Capitolo 38.

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I giorni passano senza che io me ne accorga, e questi si portano via le settimane. Con i ragazzi va tutto stranamente bene: Jake è fastidioso praticamente tutti i giorni e Damian è... inaspettato.
Passiamo assieme tanto tempo: studiamo, mangiamo assieme, usciamo.
E suono.
Ultimamente suono il piano per lui, e mi rendo conto che non mi pesa, non mi pesa affatto, perchè lui mi guarda in un modo così indescrivibile che annulla tutto il resto. Mi guarda così forte che, anche se siamo distanti, io posso sentire il suo tocco su di me.
Mi entra sotto pelle, e quando i nostri occhi si incontrano, la mia anima riconosce la sua.
-Quindi tu sei la sorella di Charl- borbotta sospettoso Tyler, socchiudendo gli occhi, mentre osserva mia sorella che sorseggia una tisana calda, seduta su uno sgabello vicino all'angolo del tavolo, dove poggiati sopra ci sono vari colori e il suo blocco da disegno.
Sta facendo una pausa dal disegno di un bellissimo abito da cerimonia celeste, mentre io leggo per l'ennesima volta la ricetta di una torta davvero complicata da preparare. Tyler, intanto, mangia i biscotti che Jake mi ha costretto a fare ieri, e anche lui fa una pausa dai compiti scolastici. Scruta con sospetto Caroline e incarna alla perfezione un mini-Damian, solo che invece di essere agghiacciante come il fratello, lui risulta un piccolo cucciolo imbronciato dall'aria tenerissima.
Caroline abbozza un sorrisetto, guardando Tyler.
-E tu, invece, mocciosetto, sei il fratellino di Damian e Jacob Scott- cantilena mia sorella, decisamente divertita dal comportamento di Tyler, che si imbroncia ancora di più.
-Io non sono un mocciosetto- ribatte con stizza, probabilmente offeso -Charl, diglielo che non sono un mocciosetto!- protesta verso di me, guardando poi male mia sorella.
-Carol, Tyler non è un mocciosetto, smettila di chiamarlo in questo modo- dico con un sospiro, lanciando a mia sorella un occhiata esasperata. Tyler le scocca un sorriso soddisfatto prima di tornare ai compiti, come se la mia parola avesse chiarito il fulcro della discussione. Caroline lo osserva divertita ancora per un attimo, poi posa la tazza e si concentra sulla bozza del suo abito.
Io, ora, osservo lei per un po', notando subito come sia più serena.
Ero appena tornata a casa con Tyler, che oggi sta con me perché Cristine ha avuto un impegno improvviso, quando mi ha chiamato per chiedermi se potesse venire da me.
"So che non ho diritto di chiederti nulla, Charlene, ma sto per impazzire. Ho discusso con nostra madre e non so dove andare"
La sua voce tremava, sembrava sul punto di avere un attacco di panico, e poche, vi giuro, pochissime sono state le volte in cui io mi sia sentita così una merda, così in colpa e così impotente. Quando è arrivata quasi non ha fatto a tempo ad entrare in casa che è scoppiata in lacrime, gettandomi le braccia al collo. Il motivo della discussione era una sciocchezza, ma la situazione è sfuggita di mano e sono volati insulti fin troppo pesanti, che nessuno potrebbe dimenticare.
Non una figlia, non una ragazzina.
Ora, come ho detto prima, sta decisamente meglio.
Sento la porta aprirsi e richiudersi, poi un essere tremendamente fastidioso entra tranquillamente in cucina.
-Dovresti smetterla di entrare e uscire da questa casa come se fosse la tua- borbotto verso Jake. Lui sbuffa tragicamente, guardandomi annoiato.
-Tuo padre ci ha dato la chiave per le emergenze e tanto tempo fa' ha detto "fate come se foste a casa vostra"-
-Questa non è un'emergenza e non dovevi prendere alla lettera quella frase- ribatto, come se stessi parlando a un bambino.
