Capitolo 67

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Non so come potrei descrivere questo momento. Forse l'unica parola che può farlo è 'indescrivibile'. Ho provato infinite volte ad immaginarmi il bacio con Eren, anche con scenari inverosimili: io e lui sulla torre Eiffel, su una gondola a Venezia, sull'ultimo piano di un grattacielo, in riva al mare al tramonto. Pensavo che servisse un certo panorama per fare in modo che il momento diventasse indimenticabile: ma mi sbagliavo. Il mio primo bacio non l'ho dato in luogo che sembra preso da un set cinematografico, eppure è stato perfetto. Adesso, mentre cammino verso l'auto della mamma, provo a ricordare ogni sensazione. Mi sembra ancora di sentire le sue labbra premere contro le mie, il suo braccio che mi cinge la vita, la sua mano ancora stretta alla mia. Ricordo lucidamente di essermi sentita in paradiso: mi sembrava di volare. I piedi parevano sollevarsi da terra, il mio stomaco ribolliva per l'emozione, il mio cuore batteva così forte che sembrava voler bucare il petto. In quel momento non pensavo a nulla, anche perchè mi sarebbe stato impossibile: il mio cervello era del tutto andato. Ricordo perfettamente quanto infiniti, quanto fugaci, mia siano sembrati quei magici istanti. Non avrei mai voluto dover staccare le nostre labbra, dover allontanarci. Anche perchè quel bacio non è stato che la prova lampante di quello che proviamo: era diventato insostenibile vivere senza l'amore dell'altro, senza desiderare costantemente l'altro. Quel gesto, così naturale ed impulsivo, rispecchia un desiderio che da tempo coltivavamo. Ricordo ancora quel senso di vuoto che ho provato quando ci siamo allontanati, per riprendere fiato. Eravamo entrambi senza parole, incapaci di esprimere ciò che avevamo appena vissuto. Io tentavo di racimolare qualche parola che potesse descrivere, o perlomeno dare una vaga   idea, di quel bacio: la parola stessa 'bacio' è un diminutivo di quello che io ed Eren ci eravamo appena scambiati. Un bacio è qualcosa che rimane sulla pelle, che si limita ad arrivare al corpo. Ma quello no: quello che Eren mi aveva dato mi era arrivato fino all'anima. "Io" mi aveva detto lui, con un'aria estasiata ed incredula "Non dire nulla" lo avevo interrotto io, posandoli l'indice sulle labbra "Non ce n'è bisogno". Lui mi era apparso sollevato: non era capace di dire a parole cosa stesse provando. "Nemmeno io so cosa dire" gli avevo detto "Forse non c'è sempre bisogno di parlare" mi aveva risposto con tono enigmatico, stringedomi a lui "Forse, a volte, sono i gesti a parlare da soli". Dopo di che mi aveva baciata di nuovo. E non era stato un bacio peggiore di quello di prima. E non l'avevo sentito meno speciale perchè era stato il secondo. Era stato esattamente come il primo e tutti quelli che verranno.
Come salgo in macchina la mamma mi scruta scettica: è impossibile nasconderle qualcosa. Anche perchè non ho intenzione di nasconderlo. "Che c'è?" mi chiede curiosa "Perchè?" le rispondo, ma non riesco a trattenere una risata. Mi viene così spontanea, come a voler testimoniare una piccola parte dello stato d'animo in cui mi trovo in questo momento. Credo che le sensazioni siano pari a quelle che si hanno quando si ci droga: eccitazione, euforia. Un mix di emozioni che esplodono scoppiettanti dentro di te e che tu non hai intenzione di reprimere. Vuoi godertele fino in fondo, assaporandone ogni effetto. "Mikasa" mi dice lei, con aria un tantino preoccupata "Mi dici che ti prende?" "Okay, ehm" le rispondo tirando un profondo respiro "lui mi ha baciata". "Cosa?!!" grida lei fuori di sé "Oddio è così bello dirlo ad alta voce!" urlo con la sua stessa euforia. "Mikasa, oddio sono così felice per te" si congratula lei e noto che ha gli occhi lucidi "Mamma" mormoro io, impressionata da questa sua reazione. "Sai" dice lei stringendomi la mano "Ho sperato ogni giorno andasse così: ti ho sempre visto così innamorata di lui, dal primo giorno in cui lo incontrasti. Quante volte ho pregato che lui non ti deludesse, che non ti ferisse: sapevo che se fosse successo tu non saresti più stata la stessa. Quello che è successo, e tutto quello che consegue da questo gesto, te lo meriti tutto Mikasa. Goditi ogni momento, ogni piccolo istante, come fosse l'ultimo. Ti prego promettimi che lo farai". "Te lo prometto" dico, accorgendomi di star piangendo e lei mette in moto. Percorriamo la strada di casa in silenzio: lei non mi angoscia con domande inutili, sa che non posso descriverle cosa provo. Mentre guardo fuori dal finestrino, mi viene in mente una cosa. "Una volta ho letto una frase" esordisco nel silenzio e subito lei si gira verso di me, incurante del fatto che stia guidando "Diceva che il primo bacio non si scorda mai. Finalmente posso dire che sia proprio così".

Salve a tutti 🙆🏻‍♀️ scusate l'assenza di ieri, ma dovevo fare i preparativi per la partenza dalle vacanze🙈 Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche perchè devo dire che sono piuttosto soddisfatta del risultato: ho provato a rendere le emozioni di Mikasa il più reale possibile, cercando di trasmettere al meglio le sensazioni che si provano dopo aver dato il primo bacio. Devo dire che mi ha anche aiutato la mia esperienza personale e spero che tutti voi possiate (o avrete già potuto)  provare emozioni simili: tutti si meritano un bacio all'Eremika💓💗 Dopo questo mio augurio, che vi faccio dal profondo del cuore, vi invito a lasciare le vostre opinioni nei commenti 💝💓 Byee🤗💕

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now