Capitolo 78

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Mentre mi cambio, provo a cercare di capire cosa stia provando: il sentimento che ribolle dentro di me in questo momento è un misto di rabbia, delusione e tristezza. Davvero non riesco a capire il comportamento di Levi: insomma, non penso che sia solo per lo spogliatoio. Se solo mi dicesse di che cosa si tratta... purtroppo non ho il dono di leggere nel pensiero. Oppure lui pretende che abbia anche quello? 'Oh ti prego' mi riprende la vocina scocciata 'Non mettere su il muso pure te. Sarà una giornata storta, tutto qui'. Come no: "tutto qui". Non starò certo qua a prendere insulti, solo perchè lui si è alzato col piede sbagliato. Pretendo delle scuse. Mentre lo penso apro di botto la porta dello spogliatoio e rimango un attimo spiazzata: Levi è lì, appoggiato al muro, con un'aria che sembra quasi dispiaciuta. "Ti va un gelato?" mi domanda, senza neppure guardarmi negli occhi "Così parliamo un po". Io rifletto un attimo su come rispondere: non so perchè, ma mi tornano in mente le supposizioni che faceva oggi Ymir. Scaccio via quei pensieri malsani. " Non è che se mi insulti davanti ad una coppa di gelato sei più gentile..." rispondo fredda, curiosa di una sua reazione. "Il gelato serve per scusarmi per prima" mi dice con tono sommesso: ha capito di avere sbagliato. "Vengo volentieri allora" accetto l'invito io e Levi sorride leggermente.
Fisso la coppa alla crema e nocciola: siamo seduti su dei divanetti, lui è di fronte a me e tra di noi c'è un tavolino. Alla mia destra una grande vetrata si affaccia sulla strada, brulicante di persone quanto di automobili. Fino ad ora non abbiamo detto nemmeno una parola: la storia sta iniziando a diventare imbarazzante. Non doveva parlarmi? "Allora" incomincia, come se mi avesse letto nel pensiero: magari lui ne è sul serio capace. "Di cosa dovevi parlarmi?" continuo io, aspettando di vederlo visibilmente alterato dal fatto che lo abbia interrotto. E invece no. "Prima di tutto" esordisce tirando un respiro profondo "scusa per prima, ho esagerato: mi sono sfogato su di te, quando in realtà tu non c'entri nulla". Io affondo il cucchiaio nel gelato e ne prendo un pezzettino, crogiolandomi nel mio compiacimento. "Accetto le tue scuse" dico, dopo aver assaporato una cucchiaiata di crema "Ma voglio ancora delle spiegazioni". Sono sicura su questo punto: deve parlarne con qualcuno, non può sempre tenersi tutto dentro. Lui tira un altro respiro profondo e si volta verso la vetrata: sembra stia osservando la strada, ma il suo sguardo mi pare perso nel vuoto. "L'ho conosciuta quattro anni fa" inizia a raccontare, immergendosi nei suoi ricordi "A quei tempi avevo circa la tua età: ero un ragazzo tenace, mi piaceva stare tra la gente, divertirmi, avevo grandi ambizioni, che il più delle volte erano sogni irrealizzabili". Io rimango stupita, ma poi mi tornano in mente le parole di Petra, quando mi aveva raccontato di come Levi non fosse sempre stato così. Per un attimo provo a pensare a Levi come il ragazzo che ha appena descritto: cosa lo ha fatto cambiare così radicalmente? "Era poco prima dell'inizio della scuola ed io stavo camminando da solo nel parco, osservando i ciliegi in fiore. Ero così affascinato da quello spettacolo, che urtai una persona. Non so dirti se fu amore a prima vista, non credo molto in queste cose, ma qualcosa in lei mi catturò subito: aveva due splendidi occhi azzurri e capelli neri come la pece, che formavano morbide onde. Era pallidissima, emetteva quasi luce. Aveva dei lineamenti fini, forse ancora da bambina, e quel giorno portava un vestito bianco. Nel complesso sembrava un angelo". Io ascolto attenta, catturata dalle sue parole, che trapelano amore da ogni sillaba. "Si chiamava Yuri Osaka e si era trasferita da una settimana a Tokyo. Era lì per dipingere gli alberi in fiore: ne era incantata anche lei. Parlammo tutto il pomeriggio, seduti su di una panchina, fermandoci ogni tanto per contemplare la primavera. A differenza del suo aspetto dolce, in realtà lei era una persona molto testarda e tenace, che non si arrendeva molto facilmente. E questo lo capii dopo averci scambiato solo poche parole. Il modo con cui si esprimeva era carico di entusiasmo e riusciva a coinvolgerti anche in arogomenti che a te non interessavano minimamente. La gioia di vivere che esplodeva dentro di lei, le usciva da ogni poro. Yuri è stata la persona più vitale che abbia mai conosciuto. Non a caso lei rappresentava