osserva divertita.
-Si, amore, ha fatto il bravo- mi dice Charlene mentre sorride dolcemente, avvicinandosi -Altrimenti lo sa che...-
-Che finisco nella lista nera di Babbo Natale e non mi porterà mai i regali- sbuffa Chris, sempre imbronciato, incrociando le braccia mentre lo tengo ancora in braccio -Si, lo so. Ora che c'è papà possiamo fare l'albero tutti assieme?- fa il labbruccio, guardando entrambi con gli occhi da cucciolino.
-Va bene, mio piccolo Sole. Mi dai un attimo per salutare la mamma?-
-Okay- fa spallucce, dandomi un bacio sulla guancia -Io e la mamma abbiamo fatto i biscotti. Li prendo per mangiarli mentre addobbiamo l'albero? Siamo stati bravissimi. Vuoi assaggiarli?- domanda, mentre lo metto a terra.
-Non vedo l'ora- gli scompiglio i capelli prima che lui fugga in cucina. Charlene mi sorride, avvicinandosi per abbracciarmi -Ciao amore mio- le do un bacio, poi lei nasconde il viso nell'incavo del mio collo, sospirando. Le do un altro bacio sulla testa, accarezzandole la schiena.
-Com'è andata la riunione? Hai ottenuto l'accordo?- mormora piano sulla mia pelle, con gli occhi chiusi.
-Ottenuto- rispondo -Tu tutto bene a lavoro? Christopher?-
-Christopher è stato bravo- la sento sorridere -E per il lavoro tutto nella norma. Ho deciso di pubblicare due manoscritti che mi sono piaciuti davvero tanto- alza il viso, con le braccia attorno al mio collo -Ci sei mancato- mormora, sfiorando il mio naso con il suo.
Sorrido, accarezzandole la guancia.
-Pensa che voi due siete la cosa più bella che vedo dall'ultima cosa che vi ho visto- le do un altro bacio. Charlene sorride, poi mi sfila la cravatta dal collo, porgendomela subito dopo.
-Vai a cambiarti. Christopher vuole fare l'albero-
-Ai tuoi ordini, amore-
Vado in camera per togliermi finalmente il completo.
Anni fa, dopo l'incidente, il padre di Charlene mi ha chiamato nel suo studio. Mi ha guardato in silenzio, poi ha detto pochissime cose.
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-Ami mia figlia, Damian?- domanda serio, guardandomi come se volesse scrutare la mia anima.
Il senso di colpa si riaccende, esplode. E io rischio di vomitare.
Ho fatto soffrire entrambi i figli di quest'uomo. Ho cambiato per sempre il destino di uno di loro, e ho rischiato di rovinare l'unica cosa che gli è rimasta.
Ho rischiato di rovinare l'unica cosa bella che mi è capitata nella vita.
-Sua figlia mi ha salvato la vita- biascico in panico, con la voce rauca -La amo, e l'ho amata mentre tutto ciò che conoscevo erano solo odio e rabbia-
Lui sta zitto, e continua a osservarmi. E mentre io sto per scoppiare a piangere dal senso di colpa, da quanto mi fa ribrezzo ciò che sono stato, il padre della donna che amo mi sconvolge la vita.
-Io non potrò mai rimediare ai vuoti che entrambi avete avuto, ma vorrei rimediare a tutti gli errori che sono stati commessi. Per cui libero mia figli di un peso che non ha mai voluto, e offro te una strada che ancora non vedi. Hai talento, Damian, e sei un bravo ragazzo- mi mette sotto gli occhi un foglio.
Un contratto.
Lo guardo per interi secondi. Le orecchie mi fischiano, e il cuore trema. Di sicuro tremo anche io.
Mi ha nominato futuro proprietario della sua intera compagnia.
Mi ha lasciato all'amministrazione di tutto ciò che ha costruito.
Alzo lo sguardo verso di lui. Apro la bocca, ma non ho la minima idea di cosa dire. Lui mi sorride, e le lacrime cadono dai miei occhi.
