Capitolo 8.

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Scendo incazzata nera le scalza, con l'intenzione di mandare a fanculo chiunque mi abbia svegliato con il fottuto campanello alle sette e mezza del mattino di sabato, interrompendo il mio bellissimo sogno in cui ero in un mondo completamente fatto di cibo. 
-CHE DIAMINE VOLETE?!- sbraito isterica, aprendo la porta, rimango scioccata quando vedo Damian e Jacob in piedi sul mio ingresso, il primo sembra incazzato nero e l'altro sembra allegro, quest'ultimo fa per parlare e io gli chiudo la porta in faccia, tornando a salire strisciando le scale, senza la minima voglia di vivere. Sicuramente non hanno capito che non sono i benvenuti, sopratutto a quest'ora, perchè tornano a suonare a ripetizione, irritandomi. Torno a scendere le scale a passo di marcia e apro la porta, infuriata -Tornatevene a casa vostra!-ringhio furente, poi faccio per chiuderli nuovamente la porta in faccia ma Jacob mette il piede per evitare che lo faccia. 
-Sei davvero, davvero, davvero maleducata, principessa- esclama come se fosse deluso, mettendosi una mano sul cuore -Ci fai entrare?- chiede annoiato, osservandomi con un sorrisetto, io spalanco gli occhi e mi rendo conto che l'unica cosa che indosso, oltre l'intimo, è la gigantesca maglietta da football di mio fratello. 
-Sei davvero, davvero, davvero un idiota, Jacob- faccio un sorrisetto falso -Perchè siete qui!?- ringhio irritata, osservandoli. 
-C'è notro fratello lì dentro, quindi facci entrare, Thompson- ringhia di rimando Damian, facendo un passo avanti, Jacob gli lancia un'occhiata gelida, poi mi mostra un ghigno divertito. 
-Siamo appena tornati da una festa e io ho avuto la geniale idea di passare a salutarti- Jacob fa spallucce -Ora ci fai entrare, principessa?- 
-No- rispondo ovvia, alzando gli occhi al cielo -Non mi interessa se siete appena tornati da una festa, non potete svegliarmi a quest'ora- sbotto, e nonostante le mie parole spalanco la porta, lasciandoli entrare. 
-Sei contraddittoria- cantilena Jacob, diverito, dietro di me mentre vado in cucina. 
-Sei noioso- rispondo allo stesso modo, mettendo l'acqua a bollire per farmi un the. -Alle sette e mezza- borbotto irritata -Mi avete svegliata alle sette e mezza del mattino, vi dovrei uccidere- 
-Però ci hai fatti entrare- risponde Jacob.
-Certo, ho già provato a lasciare chiusi fuori due ragazzi, e le conseguenze non sono state piacevoli per me- ribatto fingendomi annoiata e indifferente -In più voi mi fate pena, sono una donna di buon cuore- 
-Hai lasciato fuori di casa tuo fratello e Jhonson?- chiede divertito il ragazzo dietro di me -Che grandissima stronza- 
-Lo prendo come un complimento- ribatto sorridendo leggermente, prendendo gli ingredienti per fare i pancake -Vostro fratello sta dormendo, cosa ovvia vista l'ora- specifico pungente, il campanello suona e io lancio un'occhiataccia ai fratelli Scott, seduti negli sgabelli davanti al bancone della cucina. 
-Abbiamo invitato anche gli altri, non te lo avevo detto?- ghigna Jacob, io lo fulmino con lo sguardo e lo ignoro, andando ad aprire. Stranamente non sono infastidita dal suo comportamento, anche se credo di essere influenzata dalla scioccante rivelazione di Tyler. 
-Abbiamo portato caffè- esclama sorridente Scarlett appena apro la porta -Per scusarci della enorme maleducazione dei nostri migliori amici- fa un sorriso di scuse. Rimango per un attimo imbambolata, poi mi riprendo e rivolgo a tutti e tre un sorriso imbarazzato.
