Capitolo 5.

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-Ti prego no!- mi lagno , aggrappandomi alla giacca di mio padre -Non voglio andarci, non un'altra volta!-
-Tu verrai, Charlene, ora vai a prepararti- incrocia le braccia, categorico -Cristine ci sta aspettando per pranzo, muoviti- lo guardo malissimo, poi mi imbroncio e, incrociando le braccia in un atteggiamento da perfetta bambina, poi mi giro altezzosa e filo in camera, incominciando a vestirmi rabbiosamente.
Io non ci voglio andare, perchè deve costringermi!? Non è giusto, non è affatto giusto!
Imbronciandomi sempre di più mi metto un jans verde militare stretto, con alcuni strappi lungo tutta la gamba, e un top nero, mi faccio una coda veloce e disordinata, poi mi decido a scendere una volta preso il cellulare. Ho intenzione di restare offesa tutto il giorno affinche mio padre capisca l'orrore che sta facendo, infatti tengo fede a questo mio obbiettivo durante tutto il tragitto in macchina, in cui lui mi ha intimato, divertito, di smetterla con questo mio comportamento infantile, parole che ho ignorato completamente, voltandomi verso il finestrino.
Entriamo in casa di Cristine, io sempre con il broncio e le braccia incrociate' non ho intenzione di smettere neppure davanti a quegli idioti degli Scott.
-Ciao!- strillano eccitate Scarlett e Amalia, sedute sul divano accanto a Jacob, davanti a loro Ethan e Damian. Mi blocco per un secondo, sconcertata. Che ci fanno loro due qui!?
Non le vedo da giorni in realtà, da quella conversazione avuta a scuola per precisare. Mi riprendo in un istante, sorridendo loro -Ciao- rispondo leggermente imbarazzata, non faccio a tempo a far altro che un fulmine mi piomba addosso, sorrido contenta e abbraccio Tyler, incollato all mie gambe -Ehi piccolino, come stai?- gli scompiglio i capelli, lui mi regala un sorrisone radioso.
-Benissimo, tu invece, Charl?- sorrido ampiamente al nomignolo che mi ha dato, è davvero un bambino tenerissimo.
-Tutto ok, come sempre- in quel momento Cristine esce dalla cucina, sembra tutta indaffarata e sono certa che stesse preparando il pranzo -Ciao Cristine- la saluto sorridente, lei ricambia immediatamente.
-Ciao tesoro- viene verso di me e mi da un bacio sulla guancia, mettendomi poi le mani sulle spalle -Ancora arrabbiata?- chiede divertita, io lancio uno sguardo carico di rancore verso mio padre, che alza gli occhi al cielo con divertimento, poi riporto l'attezione su di lei, sorridendole nuovamente.
-Ho intenzione di comportarmi da bambina capricciosa finchè non si scuserà, puoi riferirlo a quell'uomo, che dovrebbe essere mio padre e quindi pensare solo al mio bene, qui presente- detto questo incrocio le braccia nuovamente e mi siedo accanto a Tyler in un divano.
-Perchè sei offesa con tuo padre?- chiede il bimbo accanto a me, con un sorrisetto furbo sulle labbra.
-Non è realmente offesa con me, Tyler- come no, papà. Alzo gli occhi al cielo, infastidita.
-Vuole costringermi ad andare ad una festa di beneficenza, alla quale ovviamente non parteciperò- urlo, in modo che mio padre senta nonostante sia andato in cucina con Cristine.
-Fai quello che ti dico io- risponde lui, divertito.
-Col cavolo!- sbotto, sapendo benissimo che mi sente -Sono maggiorenne, faccio quello che voglio!- ecco, questa è esattamente la risposta infantile che volevo dare, ben fatto Charlene. Jacob alza un sopracciglio, guardandomi come se fossi scema, e io per la prima volta gli sorrido. Sto riuscendo perfettamente nel mio intento.
-Finchè sei sotto il mio tetto stai alle mie regole- risponde mio padre dall'altra stanza.
-Posso andarmene anche domani, papà-
-Mi libereresti da un grande peso, Charlene. Ciò nonostante devi essere a quella festa, sono categorico- la sua testa esce per un attimo dalla porta, osservandomi con un sorriso che mi ricorda tantissimo Christopher
-Lo sono anche io!- ribatto stizzita, guardandolo male.
-Tu sei mia figlia e io tuo padre, fai un po' i calcoli su chi decide- spalanco la bocca, lui sorride, sapendo perfettamente, da bravo uomo d'affari, di aver vinto, poi torna in cucina.
-Non stai parlando con un tuo socio in affari!- strillo ancora, se potessi gli lancerei contro il mio telefono, dritto in testa. Lui mi ignora con tutta la tranquillità del mondo, poi lo sento ridere con Cristine, e so già che, se il fatto che io vada lì a sostenerlo insieme alla sua nuova fidanzata lo rende felice, io andrò a quella dannata festa di beneficenza.
In ogni caso terrò fede al mio obbiettivo: bambina capricciosa sempre e comunque.
-Wow, ecco da chi hanno preso quell'aria da stronzi i Thompson- commenta stupita Amalia, fissando mio padre come fosse un Dio sceso in terra.
-Dovresti vederlo quando davvero deve concludere degli affari, lì si che da il meglio di se'- commento con una smorfia, guardando anche io mio padre.