-Bla, bla, bla- mi fa il verso in un atteggiamento molto maturo, poi guarda verso Tyler e spalanca la bocca, inorridito -PERCHÉ TYLER MANGIA I MIEI BISCOTTI?- strilla, andando verso il fratello per prendere la ciotola posata accanto a lui -NON DOVEVA MANGIARE I MIEI BISCOTTI, STRONZA!- mi punta il dito contro, scoccando poi al fratellino un'occhiataccia.
-VOGLIO I BISCOTTI!- strilla invece Tyler, saltando per terra per scaraventarsi sul fratello, che alza la ciotola in alto sopra la testa.
-SONO I MIEI BISCOTTI, LUMACA BAVOSA!- urla Jake, cercando di allontanare Tyler con una mano.
Corrugo le sopracciglia e non so se ridere o piangere.
-CHARL NON MI DA I BISCOTTI!- si lamenta Tyler, strillando, con un enorme broncio, mentre strattona la maglietta di Jake.
-SONO I MIEI BISCOTTI!- urla Jake, contro di me, come se fosse tutta colpa mia, poi tornano a urlare insieme.
-Ma questo è normale?- mi chiede Caroline, preoccupata, osservando sconvolta la scena davanti a noi.
-Jake, finiscila di fare il bambino!- lo sgrido irritata -Dai i biscotti a tuo fratello!-
-Te lo scordi!- sbraita prima di incominciare a pizzicare Tyler nel tentativo di farlo allontanare, alla fine ci riesce e scappa via con la ciotola piena di biscotti. Il fratellino corre all'inseguimento.
Mi alzo, irritata, e vado in salotto, dove si stanno rincorrendo, girando in cerchio attorno al divano.
-Potreste farvi male!- urlo cercando di fermarli, poco prima di venire investita in pieno da Jake.
Dieci minuti dopo sto cercando di uccidere il mio fratellastro con lo sguardo mente mi tengo il ghiaccio nel gomito, pregando tutti i santi per far si che non mi venga un livido. Jake, d'altro canto, è seduto accanto a Tyler, con il broncio e le braccia incrociate, mentre suo fratellino mangia i biscotti. Damian è arrivato quando stavo sbraitando contro il fratello, e ora è seduto sul bancone della cucina che lancia una pallina contro il soffitto, nonostante gli abbia espressamente detto di non farlo.
"Cos'è, a lui non gli urli contro, eh!? Lui può fare tutto, vero?! E' il tuo preferito!"
Ovviamente ho ignorato Jake, quando se ne è uscito con questa frase.
Mia sorella, in tutto questo, è divertita e sconvolta. E mi sta guardando con un sorriso strano.
-Non devi finire il tuo abito?- la riprendo, lanciandole un'occhiataccia.
-Sei troppo acida, sorellona-
-Concordo con la stronzetta-mini-Charlene - s'intromette stizzito Jake. Gli scocco un'occhiata di fuoco.
-Non dire parolacce di fronte a tuo fratello- ribatto.
-Damian sa che non deve ripetere quel che dico-
-Non prendere esempio dai tuoi fratelli, piccoletto- dico esasperata verso Tyler, che mi fa un sorriso gigantesco.
-E io adesso che c'entro adesso?- chiede Damian corrugando le sopracciglia, girandosi verso di me.
-Tu sei uno stronzo- spiega Jake, in tono ovvio.
-Lei è la regina degli stronzi!- protesta Damian, indicandomi.
-E' vero!- Jake mi guarda male -Non puoi farci la predica se ti comporti di merda con tutti-
-Grazie Jake, mi fa piacere che tu pensi questo di me- replico sarcastica, trattenendo un sorriso divertito -Faccio così schifo che vi ho detto che potevate stare qui a casa anche se non eravate invitati-
-Lui è qui!- sbotta sconvolto, puntando il dito contro Tyler.
-Io non posso stare da solo. Voi due invece avete una casa- dice tranquillamente il fratellino, senza nemmeno guardarlo.