-Non preoccupatevi, entrate- gli occhi di Scarlett si illuminano e mi da un bacio sulla guancia, entrando in casa come se lo avesse fatto altre mille volte. Amalia mi abbraccia divertita, mi da un bacio anche lei e segue l'amica. 
-Carino il pigiama- dice divertito Ethan, squadrandomi dalla testa ai piedi, io sorrido, non mi infastidisce per niente il suo commento, a differenza di tutti quelli che dicono Jacob e Damian; Ethan sembra un tipo apposto. 
-Vero? È il mio preferito- rispondo ironica -Dai entra- mi faccio da parte, indicando con un cenno del mento l'interno della casa. Lui mi sorride e mi sorpassa, io chiudo la porta e lo guido in cucina, dove tutti stanno parlando. 
-Questa casa è a dir poco bellissima, Charlene- si complimenta Amalia, osservandosi attorno -È tipo grande il quadruplo della mia- osserva, corrugando le sopracciglia, io faccio una smorfia e vado a spegnere il bollitore.
-Mio padre riempie i vuoti con lo sfarzo, ha sempre fatto così e sempre così farà- rispondo fingendomi indifferente -Com'è andata la festa?- chiedo, cambiando totalmente discorso. 
-Il solito- borbotta Amalia, sbadigliando. 
-Non proprio il solito- rimbecca Scarlett, voltandosi verso di me -Era una festa di uno della South, e indovina chi c'era?- ghigna divertita -La vostra capo cheerleader- canticchia osservandomi 
-Non stava dicendo proprio belle cose su di te- continua Amalia facendo una smorfia, io faccio spallucce, sinceramente non me ne fotte nulla di quello che dice quella stronza. 
-Era ubriaca marcia- riprende divertita Scarlett -Beh, le ho fatto presente quanto posso essere stronza quando si dicono cazzate alle persone a cui voglio bene- sorride malefica, poi torna allegra e pimpante, mi sorride raggiante -Caffé?- mi porge il bicchiere di Starbucks, io sorrido, accettandolo di buon grado. 
A cui voglio bene. 
Ripreno a fare l'impasto per i pancake, stando attenta alle dosi e a non fare grummi. 
-Com'è che non siete ubriachi anche voi?- chiedo stranita, alzando leggermente gli occhi verso di loro. 
-La settimana prossima c'è la partita contro la tua scuola, il cach è stato chiarissimo: niente sbronze- risponde Ethan annoiato, osservandomi.
-E voi due? Come mai non siete ubriache?- chiedo a Scarlett e Amalia. 
-Non è divertente dover fare da babysitter, e noi abbiamo un cuore, non potremmo mai lasciarle chiuse fuori casa- mi giro verso Jacob e incarno un sopracciglio. Mi ha appena lanciato una frecciatina?
-Chris e Luke lo meritavano, mi avevano fatta incazzare e di certo una notte al fresco poteva schiarire loro le idee- mi giustifico, guardandolo male. 
-Io ti faccio incazzare..- finge di pensarci e sembra avere un'illuminazione -Praticamente sempre?- ghigna divertito -Eppure mi hai fatto entrare- alzo gli occhi al cielo, infastidita.
-Te l'ho detto, mi avete fatto pena- rispondo. 
-Tuo fratello non ti ha fatto pena?- 
-Lui era mio fratello- dico mentre metto a scaldare la padella -Se si comportava da idiota con me io ero totalmente autorizzata a fare l'idiota con lui, è ovvio
-Quindi..-
-Quindi non rompere le palle, perchè ti potrei sbattere fuori immediatamente- lo interrompo con un ghigno -L'ho fatto con mio fratello e non ho provato nemmeno un minimo di rimorso, con te potrei addirittura divertirmi- Scarlett e Amalia scoppiano a ridere, io sorrido divertita e incomincio a fare i pancake. 
-Vedi Damian, per questo è nostra amica- dice Amalia verso il maggiore degli Scott, che le riserva un'occhiata agghiacciante. 
-Perchè riesce a sfottere Jake?- chiede scettico Ethan, Jacob gli fa il ghigno.
