Capitolo 64

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"Non abbracciarlo troppo forte idiota!" sgrida Connie Ymir "Finirai per fratturargli anche l'altro braccio!" "Tranquillo Connie, non mi fai male" lo rassicura Eren: adesso siamo nel cortile della scuola. Anche se solo ieri c'è stato l'incidente, Eren ha insistito per venire a lezione. Ovviamente tutti quanti, io in primis, gli avevamo detto che doveva riposarsi, prendersi il tempo necessario: ma è stato come parlare ad un muro. Nei corridoi, ogni due passi, qualcuno lo ferma e gli pone sempre le solite domande: come stai? Ti sei fatto molto male? Com'è successo? E lui ripete le stesse risposte all'infinito, ricostruendo ogni volta una versione sempre più sintetica dei fatti. Un po', lo devo ammettere, detesto questa situazione: non solo perchè la gente lo tratta come se fosse un'attrazione, senza un minimo di discrezione, ma anche perchè questa storia dell'incidente attrae un sacco di ragazze. Di tutte l'età per giunta. È davvero insopportabile vedere tutte quelle ochette in torno ad Eren, ricoprendolo d'attenzioni quando prima non conoscevano neppure il suo nome. La cosa più assurda in questa situazione  è che lui sa perfettamente quanto tutto questo mi dia fastidio e si diverte a vedermi gelosa. Anche prima, mentre un gruppetto di ragazze del quinto anno, lo ricoprivano di domande e commenti affettuosi, mi ha lanciato un occhiatina: io ero lì a fissare quella scena, con la voglia matta di gridare a quelle tipe che dovevano stare almeno ad un metro da Eren. Ma certe cose non si posso gridare in luogo pubblico: a differenza di Sasha, io per fortuna ho ancora una reputazione.
"Dovremmo festeggiare che tu stia bene!" esclama Connie durante l'intervallo "Tu vuoi sempre trovare una buona scusa per andare a fare baldoria" commenta acida Ymir, che tende ad evitare i festeggiamenti come la peste. "Non sarebbe una cattiva idea" dice timida Historia e Ymir sbuffa: detesta quando lei non ha la sua stessa opinione. E poi sa che vuole uscire per trascorre un po' più di tempo con Armin. "Ci sta dai!" commenta Eren entusiasta: se lui è contento di questa cosa, dobbiamo assolutamente organizzarla. "Ora però arriva la parte burocratica" sbuffa Armin, con aria già disperata "In che senso?" gli domanda Sasha "Nel senso che ora inizierà quell'infinito dibattito su dove si debba andare". In effetti Armin non aveva tutti i torti: accontentare tutti non è facile. Mentre Jean espone perchè sia meglio andare al bowling e Connie perchè invece la sala giochi è l'opzione migliore, io noto Yoko e decido di raggiungerla. "Ciao!" le dico prendendola alle spalle e lei sobbalza "Ciao" mi saluta a sua volta, ma il suo tono non è molto allegro. "Va tutto bene?" le domando, un po' preoccupata e lei annuisce "Sono solo un po' stanca" si giustifica, ma a me sembra una bugia. Capisco che non abbia molto voglia di parlare del suo stato d'animo, infatti cambia repentinamente discorso: "Ho parlato con Eren e mi ha detto che sta bene. Mi ha anche detto che ieri tu ed Armin siete rimasti in ospedale fino a quando non si è svegliato" conclude con un tono malizioso. So dove vuole andare a parare: muore dalla voglia che le racconti tutto. E quindi l'accontento. "Non ci posso credere!" esclama scioccata, sul punto di sputare il succo che stava bevendo "È già la seconda volta che succede... non è che è davvero una maledizione?" "Spero proprio di no" commento ridendo "mi ci manca solo questo". Sta per aggiungere qualcosa, ma la campanella segnala la fine dell'intervallo. Di già? penso e realizzo che non so cosa abbiano deciso gli altri: tanto per me è indifferente, basta che ci sia Eren. "Mikasa!" mi grida Sasha ed io mi alzo per raggiungerla. "Ci vediamo dopo in classe. Scusa se non ti accompagno..." "Fa nulla" dice Yoko e come si alza dalla sedia su cui era seduta, noto che ha le ginocchia sbucciate. "Sei caduta?" le chiedo e subito sembra che la mia domanda la lasci senza parole, manco gli avessi chiesto una delle più difficili formule matematiche. "Eh? S-si, si" balbetta alla fine "Stavo andando in bici e ho perso l'equilibrio" si giustifica per la seconda volta. Io annuisco e la osservo mentre esce dalla mensa. È palese che stia mentendo, e non è solo la sua insicurezza nel dire le scuse che si è inventava che me lo dimostra: mentre parlava si stava torturando la gonna. È un suo tic nervoso, quello di torturare i suoi indumenti, dalle maniche delle maglie, ai bordi della gonna... me l'ha confessato. Mi ha anche rivelato che una cosa in particolare mette alla prova il suo nervosismo: dire le bugie.

Ciaoo🙆🏻‍♀️ allora ,questo è il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto: nella prima parte ho messo leggermente in risalto il lato "yandere" di Mikasa (tutta colpa di Frahiei 😂🙈). Comunque vi invito a lasciare la vostra opinione e soprattutto vi ringrazio per tutti i commenti carini che lasciate💗 il vostro supporto è davvero fondamentale per me🙇‍♀️💓 byee💕

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now