Capitolo 20

623 39 0
                                    

"Mocciosi siete già stanchi?" chiede a tutti Levi mentre cammina tra di noi che sembriamo più morti che vivi. Io posso farcela, ripeto costantemente nella testa. Dimostrerò ad Eren e anche al maestro che sono all'altezza. Adesso però non c'è più in gioco solo una squadra di basket : è qualcosa di molto più grosso. Il fatto di riuscire a tenere testa alle tre v, il saper difendermi da sola. È questo quello che voglio realmente dimostare. È come una grande metafora. "Vediamo come ve la cavate con le palle" dice Levi lanciandoci vari palloni e io non posso fare a meno di notare Petra che sta trattenendo a stento le risate. "Sei una pervertita" sento sussurare il maestro, mentre alza gli occhi al cielo. Lei sembra ricomporsi ed inizia ad aiutarlo. "A questo punto dobbiamo dividerci: quelli che vogliono frequentare il corso di football vengono con me, quelli di baseball con Petra e basket con-" "Con me" interrompe il discorso una voce che proviene dall'ingresso della palestra. Tutti ci voltiamo all'unisono e vediamo un ragazzo dirigersi verso di noi: ha una corporatura possente, i capelli biondi e uno sguardo deciso. La sua andatura è lenta e sembra quasi marciare. "Mi chiamo Reiner. Reiner Brow". Non so perché ma il cognome mi sembra familiare. Ci scruta tutti e ho l'impressione che si soffermi un po' di più su di me. Di nuovo i brutti presentimenti si fanno largo dentro di me. Ma, per ora, preferisco ignorarli.
"Sei coraggiosa: è quasi impossibile trovare una ragazza che partecipi per entrare in una squadra" si complimenta con me, mantenendo un' espressione distaccata. "Oh, ehm, la ringrazio" "Non credo che vorrai ringraziarmi ancora dopo l'allenamento" conclude facendo  roteare la palla su un dito. Ottimo, penso. Il primo "gioco" consiste nel tirare a canestro sempre da più lontano: chi fa più canestri vince. Me la cavo abbastanza bene e ,con grande sorpresa dei miei compagni, riesco a vincere. Ogni tanto rivolgo qualche occhiata ad Eren: stanno facendo una partita uno contro uno ed ha già perso due volte. Leggo un po' di sconforto nei suoi occhi e appena Reiner ci concede una pausa, vado verso di lui. È seduto su una panchina ed osserva Armin giocare. Non sembra molto felice, ma appena mi vede arrivare abbozza un mezzo sorriso. "Come va?" "Bene" rispondo evitando di dire che ho appena vinto una sfida. "Te la stai cavando alla grande!" "Anche tu" continuo io, e lo penso davvero:anche se sta perdendo, non significa che non ce la possa fare. "Insomma, ho già perso due partite...forse farei meglio a-" "No" lo interrompo io con un tono che stupisce pure me stessa per la sua decisione "Anche se perdi devi riprovarci: ci tieni un sacco ad entrare in questa squadra e non permetterò che qualche sconfitta ti faccia mollare". "Hai ragione Mikasa" dice alzandosi e io imito il suo gesto "Grazie". Esita un attimo e poi mi abbraccia. È una stretta lieve, fugace, un gesto amichevole. Ma basta a farmi uscire il cuore dal petto. Per quei pochi istanti trattengo il fiato e anche dopo che mi ha lasciata devo ricordarmi come respirare.
L'allenamento continua ancora per un' oretta ed io riesco ad affermarmi come giocatrice. Credo che i miei compagni mi avessero preso sotto gamba solo perché sono una ragazza. Ma si sbagliavano. Sto facendo il canestro decisivo in uno scontro a tre mentre Levi ci ordina di andare a cambiarci. Io accolgo i complimenti dei miei compagni e di Reiner, che sembra premiare molto di più lo sforzo dei propri allievi del maestro Levi. È proprio quest' ultimo, che con mia grande sorpresa, mi ferma prima che entri nello spogliatoio. "Brava signorina Mikasa. Sono leggermente colpito" si 'complimenta' con il solito tono apatico ed io annuisco, capendo di aver vinto la sfida.

Buonasera🤗 non so davvero che dire LOL. Quindi vi do appuntamento al prossimo capitolo .ciauuuu

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now