Capitolo 31

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Ci incamminiamo tutti verso la palestra e io strascico quasi i piedi: cerco di andare il più lento possibile per rinviare ciò che mi aspetta. Ma facendo così mi sento solo più stupida. "Mikasa il tuo spogliatoio è quello" mi dice Armin quando nota che io sto proseguendo insieme a loro, anche se abbiamo già oltrepassato lo spogliatoio delle ragazze. Deglutisco leggermente: non so se preferirei andare in spogliatoio con Yoko o con i ragazzi. 'È incredibile come tu riesca ad avere pensieri perversi anche in un momento del genere' mi dice la vocina e mi sembra di sentire lo schiocco di una mano che sbatte contro la fronte. 'Non è un pensiero perverso' mi discolpo io, riflettendo sul fatto che una vocina non ha una fronte. E nemmeno una mano. E nemmeno un "corpo" in generale. 'Come se non ti piacesse vedere Eren in spogliatoio' continua lei e nonostante avrei davvero altro a cui pensare, per qualche istante mi passa davanti gli occhi l'immagine di Eren a petto nudo. Ora che ci penso è da quest'estate che non ... oddio la devo smettere! 'Io l'avevo detto che sei una ragazzina perversa' conclude la voce con tono da sapientina e finalmente mi lascia in pace. "Oh si giusto" rispondo ad Armin dopo quelli che nella mia testa mi sono parsi come minuti, ma a quanto pare io e la realtà  abbiamo concezioni diverse sullo scorrere del tempo. Rivolgo a tutti un breve sorriso e mi giro verso la porta. Aspetto che loro siano entrati e poi rimango con la mano sulla maniglia: la stringo forte tra le dita, come a volerla spezzare, e mi accorgo che il braccio mi trema leggermente. 'Non puoi avere paura Mikasa' mi riprovero 'Posso farcela. Devi farcela'. Rivolgo un' ultima occhiata alla maniglia, per poi spingerla ed aprire la porta.
Come entro nello spogliatoio, spalanco la porta in un modo forse un po' troppo esagerato. Scruto l'ambiente e subito mi accorgo di una giacca appesa ad uno degli appendiabiti sopra le panchine. È qui. " Ah, sei arrivata finalmente" esclama una voce amichevole e la testa di Yoko fa capolino da dietro la porta del bagno "Mi sentivo un po' a disagio qui da sola" continua grattandosi il retro della nuca. Lei? Lei si sentiva a disagio? Io non so cosa dire, anche perchè non sono certa di voler continuare questa conversazione. Il silenzio riempie la stanza e la tensione si potrebbe tagliare con un coltello. A rompere nuovamente il ghiaccio è lei: "Mikasa" mi dice fissando il pavimento. "Si" mormoro leggermente, ma la mia voce sembra quasi un grido da quanto silenzioso sia lo spogliatoio. "Ascolta" ora il suo tono è leggermente più deciso, ma parla anche lei a bassa voce ."So cosa ho fatto in passato. Cosa abbiamo fatto": ha un tono colpevole e, per quanto possa essere sincero, mi fa sentire meglio. "E mi dispiace" conclude, puntandomi i suoi occhioni contro: sono lucidi e sembra sul punto di piangere. "Non so cosa pensassi mentre lo facevo, so solo che mi sento terribilmente in colpa" continua e la sua voce s' incrina. Io rimango ad ascoltarla, senza sapere cosa pensare. La parte più acida di me rifiuta di perdonarla o anche solo di credere alle sue scuse, mentre l'altra parte è pronta a dimenticare il passato. "Capisco se non vorrai perdonarmi, non so se io ci riuscirei" conclude tornando a guardarsi i piedi e torturando in maniera nervosa le maniche lunghe della felpa " Volevo solo farti sapere che io non sono come loro... Non vado fiera di ciò che ho fatto". Mi rivolge un ultimo sguardo fugace e inizia a cambiarsi. Sembra non volerla nemmeno una mia risposta... o forse ha capito che non è qualcosa a cui si può rispondere su due piedi. Non so se sono pronta a perdonare il passato: ho sofferto molto a causa loro, ma ho anche conosciuto la persona più importante della mia vita. Forse davvero si sente in colpa, forse davvero è cambiata. "Non posso dire di fidarmi di te" esordisco alla fine con tono serio e deciso, anche se qualche sillaba mi esce comunque tremante "Ma voglio provare a perdonarti... accetto le tue scuse". Tiro un respiro profondo aspettando la sua reazione: mi da le spalle e sta infilando la maglietta nella borsa da ginnastica. Appena si volta ha un grosso sorriso stampato sul volto e i suoi occhi sono ancora più lucidi di prima. Se avessi visto ieri quel sorriso, probabilmente mi sarei spaventata o lo avrei preso come finto. Ma ora, mi pare più sincero che mai.

Buonasera🤗 vorrei scusarmi per l'assenza, ma sono stata  molto occupata in questi giorni😫 vorrei ringraziarvi per le così tante letture😍💗 spero che il capitolo vi piaccia e vi invito a scrivere nei commenti cosa ne pensiate🤗 Voi vi fidereste di Yoko?🤔
Byeee💗💗

Tell Me You Love Me [Completa]Where stories live. Discover now