Capitolo 104

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Man mano che ci avviciniamo alla scuola, il vociferare aumenta gradualmente. Mentre camminiamo sul marciapiede, un via vai di macchine ci sfreccia di fianco: alcune hanno la musica a tutto volume, da altre provengono gli schiamazzi tipici di un gruppo di ragazze, da altre ancora s'intravede dal finestrino una coppietta che si abbraccia nei sedili posteriori. Come arriviamo nel cortile, l'atmosfera è a dir poco magica. Il cancello principale è abbellito con due lanterne e i contorni del sentiero in cemento che conduce all'atrio della scuola sono stati evidenziati con delle candele. Le chiome degli alberi, oltre al loro tipico colore verde, hanno sfumature gialle, rosa, azzurre, dovute ai festoni che sono stati sistemati tra i rami. A fare da cornice a questo quadretto, c'è la luce del sole al tramonto: le ombre affusolate dei palazzi iniziano ad insinuarsi sul terreno, il cielo si tinge di un passionale rosso fuoco e le prime file di lampioni si accendono automaticamente. Chiudo un attimo gli occhi, provando ad immaginare quanto ancora più magico potrebbe essere questo scenario se fosse notte. "Mikasa!"sento gridare alle spalle ed io riapro gli occhi di scatto. Insieme ad Eren mi volto nella direzione della voce: una Sasha dal vestito giallo, i capelli raccolti in una coda alta abbellita da un fiore, le scarpe di un bianco panna con un briciolo di tacco, si dirige verso di noi. Di fianco a lei compaiono anche le figure di Connie e Jean, entrambi con un classico smoking nero. "Eccovi!" esordisce Sasha abbracciandomi, per poi dare un'amichevole pacca sulla spalla ad Eren. Io sorrido, notando gli sguardi maliziosi di Sasha nella nostra direzione: non cambierà mai."Wow Mikasa!" esclama Connie strabuzzando gli occhi "Hai un vestito fighissimo!" "Grazie" rispondo io lusingata."Nah, nah, nah" s'intromette Sasha scuotendo la testa in segno di disapprovazione e  muovendo l'indice da destra a sinistra davanti al viso confuso di Connie "Il vestito di Mikasa non è fighissimo :il vestito di Mikasa è stupendo, meraviglioso, perfetto ". Pronuncia queste parole con enfasi crescente: non ho mai visto una persona elogiare in questo modo quello che è, alla fine dei conti, un pezzo di stoffa. "Va bene Sasha" dico con tono di lieve imbarazzo "grazie per la precisazione..." "Non c'è di che" mi risponde lei tutta fiera: la sua ingenuità a volte mi sorprende. Sarà per questo che le voglio così bene. "Beh non diamo tutto il merito al vestito, ma anche a chi lo indossa" commenta Jean: il suo tono tenta di apparire neutro, ma riesco facilmente a percepire la tristezza, quanto la dolcezza, che si celano in esso. "Non è vero, Eren?" chiede rivolgendosi a lui, con un tono volutamente amaro. Sospiro: quando la finirà di nascondersi dietro la maschera di quello "duro", "orgoglioso" , "a cui non frega un cazzo di nulla"? L'aria, dopo le parole di Jean, diventa improvvisamente tesa. Sappiamo tutti che quella sia una provocazione e sappiamo anche tutti che Eren non sopporta questo suo atteggiamento. "Verissimo, Jean " risponde tranquillamente Eren, come se nulla fosse. A questo punto mi stringe la mano e lo sento tirare un respiro profondo: ammiro lo sforzo che sta facendo per migliorare quel suo lato così impulsivo. Sono veramente fiera di lui. "Eccoli!" sentiamo dire e la figura di Historia si fa largo tra la folla, spezzando definitivamente quel momento di tensione. Lei tiene per mano Armin, che si lascia guidare  passivamente dalla sua ragazza: il vestito azzurro di Historia salta subito all'occhio insieme allo smoking bianco di Armin. Dietro di loro, la figura assai meno sgargiante di Ymir entra in contrasto con quei due visi angelici. "Ciao ragazzi!" saluta Eren e sta volta è lui a dare una pacca sulla spalla ad Armin, che sorride timidamente. "Allora, vogliamo restare qui a guardarci nelle palle degli occhi o preferite entrare?" esordisce la voce sarcastica di Ymir, muovendo tutto il gruppo verso l'ingresso: il suono fino ad allora soffocato della musica, si fa sempre più vivo. 

Come entriamo in palestra, percepisco vivamente l'aria di festa: palloncini, festoni, tavoli ricolmi di cibo, ragazzi che si scatenano in pista, il dj che mixa animando la folla. Tutto è esattamente come lo avevo immaginato. Rimango un secondo incantata. "Io vado al buffet, chi viene con me?" urla Sasha per farsi sentire : Ymir non risponde nemmeno e si mette vicino a lei. Quella dal vestito giallo coglie subito l'occasione e trascina l'altra nel turbine della folla, puntando dritta al suo obbiettivo. Come mi volto anche Connie e Jean sono spariti: saranno a rimorchiare qualche ragazza, suppongo. Mentre osservo la marea di persone davanti a me, colgo un paio di visi a me noti. Sul mio volto si dipinge un'espressione di stupore. Indico ad Eren lo stesso punto dove sto guardando e la sua reazione non si discosta molto dalla mia. Decidiamo di andarli a salutare, prima che quel miraggio possa scomparire. "Buonasera!"saluto cogliendoli alle spalle: gli occhi di Petra lasciano trasparire la sua sorpresa, mentre quelli di Levi sono impassibili come sempre. "Anche voi qui?" domanda Eren con tono da finto tonto "Non provare a prendermi in giro moccioso" lo spegne subito Levi e Petra alza gli occhi al cielo. "Non ti facevo un tipo da feste" commento onestamente io: questo è l'ultimo posto dove avrei pensato di trovare il maestro. "Infatti non lo è" conferma i miei pensieri la rossa "Sono stata io a convincerlo!" continua con aria fiera. Provo ad immaginare quanto ci avrà messo per riuscirci: questa ragazza ha varcato i confini dell'impossibile. "Sono venuto solo per lei" commenta Levi, come a volersi discolpare di qualcosa: quasi fosse un reato venire ad un festa. Quelle parole, per quanto pronunciate con quel tono apatico che contraddistingue Levi, suonano comunque molto dolci: le guance rosse di lei lo testimoniano. "Non aveva un accompagnatore: un uomo non lascia mai andare una ragazza da sola ad una festa" continua Levi, atteggiandosi da vero cavaliere. "Piantala! Non siamo più nel 1600!" dice scherzosamente Petra "Per favore, voi donne andate matte per queste cose" ribatte lui con non chalance. "Da quando il signor Levi sa cosa piace alle donne?" continua la rossa, con tono lievemente malizioso "Da sempre" risponde orgoglioso lui "Lo vedremo" ha l'ultima parola lei: per un attimo Levi mi pare quasi imbarazzato, probabilmente non abituato a vedere messe in discussione le sue doti da playboy. Specialmente da una ragazza. "Beh noi vi lasciamo" dice Eren, per estromettersi da quella scenetta "Passate una bella serata" saluto io, rivolgendo una breve occhiata d'intesa a Petra: credo che nessuno meglio di me possa capire cosa prova. Spero che anche la sua storia si concluda come la mia. "Sembrano due fidanzatini" dice Eren non appena ci siamo allontanati "Anche noi eravamo così?" "Ho paura di si" rispondo sorridendo. Il suo bacio non si fa attendere. 

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now