Capitolo 17.

26K 674 96
                                    

-Papà, Rosa, io sto uscendo- mi affaccio in cucina e scoppio a ridere quando vedo mio padre con un grembiulino a fiori che viene sgridato da Rosa -Oh mio Dio- papà mi fulmina con lo sguardo mentre .Rosa si mette le mani sui fianchi, guardandolo contrariata.
-Mi ha rovinato tutta la crostata- mi spiega Rosa -Jhon, lei non è affatto portato per la pasticceria. Dovrebbe prendere lezioni da sua figlia e non interferire col mio lavoro- non capisco come mai Rosa dia ancora del lei a mio padre anche in queste situazioni.
Cioè, dai, sta indossando un grembiulino a fiori!
Papà, ad ogni modo, mi sta ancora guardando male. Corrugo le sopracciglia.
-Che c'è?- chiedo dubbiosa, papà accentua il suo sguardo e incrocia le braccia al petto.
Si può sapere che cos'ha questo ora?
-Devi uscire conciata in questo modo?- sbuffo annoiata, alzando gli occhi al cielo. Io mi stavo già preoccupando e lui deve lamentarsi sui miei abiti.
-Cos'hanno che non va?- chiedo giusto per sapere cos'ha contro i miei abiti: indosso una gonna in pelle finta nera, gialla e rossa, con una zip, sempre finta, in mezzo sul davanti, indosso anche una maglietta bianca che mi lascia scoperto un piccolo lembo di pelle. Ai piedi ho optato per le superga nere.
-Oh, ignoralo bambina mia. Sei bellissima- s'intromette Rosa, guardando male mio padre, che immediatamente inizia a criticare i miei abiti, infatti Rosa per zittirlo gli da un colpo di mestolo, poi mi sorride dolcemente e mi da il contenitore nel quale c'è la torta che ho fatto ieri.
Con l'aiuto di Damian.
Cerco di scacciare questo pensiero e saluto tutti, uscendo di casa. L'autista di mio padre mi accompagna velocemente a casa di Jake e Damian; quando scendo dall'auto, salutandolo cordialmente, mi rendo conto di essere più nervosa del solito, e ovviamente voglio ignorarne il più possibile il motivo.
Mi mordicchio le labbra mentre mi preparo psicologicamente al fatto di dover salire sette piani sulle scale.
Mamma mia, capisco che loro sono degli atleti, ma è disumano per tutti subire questa tortura tutti i giorni.
Dopo quella che sembra un'eternitá, ma vi giuro proprio proprio un'eternità nella quale rischio di svenire cinque o sette volte e rompermi una gamba forse anche il triplo di volte.
-È APERTO- strilla come una cornacchia penso Jake, così apro la porta senza intoppi ed entro. Chiudo la porta alle mie spalle e appoggio la torta sul tavolo.
-C'è qualcuno?- chiedo sbuffando, tirandomi su i capelli per fare una coda.
-In camera mia!- urla nuovamente Jake, facendomi fare una smorfia. La casa fortunatamente è disposta su un piano, per cui trovare la camera di Jacob è semplice. Trovo Damian stravaccato sul letto, visibilmente annoiato e indifferente alla situazione, e Jacob a petto nudo con la testa dentro l'armadio.
-Che stai facendo?- chiedo cauta, osservando il mio adorabile fratellastro che sembra stia cercando un tesoro nascosto. Damian mi lancia un'occhiata penetrante, poi si mette un cuscino in faccia, sbuffando pesantemente. Jake si gira e corruga le sopracciglia, si volta nuovamente, prende una giacca e me la lancia letteralmente in faccia.
-Sei decisamente troppo spoglia- alzo gli occhi al cielo.
Perchè c'è un movimento contro i miei vestiti oggi?
-E tu sembri mio padre- rispondo, lanciandogliela di nuovo. Damian nel frattempo si è tolto il cuscino e mi sta fissando, a mio parere per valutare i miei vestiti. Ma che vuole anche lui? Gli lancio un'occhiataccia e lui mi fa un sorrisetto da stronzo, continuando a guardarmi.
Decido di ignorarlo, sedendomi accanto ai suoi piedi. Prendo un cuscino, me lo metto in grembo poi ci appoggio i gomiti e mi tengo la faccia con le mani.
-Comunque stai fin troppo bene- borbotta Jake dandoci le spalle -Perchè non ho mai cercato di portarti a letto?- quanto può essere coglione questo ragazzo?
-Perchè Christopher ti avrebbe dato un paio di calci in culo- rispondo lanciandogli il cuscino in faccia, come ha fatto lui con me -E anche perchè te li avrei dati pure io-
-Ma stai zitta- mi rilancia il cuscino e si inoltra nuovamente nell'armadio.
-Mi spieghi che stai facendo?- chiedo inclinando la testa -Se stiamo per assistere a uno spogliarello ne faccio a meno- avverto annoiata, Jake mi guarda malissimo.