-Non sei realmente incavolata con lui, vero?- chiede Scarlett con un sorriso dolce, abbastanza a voce bassa per far si che mio padre non senta.
-No, ovviamente- sorrido anche io -Semplicemente non sono tanto entusiasta di andarci, l'ultima festa organizzata da mio padre non è andata tanto bene- ammetto, divertita. Dio, quanto mi mancano quei tempi.
-Oh, io so cos'è successo!- strilla Tyler, battendo le mani, come se sapesse un segreto pericoloso e inconfessabile e fosse orgoglioso di custodirlo. Effettivamente è una cosa imbarazzante, davvero troppo imbarazzante.
-E come fai a saperlo?- chiede Jacob, guardando il fratellino con un'espressione corrucciata, Tyler fa un sorriso biricchino e mi osserva, spalanco gli occhi, allibita.
-Non può avertelo detto Chris, è una cosa troppo imbarazzante-
-Ho origliato- fa spallucce, annuendo solennemente. Avvampo, spalmandomi le mani in faccia.
-Ti prego, no- mormoro, infilando le dita nei capelli.
Quel fottuto coglione. Avevamo giurato che la cosa non sarebbe uscita dalle nostre bocche nemmeno sotto tortura, e lui si fa scoprire da un bambino.
-Uh uh- sento il ghigno divertito di Jacob anche senza guardarlo -Un segreto imbarazzante dei Thompson. Parla fratellino, ti prego-
-Non dico i segreti degli altri, Jacob- risponde stizzito il ragazzino al mio fianco, guardando malissimo il fratello maggiore, il quale fa per ribattere, sicuramente qualcosa di cattivo, ma lo interrompo prima.
-Una sbronza- dico, alzando il viso verso di lui -Una grossa sbronza imbarazzante, con tanto di vomito sopra una vecchia prugna scorbutica, una delle persone che aveva dato più soldi in beneficenza di chiunque altro-
-Aspetta, aspetta, aspetta..- parla Amalia, sorridendo divetita -Ti sei ubriacata ad una serata di beneficenza?-
-Oh si- ammetto sorridendo -Io e Christopher eravamo davvero ubriachi marci, è stata davvero una serata imbarazzante. Io volevo assolutamente giocare a strep poker con dei settantenni e mio fratello ha proposto una cosa decisamente indecente a delle quarantenni-
-No, dai, è uno scherzo- borbotta Scarlett.
-Tuo fratello avrebbe potuto farlo, me lo sarei aspettato, ma tu, principessa... non ci credo- Jacob mi guarda esattamente come si guarda una persona alla quale non si crede.
-Tutte le cazzate che mio fratello ha fatto le ha fatte con me- rispondo fredda, irritata dal fatto che tutti classifichino mio fratello come il diavolo e me come l'angioletto con acqua santa: non c'è stata una volta che mio fratello non mi abbia coinvolta nelle sue stronzate. Insieme nel bene e nel male, sempre.
-Ti ha coinvolto nelle cazzate ma non nel suo fidanzamento, bel fratello di merda- mi gelo sul posto, le parole cattive di Damian hanno proprio l'effetto che lui aveva sperato di ottenere: uno schiaffo freddo, veloce e oscuro, uno di quelli che ti fanno girare la testa, uno di quelli che ti fanno mancare il fiato, uno di quelli che non ti aspetti.
-È pronto, signorini- urla Cristine, mi affretto ad andare via da quella stanza, sentendomi soffocare. Lo sguardo di Damian mette i brividi, e il suo odio nei miei confronti sembra aumentare ogni secondo che passa. Mi siedo assolutamente accanto a mio padre, non voglio ripetere la disastrosa esperienza dell'altra volta, nella sedia al mio fianco si siede Tyler, il quale mi rivolge un bellissimo sorriso, portandomi così a scompigliargli nuovamente i capelli.
Dopo alcuni secondi siamo tutti a tavola, ovviamente io tengo la bocca serrata in qualunque discussione, prima ho raccontato quell'imbarazzantissimo episodio soltanto per evitare il comemnto acido di Jacob nei confronti di Tyler, quel bambino è un amore. Quando ormai abbaiamo quasi finito mi sento di star per vomitare da tutto il cibo ingerito: Cristine sembra aver cucinato per un reggimento.
-Quindi, tesoro, ci sarai alla serata di beneficenza?- chiede dolcemente Cristine, sorridendomi. Io sbuffo, lanciando un'occhiataccia a mio padre.
-Ovvio che no- ovvio che si.
-Verrai- ribatte divertito mio padre, facendomi alzare gli occhi al cielo.
-Non voglio andare lì e annoiarmi- mi lamento, ignorando tutti gli occhi putati su di me.
-L'anno scorso non ti sei annoiata tanto- ribatte in tono di accusa.
-Non è stata colpa mia, quella volta, se abbiamo trovato la scorta di alcolici- mugugno con una smorfia. So benissimo che è stata una cazzata enorme quella appena detta, nessuno ci ha detto di ubriacarci come tre coglioni, ma mentre la mia mente era tutt'altro che lucida credevo davvero che non avessimo fatto nulla di sbagliato, e inizialmente bere qualcosa di un po' più forte rispetto al vino non sembrava una cattiva idea. Ovviamente la sfuriata di mio padre mi ha fatto cambiare idea, e credo solo a me, visto che Christopher sembrava davvero fiero di aver proposto un'orgia a delle donne che, a detta sua, facevano invidia alle migliori milf.

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now