-Voi due avete una casa- gli fa il verso Jacob -Se lui è qui posso starci pure io!-
Alzo gli occhi al cielo e strappo via il libro delle ricette dalle mani di Damian, che lo stava guardando come se fosse scritto in un alfabeto alieno.
-Se mangi un solo pezzetto di quella torta ti sale il colesterolo alle stelle- mi sgrida Damian, chiaramente contrariato dall'idea che io prepari quella torta.
-E chi ti ha detto che devi mangiarla?- chiedo di rimando, aprendo poi il frigorifero, per prendere gli ingredienti.
Damian e Jake parlano tranquillamente, immaginate di cosa? Football ovviamente, che domande.
-Sembrano simpatici- bisbiglia Caroline, sedendosi vicino a me.
-Oh, beh, lo sono- rispondo piano, osservando i due ragazzi -Non sono male, dopotutto- sorrido, guardandoli ridere assieme.
Caroline inclina la testa, guardandomi sorridendo.
-Dovresti vedere come li guardi- mormora stupita -Sei proprio... dolce-
La guardo come se fosse impazzita.
-Io dolce?-
-Oh si- annuisce sicura -Ti ho visto guardare una sola persona come guardi loro due, sorellona-
Non rispondo, riportando lo sguardo su Damian e Jake.
Guardavo Christopher, come guardo loro.
-Quindi ora stai dalla parte del nemico, eh?- chiede poi, allegra, osservandomi divertita.
-Ma finiscila- sbuffo, sorridendo -Tutta la storia del football è sempre stata una grande scemenza-
-Ma sicuro- s'intromette sarcastico Jake, lanciando la pallina a Damian -Anche quando tuo fratello ha dipinto di rosa le nostre divise?-
-Voi avevate riempito lo spogliatoio di carta igienica lo spogliatoio- ribatto -Molto maturo, devo ammetterlo-
-Jhonson ci aveva provato con la fidanzata di un nostro compagno di squadra- dice Damian
-Lucas ci provava con tutte, secondo te si ricordava davvero che quella era la tipa di uno dei vostri?- rido divertita -E tra l'altro, la vostra cara compagnetta non era per niente offesa dalle attenzioni che le davano-
-Non dipingerlo come un angioletto, principessa- Jake mi lancia la pallina contro, sorridendo. La schivo per pura fortuna.
-Non ho detto che sia stato un angioletto. Nessuno di noi lo è stato-
-Io sì- ribatte il mio fratellastro con un ghigno -Non ci ho mai provato con te-
-Perchè ti avrei riso in faccia, Jaky- cantileno divertita.
-Se vuoi davvero vivere nel mondo dei mondo delle favole fai pure, luce dei miei occhi-
Gli do una manata sul dorso della mano quando prova a prendere un uovo.
-Se tocchi qualcos...-
-FAI ANDARE VIA QUEL DEMONIO!- urla Jacob interrompendomi, scaraventandosi dietro di me. Da sotto al tavolo arriva un piccolo, tenero ringhio che non spaventerebbe nessuno a parte Jake.
-Ma no, cucciolotto del mio cuore!- sgrido dolcemente Mojito, che sta cercando di staccare il piede di Jacob a morsi -Non si fa! Cattivone!-
-Ma secondo te il tuo cane ti ascolta se gli parli come una cogliona!?- sbraita Jacob -Lo spedisco dall'altra parte del mondo se non si stacca!- strilla
-JACOB NON FARE COSI', GLI FAI MALE!- urlo scioccata -Mojito, no! CATTIVO MOJITO, CATTIVO!-
Caroline prende Mojito fra le braccia prima che Jacob abbia uno svenimento dalla paura di perdere una gamba a causa del mio Chihuahua.
Che idiota.
-Ma quanto sei bello, piccola palla di pelo?- Caroline fa le coccole a Mojito, che scodinzola contento -Ma è troppo carino!-
-Vero?!- strillo contenta -E' un amore!-
-E' un mostro!- ulula Jake, sconvolto dal nostro poco interesse per la sua incolumità.
