Capitolo 93

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Mi sveglio, questa volta bruscamente, all'improvviso. I miei occhi si aprono di scatto, pieni di vita. Come prima, mi ritrovo nella stanza dell'ospedale: ammetto che per un secondo ho sperato di risvegliarmi nel mio letto, quasi fosse stato tutto un incubo. Ma purtroppo questa è la dura realtà. Mi sollevo leggermente e quando lo vedo, per poco non grido. Non mi ero accorta di lui. Sorrido: dorme come un bambino. Seduto sulla sedia, con la testa appoggiata al muro, il mio Eren dorme indisturbato. Lo guardo, sentendomi così fortunata. Non voglio svegliarlo: non voglio nemmeno sapere quanto poco avrà dormito sta notte... Si muove leggermente e io contemplo il suo risveglio. Non appena apre gli occhi, un sorriso gli si forma istintivamente sulle labbra. "Ciao" mi saluta lui. Non mi chiede come stia, non mi chiede cosa sia successo. Mi saluta, semplicemente. Mi saluta come avrebbe fatto sempre, come fa ogni mattina. Lo amo. "Ciao" gli rispondo io. 

Lui continua a coccolarmi, senza dire una parola: ormai è da dieci minuti che continua a farlo e non sarò certo io a spezzare la magia di questo momento. Si è messo seduto sul letto, vicino a me, ed io appoggio il mio viso sulla sua spalla. Era questo ciò di cui avevo bisogno. Sento che le sue dita smettono di accarezzare i miei capelli ed io capisco immediatamente: vuole parlare. Mi aspetto che incominci a chiedermi spiegazioni, ma nuovamente, non mi chiede nulla. Riprende ad accarezzarmi, ma io sento le sue dita più nervose, i suoi movimenti meno fluidi. "Sai ci siamo spaventati tutti" esordisce lui nel silenzio: il suo tono è piatto, non vuole farmi capire quanto sia effettivamente arrabbiato o preoccupato o entrambe. Io non dico nulla: avrò tempo per parlare. "Insomma quando tua madre mi ha chiamato non ci volevo credere. Poi mi ha chiamato Sasha piangendo e Ymir, che invece imprecava contro qualsiasi cosa su questa terra". Lo ascolto attenta, sentendomi terribilmente stupida e terribilmente in colpa: hanno sofferto tutti a causa mia e della mia ingenuità. Mamma, papà, Eren, Sasha... tutti quanti. Come ho potuto lasciare che accadesse? Che quei mostri riuscissero a catturarmi nella loro trappola? "Siamo venuti tutti all'ospedale e abbiamo chiesto di vederti. Ho quasi preso a cazzotti un infermiere, dopo che era la centesima volta che mi blaterava qualcosa sul "possono entrare solo i famigliari". Poi grazie a dio è arrivata tua madre e ha detto che stavi bene". Fa una piccola pausa e sento che mi stringe più forte a se. "Mano a mano sono stati tutti costretti a tornare a casa: siamo rimasti solo io ed Armin. Io poi ho passato qui la notte". Non ha detto che ha dormito, ha detto che "ha passato qui la notte". Ora mi è più chiaro quel pisolino di poco fa: deve essere distrutto. "Dio, ho avuto così paura Mikasa" continua lui "Io sono qui adesso, okay?" parlo per la prima volta io, mettendomi in modo da vederlo negli occhi,  che sono insolitamente lucidi. "Me la pagheranno quei bastardi..." mi promette lui, con il tono che freme dalla rabbia . "Si..." continuo io stringendo i pugni "Annie, Reiner e Sayo avranno ciò che si meritano...". Vedo che sgrana gli occhi e mi guarda confuso. "Sayo? Reiner? Cosa c'entrano loro in questa storia?" mi domanda lui ed ora sono io quella ad essere confusa. "C- come sarebbe a dire cosa c'entrano? Insomma sono stati loro a...". Lui continua a guardarmi senza capire, quasi stessi parlando una lingua sconosciuta. Ma che sta succedendo? A chi si stava riferendo Eren se non a loro? Ho bisogno di dei chiarimenti. "Amore ,stai bene?" mi domanda preoccupato lui, vedendomi così turbata "Tu ti ricordi che ti è successo, non è vero?".Se me lo ricordo? Potrei descriverne ogni attimo. "Io non-" fingo di non ricordarmi io, aspettando una sua spiegazione. "Mentre tornavi a casa un gruppo di ragazzi, che volevano derubarti o peggio ti hanno aggredita" mi racconta lui con un tono pacato, che tenta di mascherare tutta la sua rabbia e il suo disprezzo. Io non dico nulla. Non ci voglio credere. Non è possibile... Oddio non è che quegli stronzi... "Ti ha trovata tuo padre in un vicolo cieco, dopo che tu gli avevi mandato un messaggio in cui gli chiedevi aiuto". Ma certo: un'aggressione. Quale modo migliore per camuffare la loro vendetta. Hanno organizzato tutto nei minimi dettagli. Ora sarà la mia parola contro la loro... Ma chi crederà mai ad una ragazza che probabilmente ha solo ricevuto un grosso trauma e che delirerà, sparando stronzate, per un po'? Mi etichetteranno come quella che "va trattata con cautela perchè ha vissuto un'esperienza traumatica, che la segnerà per sempre". Dovevo aspettarmelo: sembrava fin troppo bello che non avessero elaborato un piano per pararsi il culo. Per farla franca. Ma si sono messi contro la persona sbagliata. Gli farò ingoiare tutto il sangue che mi hanno fatto sputare a suon di mazzate. Parola di Ackerman.  

Buonasera a tutti 😄 Ecco il nuovo capitolo! Speravo di riuscire a postarlo domenica o lunedì, ma purtroppo ho avuto da fare con la scuola 😩 Spero che vi sia piaciuto e vi invito a lasciare la vostra opinione nei commenti !💕💕💕 Ah, la storia è arrivata 14mila letture: io non so davvero cosa dire se non "grazie"💘.
Byeee💗

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now