Capitolo 34

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Vedo il pugno di Eren colpire con forza il viso del ragazzo più grande: non appena le sue forti nocche si schiantano contro il naso di quel maiale, il sangue inizia a sgorgare veloce, macchiando ovunque. Il senpai cade a terra dolorante e impreca sotto voce, toccandonsi il naso con la mano: non appena nota che sta sanguinando, rivolge ad Eren uno sguardo assassino e si alza per contraccambiare il favore. In un attimo afferra Eren per la maglia, tenendolo fermo davanti a lui e gli sferra un pugno sulla guancia, facendogli roteare il volto. Sento il sangue ribollirmi nelle vene e stringo i pugni fino a conficcarmi le unghie nei palmi delle mani: so che intervenendo peggiorerei solamente la situazione, ma lui ha fatto male ad Eren. Il mio Eren. Non intendo aspettare ancora. Faccio per scattare verso il ragazzo, prima che lo colpisca ancora, ma qualcuno da dietro mi trattiene per la maglia: non ho nemmeno bisogno di voltarmi per sapere che è Armin. "Non peggiorare le cose Mikasa: so benissimo che se andassi lì lo pesteresti a sangue!" mi urla per sovrastare le grida dei ragazzi che si sono accalcati per assistere meglio alla scena: si comportano come se fosse un incontro di boxe... e in effetti non è una visione  molto lontana dalla realtà. "Non è vero! Voglio solo separarli. Eren è intervenuto a causa mia!" tento di convincere Armin, anche se a quelle parole non ci credo neppure io: quel tipo merita una lezione. Come se mi avesse letto nei pensiero, il maestro Levi interviene finalmente nella rissa: sferra un calcio nello stomaco del ragazzo più grande, che subito molla Eren, facendolo cadere a terra con un tonfo. "Eren!" grido liberandomi dalla presa di Armin e al mio passaggio la folla si apre come le acque del mar rosso . Mi chino di fianco a lui per osservare come lo ha conciato quel mostro e devo ammettere che è piuttosto grave: l'occhio sinistro di Eren ora è ridotto a poco più di una fessura, la guancia che ha ricevuto il pugno è molto gonfia e il labbro superiore ha un piccolo taglio che perde sangue. A vederlo così rovinato sento le lacrime salirmi agl' occhi: perchè è intervenuto? "Signorina Ackerman si sposti: Eren deve ricevere la punizione per ciò che ha fatto" mi ordina Levi in tono freddo e io penso  al calcio che prima ha sferrato al ragazzo. "No" dico facendo da scudo umano ad Eren "Eren ha reagito così perchè quel ragazzo-" "So cosa ha fatto quel maiale idiota e anche se probabilmente avrei agito come Eren, non posso tollerare certi comportamenti". Io rimango immobile, come se non avessi udito quelle parole. Lui resta a fissarmi con quel suo sguardo impassibile e apatico fino a quando non mi sposta con un gesto secco, lasciando Eren scoperto. Preferisco distogliere lo sguardo piuttosto che assistere alla scena, ma non posso fare nulla contro il rumore secco del piede di Levi che si scontra con lo stomaco di Eren. "Questo deve servire di lezione a tutti" grida con tono solenne ed autoritario, non curandosi minimante delle due anime in pena ai suoi lati."Sappiate che agire come Eren sia sbagliato, ma comportarsi da maiali non vi rende di certo più uomini". Tutti annuiscono all'unisono, mentre io rimango seduta sul pavimento con lo  sguardo fisso su Eren. "Ora andate a cambiarvi, non c'è più nulla da vedere!" ordina Reiner e poi mi rivolge uno sguardo fugace "Immagino che tu voglia medicare Eren" mi dice con tono comprensivo, abbassandosi alla mia altezza.
"Ahi" si lascia scappare, mentre  gli tampono la palpebra con un pezzo di stoffa bagnato: siamo seduti sulle tribune della palestra, ormai vuota. Petra mi ha procurato del disinfettante, una garza e qualche cerotto, dicendomi poi di portarlo in infermeria, nel caso avesse ancora molto male. "Scusa" dico in tono colpevole e lo fisso con aria preoccupata. Lui si volta per fissare un punto al centro della palestra: si sta vergognando per come è conciato e cerca in tutti i modi di evitare i miei sguardi. Vorrei trovare il modo di confessargli che lo trovo comunque bellissimo. "Perché lo hai fatto?" gli chiedo spostandomi in modo che non possa fare a meno di guardarmi. Alza gli occhi al cielo rassegnato e poi sbuffa leggermente: "Non l' ho sopportato. Insomma chi si crede di essere quello per trattarti in quel modo, senza il tuo permesso. Che razza di uomo farebbe una cosa del genere? Non potevo permettere che ti usasse così". Il suo tono è fermo, ardente di rabbia. Sembra quasi... 'Geloso' completa il mio pensiero la vocina. Io dico che voleva essere il primo a toccare il tuo posteriore' ridacchia e io rimango incredula davanti ai pensieri che partorisce la  parte oscura della mia mente. "Mikasa, no. Non piangere" gli sento dire mentre mi accarezza la guancia per asciugare le lacrime, che sono iniziate a scorrere senza che nemmeno me ne accorgessi. Erano lì da un po', aspettavano solo il momento giusto per essere liberate. "Grazie" gli dico tra i singhiozzi, stringendogli la mano che mi tiene sul viso "Non riesco a credere che tu ti sia ridotto così solo...solo... per me". A questo punto mi stringe in un abbraccio e io continuo a piangere con il viso incastonato tra il suo mento e il suo petto: sento che mi  accarezza i capelli con il morbido tocco della sua mano e il mio pianto va pian piano a placarsi. Anche dopo che smetto di singhiozzare, rimaniamo in questa posizione, con lui che continua a coccolarmi ed io che ascolto i battiti rilassati del suo cuore, sentendomi in paradiso.

Buonasera😀🙋‍♀️ Sono molto proud di questo capitolo , anche perchè mi è venuto piuttosto lunghino😁 Spero che vi piaccia e che abbiate adoreggiato come me durante l'ultima parte😍 Vi invito a commentare cosa ne pensiate e vi do appuntamento al prossimo capitolo💗💗 Byeeeee

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now