Capitolo 95

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"Tra poco arriveranno i tuoi amici: sai erano molto in apprensione per te..." mi  dice la mamma, rivolgendo un' occhiata all'orologio "Saranno entusiasti di sapere che stai bene". Il papà apre la porta della stanza e riesco ad intravedere la figura di Eren che attende seduto: sta aspettando che i miei se ne vadano per potermi chiedere spiegazioni. "Chiamaci se hai bisogno di qualcosa" si raccomanda la mamma, con voce fin troppo apprensiva "Stai tranquilla cara, c'è anche Eren qui. Ora andiamo, avanti" la rassicura il papà, per poi afferrarla per la mano. Seppure potrebbe sembrare un gesto molto dolce, credo che mio padre sia come costretto a compierlo: mia madre se potesse starebbe a vegliare su di me tutto il giorno. La sta trascinando via, prima che soffochi nella sua stessa ansia. E che si porti dietro anche me. 

Il ticchettio dell'orologio grigio appeso alla parete sembra creare un frastuono enorme in questo silenzio imbarazzante. Eren non mi guarda neppure. "Perchè non li hai raccontato la verità?" mi domanda schietto, vedendo che non ho intenzione di incominciare il discorso. Non so spiegarmelo bene neppure io. Le ragioni che prima mi sono data, ho paura possano suonare stupide se pronunciate ad alta voce. "Hai visto mia mamma?" gli chiedo io e lui si volta verso di me, con aria confusa ed affranta: non capisce dove voglia andare a parare, probabilmente vorrebbe andassi dritta al punto, eppure non dice nulla. Non ribatte. Annuisce, in modo fievole. "Era terribilmente scossa. Lo so che è normale. Ma mi fa male. Se le avessi detto la verità... Sarebbe stato ancora peggio. Ora lei avrà paura anche solo a farmi uscire per andare a scuola. Ma se le avessi detto che tutto questo è accaduto proprio in quelle quattro mura? Che quel luogo in cui lei è certa che io sia al sicuro, è diventata la mia trappola? Non si fiderebbe più di nulla, potrebbe anche farmi cambiare istituto. Non posso parlarne con loro". Eren mi ascolta, mentre pronuncio in tono quasi solenne queste parole. "Capisco, scusami. Che casino..." si dispiace lui, sbuffando leggermente. "Dirlo solamente a tuo padre?" mi chiede dopo un po': non riesce proprio a rassegnarsi. "Tutto quello che farei sarebbe far rodere l'anima anche a lui: non si arrenderebbe mai pur di smascherarli, andrebbe fuori di testa" rispondo ferma io, sicura di quello che sto dicendo. "Ma ci deve pure essere un modo..." continua Eren, determinato a trovare anche solo una scintilla di speranza "Si, forse c'è... ma ho paura non sarà facile trovarlo. Dobbiamo aspettare e riflettere". Eren sbuffa: detesta profondamente entrambe le cose. "Io non sono bravo in nessuna delle due..." sbotta lui "Io si però" commenta una voce che proviene dalla porta: solo ora noto che sia socchiusa. Una viso incorniciato da una chioma bionda, con incastonati due enormi occhi azzurri, fa capolino nella stanza. "Qualsiasi cosa sia, ti aiuterò. Lo sai" mi rincuora Armin, con una sicurezza che non gli avevo mai visto prima. "Ti aiuteremo" si aggiungono come in coro altre voci. Nel giro di pochi istanti, mi ritrovo sei paia di occhi in attesa di scoprire la verità. 