-Perchè non si fa mettere i piedi in testa da Jake- lo corregge Scarlett con l'aria di una che la sa lunga, Jacob alza gli occhi al cielo e si alza, si mette accanto a me e prende con tutta la tranquillità del mondo un uovo. 
-Che stai facendo?- chiedo sospettosa, girando il pancake. 
-Fratellone, secondo te riesco a lanciare quest'uovo nel tuo bicchiere senza che si rompa?- chiede alzando e abbassando le sopracciglia velocemente con un ghigno divertito in volto. 
-No- Damian lo guarda come se avesse qualche ritardo mentale. 
-Indovina un po'- Jacob alza la mano e lancia l'uovo verso Scarlett, il rosso si sparpaglia su tutti i suoi capelli e scivola successivamente sul suo vestito -Avevi ragione!- esclama divertito, io spalanco la bocca e scoppio a ridere seguita da Amalia, Scarlett è bloccata dallo shock, alza il viso lentamente verso il migliore amico, poi inaspettatamente sorride, togliendosi dal viso quella merda. 
-Te la farò pagare, Jacob Scott, fosse l'ultima cosa che faccio ma io te la farò pagare- lo minaccia con un sorriso angelico, assottigliando gli occhi. 
-Tieni, Scar, pulisciti- le porgo uno straccio bagnato, con un sorriso divertito sul volto -Sali su, ti presto dei vestiti, puoi anche farti un bagno se vuoi, i capelli sono un vero disastro- la informo ridacchiando. 
-Ti abbraccerei, ma non credo sia il caso- sorride radiosa -Però sì, grazie mille, ti adoro- 
-Secondo piano, l'ultima camera, il bagno è in una porta e quella accanto a destra è la cabina armadio, prendi i vestiti che vuoi- sorrido, poi osservo anche Amalia e di sicuro non è tanto comoda con quei vestiti -Puoi cambiarti anche tu, sicuramente quel vestito non è molto comodo- 
-No, tranquilla, non voglio disturbare- risponde subito, io la guardo leggermente male. 
-Non disturbi assolutamente, vai, non c'è alcun problema- lei annuisce e prende i tacchi che aveva ai piedi in mano, poi insieme a Scarlett, che si sta lamentando del suo vestito sporco, spariscono dalla mia visuale. Mi dedico ai pancake, visto che sto morendo di fame. 
-A noi non offri dei vestiti comodi, principessa?- chiede divertito Jacob, accanto a me, mentre mi osserva. 
-Mio padre usa solo completi eleganti e non ho per niente idea di cosa o dove siano i suoi pigiami, non ho abiti di mio fratello e in ogni caso, anche se gli avessi, non vi offrirei il cambio- sorrido falsamente, versando un altro po' di impasto nella padella. 
-Che cattiveria, ci odi proprio eh?- lo dice con divertimento, eppure sento che è una domanda seria. 
-Voi siete degli stronzi, io mi comporto di conseguenza- faccio spallucce, girando il pancake -Se volete c'è torta al cioccolato in frigo, l'ho fatta ieri notte- borbotto senza guardarli. 
-Io la voglio- esclama contento il ragazzo al mio fianco, aprendo il frigo e estraendo il piatto con l'enorme torta al cioccolato senza nemmeno chiedermi nulla.
-Sei un maleducato, Jake- commenta Ethan, osservandolo. 
-Jhon, la prima volta che ci ha invitato qui, ha detto esattamente queste parole: "Fate come se foste a casa vostra". L'ho preso letteralmente in parola- prende anche i piatti e la taglia esattamente come non dovrebbe essere tagliata una torta, però evito di commentare e sgridarlo -Comunque a pranzo usciamo, principessa- lo guardo malissimo e reprimo la tentazione di spiaccicargli un pancake in faccia. 
-E questo chi l'avrebbe deciso?- chiedo alzando un sopracciglio, irritata. 
-Io- dice come se fosse ovvio. 
-Bene, allora tu e la tua uscita a pranzo potete tranquillamente andarvene a fanculo- ringhio fulminandolo con lo sguardo. 