-Sii solo migliore di quel che sono stato io-
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A Charlene ha lasciato tutto ciò che le serviva per realizzare il suo sogno: aprire una casa editrice che aiutasse chi non ha possibilità. Il fatto è che il padre di Charlene ha pensato a sistemare la vita di tutti, da Tyler, a Jake, a Caroline, fino a mia madre. Ha lasciato fondi per qualunque cosa loro volessero fare. Credo che quello fosse il suo modo per fare redenzione, per tutto ciò che non ha potuto dare ai suoi figli.
Poi ci ha lasciato.
Era malato di cancro da anni.
Charlene ne è uscita distrutta, ma si è rialzata. Lei si rialza sempre.
Dice che Christopher un giorno sarà orgoglioso di me, ma io credo che dovrebbe essere molto più orgoglioso della madre. E' una donna stupenda. E' la mia salvezza, tutti i giorni, tutte le ore.
Tyler sta studiando per diventare avvocato, Caroline è un'ottima pittrice, e aprirà una galleria d'arte. Jake, ovviamente, è diventato un giocatore di football professionista.
Io, Jake, Caroline e Charlene ci siamo trasferiti a Londra pochi giorni dopo il funerale. Caroline è venuta a vivere con me e Charlene, e per noi è come una figlia. Ormai abita da sola, ma viene a cena da noi almeno due volte a settimana, e mi assicuro di avere la fedina penale di chiunque le giri attorno.
Siamo una famiglia. Unita più che mai, che si sostiene ogni giorno e che farebbe di tutto per proteggersi gli uni con gli altri. Non diamo per scontato il tempo che abbiamo.
Cerco di passare più tempo possibile con mio figlio e la donna che amo, e sto cercando di fare quello che mi ha detto il padre di Charlene: essere quanto più migliore di lui io possa essere.
Charlene mi ha detto che suo padre non faceva mai entrare nessuno nel suo ufficio; io ho messo il pianoforte nel mio per farli suonare mentre sono in casa con loro, e la porta non è mai serrata. Charlene mi ha detto che suo padre non passava mai tempo con lei e suo fratello; io passo il meno tempo possibile fuori casa.
Charlene mi ha detto che suo padre non ricordava mai un compleanno; io cerco di rendere quello di Chris il giorno più speciale di tutti.
Scendo in salotto, dove Charlene e Christopher si stanno rincorrendo, riempiendo la stanza di risate, e riempiendo di esse anche il mio cuore.
Poi addobbiamo l'albero di natale assieme.
-Zio Jake e zia Emily quando vengono?- domanda il mio piccolo Sole, cercando di appendere una pallina bianca a un ramo.
-Vengono tra due giorni, amore mio- risponde Charlene, aiutandolo -Insieme a zio Ethan, zia Scarlett e a zio Luke-
-Zia Amanda e Zia Xia vengono? La nonna? Zio Tyler? E Carol viene oggi?- domanda veloce, mettendo un'altra pallina.
-Carol viene oggi. Le zie arrivano fra tre giorni e la nonna e zio Tyler arrivano con zio Jake, zia Emily e zio Luke-
Lucas è stata una novità alla quale, anni fa, abbiamo dovuto adeguarci. Una volta tornato nella vita di Charlene, non è mai più uscito. Inizialmente lui e Jacob non si sopportavano, ma ora sono compagni di squadra, e fingono soltanto che sia ancora così, anche se si vogliono bene.
-Quindi passiamo il Natale tutti insieme?- domanda ancora, afferrando un biscotto fatto da Charlene.
-Certo che si, mio piccolo Sole- rispondo, prendendolo in braccio per fargli mettere una pallina in una parte alta dell'albero. Chris la aggancia, poi, approfittando di essere fra le mie braccia, si toglie il cappellino di Babbo Natale e me lo infila nella testa, ridendo. Sorrido, dandogli un bacio sul nasino -Quanto ti ama papà?-
-Tanto così!- ride, allargando le braccia.
Ecco. Questa è la mia gioia più grande: la risata e gli occhi felici di mio figlio.
-E quanto ami papà?-
-Tanto, tanto così- le allarga di più, facendomi la linguaccia.
-Ehi, sono gelosissima- s'intromette Charlene, fingendosi offesa -Quanto ami la mamma, amore mio?- domanda, appoggiandosi a me.