-Oh, taci. A te Mojito non è mai piaciuto!- mi lamento verso di lui -E non è colpa del mio cane! Gli sta simpatico persino Damian!-
-Mi spieghi perchè mi metti sempre in mezzo come esempio negativo?- s'impiccia Damian, al quale rivolgo un'occhiataccia.
-Ma che vuoi?-
-Ma che vuoi tu!?-
-Oh. Mio. Dio.- esclamo esasperata, passandomi una mano fra i capelli -Siete snervanti. Mi fate uscire pazza!-
Ne ho la certezza anche due orette dopo, quando Jacob, Caroline e Tyler litigano per chi debba scegliere il film da mettere e improvvisamente si sente un "crac" a causa di un vaso che Damian ha fatto cadere con la sua fottuta pallina.
-Era un vaso prezioso?- chiede curioso Jake, distraendosi un attimo dalla lotta per il telecomando che stava facendo con Tyler. Quest'ultimo ne approfitta per prenderglielo dalla mano, saltando pericolosamente dal divano, azione che mi fa perdere almeno quindici anni di vita.
Incrocio le braccia, infuriata con Damian, che osserva vagamente preoccupato quel vaso orribile che una zia mi aveva regalato per un compleanno.
-Ti ho detto di non giocare con quella pallina, Damian!-
-Ma se mi avevi detto che quel vaso volevi regalarlo a tua madre!-
-Oh, molto carino da parte tua, sorellona- esclama divertita Carol, osservando dubbiosa i cocci del vaso -Apprezzerebbe molto, ne sono certa- mi sfotte, prima di rubare a sua volta il telecomando da Tyler -Guardiamo "Lucifer"?-
E poi tornano a litigare. Fantastico.
Guardo di nuovo male Damian, che mi sorride angelicamente e ritira il casino che ha fatto. Quando torna ha ancora quel sorriso tranquillo.
Il divano di fronte alla televisione è occupato da Tyler e Caroline, che si stanno coalizzando contro Jake, per impedirgli di mangiare i popcorn e avere il controllo della televisione. Il mio adorato fratellastro sembra star passando la peggiore giornata della sua vita, tra Ty e Carol e Mojito, che ogni tanto emette dei ringhi contro di lui. E ora non può nemmeno mangiare i popcorn.
Dev'essere un'ardua prova, per lui, avere a che fare con due bambini che si comportano esattamente come lui.
Damian mi trascina coricata sopra di lui, nel divano messo a lato rispetto alla televisione. Appoggio il volto nell'incavo del suo collo, mentre inizia ad accarezzarmi i capelli con una mano, mentre invece con l'altra intreccia le nostre dita. Sospiro di sollievo, sentendo la tensione svanire piano piano.
Alla fine, i ragazzi si mettono d'accordo per un film di fantascienza.
-Tua sorella sembra serena- mormora, le labbra che sfiorano la mia fronte.
-Sta molto meglio- rispondo, posando gli occhi su di lei.
Penso che le abbia fatto bene, questa giornata: ha vissuto qualcosa di... normale? Possiamo definirlo così? Beh, per me ormai è diventato abitudine stare con i fratelli Scott, vedere il loro rapporto, sopportare Jake, ridere con Damian.
E' la mia normalità. Loro, ormai, sono la mia normalità.
Mi chiedo però quale sia quella di mia sorella. Vorrei che lei fosse serena e tranquilla tutti i giorni, perchè è così che dovrebbe vivere qualunque adolescente.
-Non ti posso promettere che andrà tutto bene, Darling. Ma sei forte. Sei una delle persone più forti che io abbia mai conosciuto. Quella ragazzina è fortunata ad averti nella sua vita- mormora Damian, continuando ad accarezzarmi i capelli -Lo sono anche io, e sappi che non lo do per scontato. La vita è troppo breve per frequentare persone a caso-

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