per me la vita stessa". Lo fisso: dai suoi occhi sembra che possa piangere da un momento all'altro. Ma non lo farà. "La amavo tantissimo, amavo ogni piccola cosa di lei: il modo in cui tirava fuori la lingua quando era concentrata, il sorriso perenne che alleggiava sul suo viso, il modo in cui si toglieva i capelli dal viso, portandoseli dietro l'orecchio, la sua risata contagiosa, capace di rallegrare chiunque". Si ferma. Posso solo immaginare quanto siano dolorosi questi ricordi per lui, ma al contrario comprendo benissimo quello che ha provato vivendoli. Il modo in cui parla di Yuri è lo stesso che userei io per raccontare di Eren. "Non ci volle molto per capire che entrambi eravamo attratti l'uno dall'altra e in poco tempo quello che più desideravo, accadde. Era una sera d'autunno, io e lei eravamo seduti sulla stessa panchina del giorno del nostro incontro: questa volta contemplavamo l'autunno e suoi colori caldi. Mentre eravamo in silenzio, circondati dalle foglie cadenti, io decisi che quello era il momento. Così mi avvicinai e le diedi un bacio. Ricordo ogni istante: le nostre labbra che sfiorano, per poi unirsi, i suoi occhi azzurri che si spalancano per la sorpresa, il sapore dolce della sua bocca. Fu il mio primo bacio e fui davvero felice quando scoprii che fosse anche il suo". Io resto incantata: mai avrei pensato di riconoscermi tanto in una persona. E nemmeno per sogno avrei potuto pensare che questa persona fosse Levi. "Iniziammo a frequentarci come una coppia : uscivamo assieme, ci tenevamo per mano, ci baciavamo senza timore. Penso sia stato il periodo migliore della mia vita. E sono quasi sicuro che lo fu anche per lei". Si ferma di nuovo: ora il suo sguardo è più cupo. Ho paura che questa storia stia giungendo alla fine... Ma non sono certa che sia un lieto fine. Riprende il racconto e le parole gli escono amare dalla bocca: tutto l'amore di prima, viene soffocato. "Come ho già detto, io tenevo tantissimo a lei e con il tempo incominciai a diventare geloso. Provavo a nasconderlo, ma presto lei se ne accorse: mi disse che non dovevo preoccuparmi, che non dovevo fasciarmi la testa con paranoie inutili. Ma non era di lei che dubitavo: erano gli altri che temevo. Quando passava per i corridoi era sempre sommersa da sguardi maliziosi, che la osservavano desiderosi di averla per sè. Un giorno, alla fine, l'inevitabile accadde. Un ragazzo, fuori da scuola, la palpò e poi tentò di baciarla. Lì non vidi più nulla. Iniziai a picchiarlo, violentemente, senza lasciare fermarmi. Nemmeno le sue parole riuscirono a placarmi. Quando tornai in me, era troppo tardi: il ragazzo era svenuto ed era tutto coperto di sangue. L'ambulanza arrivò in fretta, soccorrendolo e ,per fortuna, non accadde ciò che tutti temevano. Ho una gran confusione in testa, per quel che riguarda quei momenti. Ma una cosa mi è rimasta impressa: gli occhi terrorizzati di Yuri, che mi fissano ricolmi di lacrime". Abbasso lo sguardo: ora capisco molte cose. "Tentai in tutti i modi di riconquistarla, di convincerla del fatto che quello che aveva visto non fossi il vero io. Ma fu tutto inutile, non volle sentire ragioni. Un mese dopo tutto questo, si trasferì, senza dirmi nulla. Non so nemmeno dove sia andata. Non mi lasciò nulla di sè, fatta esclusione per il suo ricordo, l'unica cosa che mi è rimasta". Per la prima volta, si gira verso di me. "Per questo oggi mi sono arrabbiato così tanto con te, per il fatto che tu abbia picchiato quelle arpie: non voglio vederti commettere il mio stesso errore, solo perchè non sai contenerti. Per quanto lo nasconda, spesso ricado dentro questa spirale di ricordi. E oggi è stata una di quelle volte. Questo è il vero motivo per cui ero intrattabile, lo spogliatoio non è che un granello rispetto al masso che rappresenta Yuri".Io non dico nulla, incapace di esprimere un qualsiasi commento: questa storia mi ha lasciata senza parole. Vedo che lui inizia a mangiare la sua coppetta tutta caffè, mentre io mi perdo nelle mie riflessioni. Levi non mi ha mai trattato con riguardo perchè mi ama, come sospettava Ymir, ma perchè si rivede in me.

Salve a tutti💗🙆🏻‍♀️ scusate l'assenza, ma in questa settimana sono successo un bel po' di cose e non ho trovato il tempo di scrivere. Anyway, volevo ringraziarvi per il raggiungimento delle 8000 letture 😍: non ho davvero parole. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare la vostra opinione nei commenti 💗 byee

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now