-Tanto, tanto come papà- esclama sempre con il suo sorrisone e il suo tono felice -Vi amo tanto, tanto, tanto, tanto-
Charlene posa la guancia sulla mia spalla, mentre io circondo le sue con un braccio.
-E noi amiamo te, mio piccolo Sole- gli dico, posando un bacio sulla tempia della donna che amo.
Un'ora dopo io e Charlene siamo sul divano con un bicchiere di vino in mano, e osserviamo Christopher che gioca a fare lo chef con la sua cucina giocattolo messo a distanza di sicurezza dal fuoco, che scoppietta nel camino.
-Buonasera, famiglia- esclama squillante Caroline, entrando in casa con la sua chiave -Ehi cuccioletto- abbraccia prima Chris, scompigliandogli i capelli, poi viene a salutare noi.
-Ciao bestiolina- lei sbuffa sentendo il soprannome, ma mi getta comunque le braccia al collo, abbracciandomi.
-Mi sei mancato-
-Anche tu mi sei mancata, Caroline- sorrido -Tutto ok? Stai bene? Ti serve qualcosa?- domando, scrutandola attentamente -Stai dimagrendo?- osservo corrugando le sopracciglia, notandola più magra -Stai mangiando abbastanza, bestiolina?-
-La parte da papà opprimente non mi è mancata per niente, ci tengo a precisare- ribatte divertita, stampandomi un bacio sulla guancia, per poi fiondarsi ad abbracciare Charlene, che la stritola come sempre.
-Sicura che non ti serva nulla?- continuo imperterrito, osservandola. Lei fa un sorriso dolce e mi ignora, iniziando a parlare con Charlene sul divano.
Dopo tutti questi anni la considero una figlia, e mi preoccupo ogni giorno. Caroline è una guerriera, ha un lavoro e evita in tutti i modi di chiedere soldi a me e Charlene. Sono davvero tanto orgoglioso di lei, e Charlene ha fatto la parte di madre in modo eccellente, prendendosi cura di lei fin da subito.
Caroline va a giocare con Christopher, e io torno a sedermi accanto a Charlene, sorseggiando il vino. Guardo la donna che amo, appoggiata al mio petto, che a sua volta guarda i nostri figli.
Ha negli occhi le stelle. Quelle che mi hanno guidato fino all'amore. E io prendo il coraggio per fare ciò che avrei dovuto fare ormai tanti anni fa.
-Sposami- mormoro.
Charlene alza il viso di scatto, sgranando gli occhi, e io le sorrido con dolcezza, accarezzandole il viso.
-Sposami- ripeto piano, facendole vedere l'anello che tengo sempre con me, in attesa del momento opportuno.
Charlene guarda l'anello a bocca aperta, poi porta i suoi occhi sui miei, e due lacrime cadono sulle guance, che mi affretto ad asciugare.
Lei è la mia luce, la mia stella più brillante.
-Amore mio, sei bella anche quando piangi, ma vorrei non lo facessi mai- le sorrido, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Vuoi sposarmi?- sussurra con la voce tremante -Vuoi davvero sposarmi?-
-Dimmi tu quando- sorrido -Domani, fra due anni, o anche fra quindici. Basta che mi sposi-
-Mamma! Papà! Guardate la pizza che ho fatto!- esclama tutto contento Chris, correndo verso di noi con un piattino su cui è posato un pezzo di pizza finto.
Charlene sorride, gli occhi ancora commossi, e prende in braccio nostro figlio. Caroline si siede accanto a lei. Non si sono accorti di nulla.
E mentre Charlene stringe a se Chris, mi guarda, poi mima qualcosa con la bocca.
"Ti amo"
E io le sorrido di rimando, inclinando la testa. Le dico qualcosa anche io, in silenzio.
"Sei la mia luce"
Lei si mette l'anello.
"Ti sposo"
Ha detto che mi sposa. Ha detto che mi sposa, cazzo.
"Oy chre kàkoisi thymon epitrépen" - Alceo
Letteralmente: Non bisogna ai dolori l'anima cedere.
Io non l'ho fatto, perchè ho visto la luce, che mi ha mostrato l'amore.
E ora sono felice.

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now