"Quei luridi..." incomincia Ymir: la furia che le leggo in volto potrebbe competere con quella di Eren. Proprio come per lui, ho paura di quello che potrebbe fare con questa rabbia in corpo."Ymir calma" la trattiene Historia "Penso che ormai siano già stati usati tutti gli insulti possibili per descriverli... sempre che ce ne possa essere uno adeguato". Historia è arrabbiata quanto lei, ma la sua compostezza riesce a vincere anche nelle situazioni più disperate. La ringrazio per questo, mi trasmette tranquillità. Sasha è in silenzio, con il panino mezzo mangiato in una mano: è seduta, come pietrificata, da quando ho iniziato a raccontare. "Non può essere...è-è assurdo" balbetta Connie incredulo. Questo atteggiamento è tipico della sua persona: ogni volta che si presenta una situazione assurda, lui prova ad auto-convincersi che non la stia vivendo davvero. Come se potesse cancellare la realtà o evitare i guai semplicemente desiderando che non esistano. Questo lato di lui è ancora molto infantile, ma credo che tutti, nel profondo, ci proviamo almeno una volta. Lui purtroppo ci spera ancora. "E invece è così, dannazione...": questo invece è Jean. Anche lui è arrabbiato, ma allo stesso tempo tenta di non lasciarsi trasportare dall'odio. Per quanto spesso si atteggi da sbruffone e sembri sempre sul punto di venire alle mani, sono certa che abbia capito come non si ottenga nulla con la violenza o la cattiveria. Il modo di fare che ha di solito, penso sia solo una copertura: ma è in queste situazioni che cadono le maschere. "Tutto ciò che possiamo fare ora è elaborare le informazioni che abbiamo e vedere cosa possiamo fare" pensa a voce alta Armin: apprezzo come stia cercando di prendere in mano la situazione, ma la sua voce tremante la dice lunga su come si senta. Conosco Armin da una vita ormai, so quanto sia spaventato ora. Probabilmente è quello che rimarrà più scosso da tutto questo. Forse anche più di me. "N-Noi dobbiamo vendicarti Mikasa, a-a tutti i costi". La voce insicura di Sasha, che sembra essersi come ripresa da un coma, è in forte contrasto con la serietà della sua espressione. "Grazie ragazzi. Solo fate attenzione... se per colpa mia-" "Chiudi quella cazzo di bocca" m'interrompe bruscamente Ymir, per poi rivolgersi ad Armin "Hai già in mente qualcosa testa di cocco?". Lui rimane un attimo in silenzio: sappiamo tutti cosa significhi. "Non ho ancora un piano per mascherarli, ma sono giunto alla conclusione che non possiamo farcela da soli... Dobbiamo parlarne con qualcuno di più grande di noi, che ci creda e ci possa aiutare concretamente" spiega Armin "Wow, sei un genio" commenta acida Ymir: è nervosa. "S-Si ma chi?" domanda titubante Sasha, che non sembra essersi ancora totalmente ripresa."Infatti" si aggiunge Eren "Chi?". La sua domanda ha come unica risposta una serie di colpi sulla porta: qualcuno sta bussando. Restiamo tutti in silenzio, in allerta. "Avanti" dico io con tono abbastanza forte: chi sarà mai? "Tsk, ho interrotto una specie di riunione? Scusate": pronuncia queste parole marcando meno il suo tono apatico, quasi gli dispiacesse davvero. "Maestro Levi..." incomincio io  ed è come se una lampadina si fosse accesa nella mia mente. Ma certo: Levi. Chi meglio di lui? Tra di noi ci scambiamo qualche occhiatina d'intesa: lo stiamo pensando tutti. Jean chiude  veloce la porta e Connie si alza per farlo sedere. Lui si guarda intorno, sospettoso. "Che mi nascondete mocciosi?"  domanda a tutti, ma guarda solo me. "Lei sarebbe disposto ad aiutarci a vendicarci di qualcuno?" gli chiedo "Non qualcuno in generale. Delle fecce umane" mi corregge Ymir. "Primo" comincia lui, avvicinandosi alla sedia e puntandomi il dito contro "quante volte ti avrò detto di darmi del tu?". Fa una piccola pausa, per poi sedersi. "Secondo..." continua e per un attimo tutti tratteniamo il fiato "A chi dovrò rompere il culo questa volta?"

Salve a tutti!😄💗 Ecco il nuovo capitolo, che mi è venuto inaspettatamente lungo 😍 Spero che vi piaccia 🙈 Ovviamente lasciatemi le vostre opinions nei commenti😊😋
Byeee💕

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now