Capitolo 52 - Parte 2.

18.1K 662 87
                                    

Il cuore mi batte all'impazzata.
Guardo Lucas, in carne e ossa davanti a me, tornato nella città che tanto lo fa soffrire.
Tornato a casa dopo mesi di assenza.
Sono senza parole. Non riesco a crederci. Non riesco minimamente a crederci. Non può essere davvero qui, non può davvero.
-Non ci credo- biascico con voce roca, sconvolta -Non sei tu-
Lui inclina la testa, sorridendomi dolcemente.
-Mi sei mancata tanto, principessa-
E niente ha più importanza, perchè Lucas è a casa.
Mi getto fra le sue braccia, abbracciandolo fortissimo.
Luke è qua. Lukey è tornato.
Posso piangere?
Chiudo forte gli occhi, appoggiando la fronte al suo petto.
Luke è qua. Lukey è tornato, tornato veramente. 
Lui mi stringe a sé, nascondendo il viso fra i miei capelli, e questo abbraccio sa di certezza, sa di ricordi e sa di amore sconfinato. Questo abbraccio sa di ferite che non fanno più male. Perchè Luke è il mio migliore amico, mio fratello. Lui è qui con me, è tornato qui, quando tutto il mio mondo è crollato a pezzi.
E' questo che facevamo noi tre: mettiamo insieme i cocci, asciugavamo le lacrime, curavamo l'anima.
Kintsugi: tecnica giapponese che impreziosisce le crepe dei vasi rotti, mettendo insieme i cocci con l'oro; tecnica giapponese che abbraccia la bellezza delle cicatrici, del dolore e della forza.
E sapete, non esiste il sole per chi ha la notte dentro, ma forse il sole non serve, perchè a guidare nella giusta via basteranno le stelle e la luna.
-Che ci fai qui?- sussurro sconvolta, scostandomi da lui -Cosa significa? Perchè sei tornato?- domando a mezza voce, guardandolo senza credere a quel che vedo.
Lui mi scompiglia i capelli, facendomi venire i brividi: lui e Chris lo facevano in continuazione, fin da piccolini.
-Mi hanno detto che avevi bisogno di me, principessa-
Stringo le labbra, mentre immediatamente lo stomaco mi si stringe in una morsa di malessere. Lo guardo negli occhi, e capisco immediatamente che lui sa. Luke lo sa, e mi sta guardando con una preoccupazione che ho visto solo negli occhi di mio fratello.
Deglutisco, abbracciandomi il busto con le braccia.
-Chi te lo ha detto?- chiedo atona, con una smorfia -Cosa sai?- la mia voce trema leggermente.
-So tutto, Charlene- dice piano, osservandomi -So tutto quanto-
Scuoto la testa, perchè so già cosa mi sta per dire, e non lo sopporto. Io non lo sopporto, cazzo, non dopo tutto quello che loro hanno fatto.
-Non mi interessa, Luke- soffio, con il dolore pronto a esplodere dentro di me -Non mi importa-
-Sì che ti importa- ribatte calmo Luke -Ti importa così tanto che stai soffocando dalla sofferenza-
-No- quasi ringhio, facendo un passo indietro. Non può. Non può, cazzo.
-Ma sono stati loro a chiamarmi, Charlene. Sono stati Damian e Jake a raccontarmi tutto- ribatte Luke, deciso -Sono stati loro due, e mi hanno detto di tornare, perchè avevi bisogno di qualcuno. Jacob e Damian Scott hanno chiamato me, Charlene. Hanno chiamato me.-
-Me ne frego- ribatto io, scuotendo ancora la testa, mentre il malessere peggiora -Me ne frego, Luke. Non lo hanno detto a me. E non mi importa nemmeno di questo, cazzo. Loro...- mi blocco, chiudendo forte gli occhi.
Combatti. Combatti. Combatti.
I miei occhi bruciano di nuovo.
Mi fa schifo. Quello che hanno fatto mi fa schifo, e non riesco a sopportarlo. Non quando sono innamorata di Damian, e non quando Jake è come un fratello. Non riesco a sopportarlo. Sono nauseata.
-Nessuno ha costretto nostro fratello a fare quel che ha fatto, principessa- mormora, lasciando trasparire tutto il dolore -Nessuno lo ha costretto a non dirci cosa gli stava succedendo. Nessuno lo ha costretto a isolarsi. Nessuno gli ha detto di correre a quella velocità in macchina, Charlene. Non sono stati i fratelli Scott, e nemmeno Evelyne, e lo sai benissimo-
Gli volto le spalle, trattenendo la rabbia, il dolore.
Non mi interessa. Non me ne frega nulla.
-Chris ha sempre scelto, Charlene. Chris ha sempre scelto di essere se stesso, e nessuno avrebbe mai potuto cambiare questo.-
E anche se è la verità, non la accetto comunque. Non posso sopportarlo, cazzo. Non riesco, non riesco perchè fa male.
-Tu sai cosa hanno fatto!- ribatto con voce roca, sentendo un groppo in gola -Tu lo sai. Come puoi parlare così!? Come cazzo puoi non...- mi blocco di nuovo, interrotta da un singhiozzo.
Non riesco. Non lo sopporto.
Scaccio via con rabbia le lacrime che sono scappate dai miei occhi.
Combatti, e respira. Combatti e respira, sempre.
Hanno chiamato Lucas. Loro lo hanno chiamato, perchè avevo bisogno di qualcuno che non mi facesse affogare nel dolore.
-Tu non li odi, Charlene. Non potresti mai odiarli.-
No, non potrei mai, e odio me per questo, perchè ho pianto, e non ce la faccio proprio a non sentirmi in colpa. Non ho pianto per mesi, cazzo, per mesi. Non ho pianto per la morte di mio fratello, non ho pianto al suo cazzo di funerale.
-Ho sempre ammirato la tua capacità di amare, principessa. Ami senza mezze misure, senza sfumature, senti questo sentimento dentro, nelle ossa, nelle vene, nel sangue e nell'anima. Ami a mille all'ora e non ti fermi mai, con un'intensità tale da squarciare il cuore. E forse è proprio per questo che ti riesce difficile perdonare, sai? Perchè ami così tanto che perdonare è difficile quanto vivere senza quell'amore. Per questo ti riesce difficile perdonare Christopher, perdonare Damian e Jacob. Ed è anche per questo che ti riesce difficile perdonare te stessa: perchè hai amato senza limiti Chris, come ami senza limiti Jacob e Damian. Ma non credi che sia giunta l'ora di perdonare tutti, Charlene? Per poter finalmente perdonare te stessa.-
E mi arriva un messaggio, sapete? Mi arriva un messaggio che mi fa scoppiare a piangere, perchè se c'è un sentimento non lo si può spegnere, nonostante tutto.

Da: Damian.
Vi auguro nuvole bianche, perchè io sono stato le vostre nuvole grigie. Vi auguro il sereno, perchè io sono stato la vostra tempesta e il vostro diluvio.

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now