Capitolo 100

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Apro gli occhi lentamente: resto a fissare il soffitto, senza muovermi. Cerco la sveglia e la spengo prima che inizi a suonare. Mi metto con le braccia e le gambe spalancate, cercando di contrastare il caldo sempre più opprimente: nonostante sia solo in mutande e maglietta, sudo comunque. Forse dovrei togliermi anche la maglia... Mi porto il colletto vicino alle narici ed annuso il suo profumo. Sorrido. Come un flashback mi torna in mente la scena di Eren che mi regala la sua maglietta. "Mi piace" avevo commentato indicandola e lui aveva iniziato a spogliarsi, per strada. Rido di nuovo, questa volta con più gusto. Mi sono fidanzata con un matto.

Il caldo vince sulla mia pigrizia da studentessa appena svegliata: mi alzo e sposto il ventilatore vicino al letto. Click. Come spingo il pulsante sento una tiepida brezza arrivarmi addosso. Oh si. Mi metto a gambe incrociate seduta sul materasso, il viso a qualche centimetro dal ventilatore. Nel giro di pochi istanti la brezza artificiale diventa sempre più potente  e fresca: l'aria prodotta dal movimento delle pale mi scompiglia i capelli, che forse dovrei tornare a tagliare. Aspetto qualche secondo prima di allontanarmi dal ventilatore, per distendermi nuovamente sul letto. Ora la temperatura è sopportabile. 

Lascio passare qualche minuto prima di decidermi ad alzarmi: non ho voglia di muovermi, ma tra poco la mamma verrebbe comunque. Mi alzo piano e come ogni mattina mi dirigo verso la finestra: le tapparelle sono abbassate, ma dai fiorellini trapassa lo stesso un po' di luce. Con fatica tiro la corda per far alzare la tapparella, cercando di provocare meno rumore possibile. Il sole è già alto e subito i suoi raggi m'inondano il viso, accecandomi. Una larga fascia di luce cancella man mano l'ombra della mia stanza. Come apro la finestra, il rumore della città si fa strada nelle mie orecchie. Resto ad osservare il flusso già frequente delle macchine, con i gomiti appoggiati al davanzale e il viso appoggiato sulle mani. Il mio sguardo si alza lentamente verso l'alto: la strada, i primi piani di un palazzo, una terrazza, i tralicci ricolmi di uccellini, il cielo. Non lo vedevo così terso da tempo. Mi era proprio mancata la primavera. Sento qualcosa di morbido strusciarsi contro la mia caviglia: è Taki. "Che ci fai già sveglio?" gli domando grattandogli la schiena e lui comincia a farmi le fusa, per poi leccarmi la mano. Mentre lo coccolo mi cadono gli occhi sulla sveglia. Cavolo, devo iniziare a prepararmi. Faccio l'ultima carezza a Taki e mi alzo per andare in cucina. Inizia a miagolare. "Tranquillo" gli parlo di nuovo "Appena sarà finita la scuola avrai tutte le coccole del mondo". Non so se possa realmente capirmi, ma come lo dico smette di lamentarsi.

"Buongiorno mamma" saluto dandole  un bacio, mentre prepara la colazione. "Buongiorno papà" gli dico allegramente, per poi lasciare anche a lui un bacio. "Come siamo di buon umore questa mattina!" commenta mia madre e nel frattempo mi versa il té. "È perché ormai è finita la scuola!" le risponde papà ,alzando gli occhi dal giornale che sta leggendo, e mi fa l'occhiolino. Io sorrido. In parte è vero: oggi è l'ultimo giorno e non posso nascondere di essere felice. Dio, sembra solo ieri che mi dirigevo timorosa con Historia verso quella che era per me una nuova sfida, una nuova avventura. Se solo avessi saputo tutto quello che mi sarebbe accaduto... "Tesoro, invece di guardare per aria faresti meglio a mangiare" mi rimprovera la mamma: ha ragione.

Din don. "Io vado, ciao!" saluto non appena suona il campanello e mi blocco un istante prima di aprire la porta: non posso credere che lo stia facendo per l'ultima volta... almeno per quest' anno. Scuoto la testa, come a voler cacciare la malinconia. È un giorno decisamente troppo bello per essere malinconico. Spalanco la porta e per la seconda volta in nemmeno un'ora, i raggi del sole mi accecano. Mi porto le mani sopra gli occhi, per farmi da visiera: lui è contro luce, sorridente come poche volte l'ho visto. "Sei pronta per il tuo ultimo giorno?" mi domanda portando le  mani sui miei fianchi e avvicinandosi ad una distanza più che minima. Chiudo la porta con il piede. Lo bacio. Appena ci stacchiamo rispondo alla sua domanda nell'unico modo in cui potrei: "Prontissima".

Buonasera a tutti!😆 Ehh si, ho postato ancora WOAHHH 🤙So che questo capitolo è un po' corto + principalmente descrittivo, but mi serviva qualcosa per rallentare un po' il ritmo e per iniziare "l'inizio della fine" 😥 Anyway, ditemi cosa ne pensate nei commenti💓
Byeee💗

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now