-Buongiorno..-  mi volto di scatto verso Tyler, che si sta stropicciando gli occhi sull'uscio della porta, poi mi sorride teneramente e corre ad abbracciarmi -Ciao Charl- 
-Buongiorno piccolino- gli scompiglio i capelli -Dormito bene?- lui annuisce a sbadiglia, puntando poi lo sguardo sui fratelli maggiori e fa una smorfia, però non dice nulla -Vuoi il latte? Sto facendo anche i pancake- gli sorrido, lui sbadiglia nuovamente e si siede i mezzo a Damian e Jacob. Metto i primi due pancake su un piatto e lo metto davanti al bimbo, poi metto in tavola la marmellata e la nutella. Metto a scaldare il lette, e finisco di fare i pancake. 
Dopo un paio di minuti ci troviamo tutti in tavola a fare colazione, in silenzio. 
-La tua cabina armadio é più grande della mia camera, Charlene!- strilla eccitata Scarlett, entrando in cucina, ha uno dei miei tanti pigiami e i capelli bagnati, a seguito entra anche Amalia. 
-Ci sono più vestiti lì che in un negozio di abbigliamento, ragazza- borbotta ques'utlima, sedendosi accanto a me. 
Rispondo con un sorriso imbarazzato, mettendomi poi in bocca un pezzo di pancake -Che vuoi fare oggi, Tyler?- chiedo osservando il più piccolo dei fratelli Scott che mangia indisturbato. 
-Possiamo andare in piscina, dopo?- chiede facendo il labbruccio, io annuisco scettica e continuo a mangiare. Non sono ancora andata nella piscina interna che abbiamo, come non sono ancora andata nella sala giochi o nella sauna che abbiamo, cose del tutto inutili ma per mio padre non fa differenza. 
-Dove sarebbe la piscina?- chiede stranito Jacob, osservandomi. 
-Al piano inferiore- mormoro con una smorfia, tutti i presenti mi guardano a dir poco scioccati, certo, a eccezione di Damian, al quale a quanto pare ho dato un motivo in più per odiarmi. 
-C'è una piscina interna- credo che Ethan volesse fare una domanda, appure sembra una constatazione.
-Sì, c'é anche una sala giochi, una sala cinema, un bar, una sala dei vini, una palestra, una sauna e l'impianto per la musica in tutte le stanze- vorrei sotterrarmi ora. 
Grazie Tyler, per aver spiattellato in faccia ai tuoi fratelli e ai loro amici quanto sono schifosamente ricca. 
-Scherza vero?- chiede piano Scarlett, scioccata, io faccio una smorfia prima di rispondere.
-Ve l'ho detto: mio padre riempie i vuoti con lo sfarzo- dico imbarazzata e tesa, sorridendo forzatamente. 
-Wow, sono leggermente scioccato- commenta Ethan -Com'è che tuo fratello non si è mai vantato di avere tutto questo?- mi blocco per un secondo, diventando fredda come il ghiaccio.
-Dopo la morte di Christopher abbiamo cambiato casa- dico apatica, portando la mano sulla catenella che porto al collo, Scarlett scruta la mia reazione poi lancia una prugna secca a Ethan. 
-Sei un'insensibile!- esclama fulminandolo con lo sguardo -Shar, ignoralo- borbotta tristemente, io sforzo un sorriso, rassicurandola. 
-Anche mio fratello lo era, e lui si sarebbe vantato eccome di avere una casa come questa, avrebbe fatto pesare a tutti che questa era l'ennesima dimostrazione della nostra agiata situazione economica- dico pacata, cercando di sotterrare tutti i sentimenti. 
-E tu? Tu che avresti fatto!?- ringhia Damian, guardandomi con odio,e lo sapevo, io lo sapevo che avrebbe detto qualcosa. Lo guardo con la più totale indifferenza. 
-Avrei fatto lo stesso- rispondo sincera, inclinando la testa -Dalla sua parte nel bene e nel male, io non l'ho mai negato- ed è la verità, sarei stata al suo fianco sempre.

Un Porto Sicuro.Where stories live. Discover now