-Le ragazze ucciderebbero per avere un mio personale spogliarello, Thompson- quando lo dice sembra davvero serio, per cui sorrido divertita.
-Beh, di certo io non voglio andare in prigione, Scott- cantileno -Quindi che diamine stai facendo?-
-Sta scegliendo che indossare per uscire con una ragazza, Darling- mi informa annoiato il fratello maggiore.
-E questo soprannome da dove ne esce?- chiede stranito Jacob
-Con chi devi uscire?- chiedo curiosa, ignorando la scomoda domanda che ha posto. Jake fa una strana smorfia che mi fa insospettire.
-Non credo tu la conosca-
-Conosco tutti- ribatto immediatamente, schietta. Lui si passa le mani fra i capelli, sembra nervoso.
-Certo che la conosci, Darling- s'intromette Damian, con un divertimento cattivo a sporcargli la voce -Brigitte Smith, la conosci? È davvero una bomba a letto- ghigna divertito.
Oh. Mio. Dio.
-È uno scherzo, vero?- chiedo gelida, fissando Jake e poi Damian ripetutamente -È di cattivo gusto, ragazzi- ringhio infastidita.
-Principessa sent..-
-Principessa un corno!- sbotto alzandomi dal letto -Quella fottuta stronza si scopava mio fratello, Jacob! Ha sentito conversazioni private e ora ha detto tutto a quella squadra di merda!- strillo contro di lui -E ora tu ci esci!?- chieo incredula -Va a letto con Robinson, non so se te ne sei accorto, ma Scarlett lo sta dicendo da millenni-
-È in questo che speriamo, Darling, datti una calmata- mi giro di scatto verso Damian e lo trucido con lo sguardo.
-Sperate in cosa!?- sbotto
-Informazioni, principessa- dice cauto Jake -Non fanno mai male informazioni sui nostri rivali- ora guardo male anche lui.
-E perchè devi uscirci tu con lei!?- domando acida -Un vostro compagno di squadra no!?-
-Lei non punta a un semplice membro della squadra, lo sai benissimo- ribatte Jake, sbuffando, come se stesse dicendo una cosa parecchio ovvia. Incrocio le braccia al petto, non del tutto convinta.
-Se volete informazioni posso procurarvele io, idioti-
-Non avrai nulla, Darling- ribatte annoiato Damian -Ora fai parte del nostro gruppo, non so se te ne sei accorta- mi ha davvero fatto il verso, questo decelebrato!?
-Ma per favore- faccio una smorfia -Quella è una stronza- provo a convincere Jake, esasperata.
-Anche tu lo sei, principessa- spalanco la bocca, scioccata.
-Lei è una stronza maligna di natura, io lo sono solo in caso di necessità, Jake!- ribatto sulla difensiva, abbastanza offesa, lui scoppia a ridere e mi mette un braccio sulle spalle.
-Secondo te è meglio grigio freddo o nero opaco?- mi indica due magliette. Gli do una gomitata sulle costole, scrollandomelo di dosso.
-Color merda, a lei di sicuro piace- rispondo acida uscendo dalla camera.
Che grandi idioti.
Vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Che grandissimi idioti.
-Guarda che non ci vogliamo avere nulla a che fare con Brigitte- dice Damian dietro di me, facendomi girare di scatto.
-Intanto ci sei andato a letto- ribatto stizzita, fulminandolo con lo sguardo, lui fa un sorrisetto compiaciuto, appoggiandosi con i gomiti al muretto della cucina.
-Anche tuo fratello ci è andato a letto-
-Infatti era un coglione esattamente come te- lo insulto, bevendo poi un sorso d'acqua.
Non mi sono ancora scordata di ieri.
-Simpatica- fa un sorriso acido -Sta sera abbiamo la prima lezione-
-Te lo scordi- asserisco decisa, bevo tutta l'acqua e poso il bicchiere nel lavandino, irritata.
-Vedremo- cantilena divertito, nonostante non ci sia nulla da ridere.
Ad ogni modo, ci è andato a letto, dannazione. C'è qualcuno nella mia vita che quella dannata ragazza non si è fatta?
-Sono tornato- esclama allegro Jake, arrivando dalla sua camera.
-Sai che felicità- commento sarcastica, lui mi da un pizzicotto sul fianco per farmi spostare e io sbuffo, mettendomi poi accanto a Damian.
-La torta com...-
-Stai tranquillo, ho seguito la vostra dieta- lo interrompo, anticipando quel che mi voleva chiedere.
-E come fai a sapere la nostra dieta?- chiede Damian al mio fianco.
-Siete atleti, mangiate tutti le stesse cose- rispondo, accendendo il cellulare, visto che mi è appena arrivata una notifica.

Un Porto Sicuro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora