- 16 - Il nuovo dipendente è un professionista!

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Ero sola da tre giorni, la mia mente aveva ritrovato la sua intimità ed i miei occhi finalmente mostravano solo il loro colore

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Ero sola da tre giorni, la mia mente aveva ritrovato la sua intimità ed i miei occhi finalmente mostravano solo il loro colore.

Sì, mi sentivo rilassata. Un assaggio di normalità dopo giorni da incubo. 

Avete presente la sensazione che si prova dopo essersi svegliati da un brutto sogno? Come ci si sente quando si realizza che tutto ciò che ci ha angosciati, era solo una bugia? Uno scherzo della nostra immaginazione? Sì, mi sentivo così... Bene.

La vita era la stessa di prima dell'incidente e mi riscoprii amante del mio mondo. Come avevo fatto a non accorgermene?

Quasi avevo pianto quando finalmente avevo stretto di nuovo tra le mani il volante della mia panda blu. Come un bimbo che guarda il mondo per la prima volta, osservavo minuziosamente i dettagli, quasi volessi imprimerli nella mente per la paura che tutto potesse essermi portato via da un momento all'altro.

L'unico neo nel quadro idilliaco era il dover tornare in quel freddo attico in centro, dove Raffaele mi avrebbe tenuta d'occhio. Finché ero fra la gente, sarei stata al sicuro, ma da sola, fra le mura domestiche, dovevo avere un protettore.

Avevo avuto una vita perfetta fino a quel momento, non desideravo niente realmente.
La mia famiglia affettuosa e presente mi aveva dato tutto. I miei genitori e i miei pochi amici erano ogni cosa per me. Un solo dolore aveva segnato la mia esistenza, Roberta, lei era l'unica mancanza che avevo. Mi era stata strappata improvvisamente; era scomparsa e mi mancava moltissimo.

Mi ero sentita tremendamente sola dopo la sua sparizione, era una confidente e una consigliera, quasi una sorella e quando era sparita, mi si era creato un muro dentro che divideva me dagli altri. Non volevo più sentirmi così per l'assenza di qualcuno.

Non c'era un reale motivo per cui io mi tenessi lontana dai luoghi molto affollati o dai club sportivi, non ero un asociale, ma desideravo essere io a scegliere le persone con cui trascorrere il tempo libero. Almeno così credevo.

Susanna era stata la prima persona che era riuscita a scavalcare quel muro "anti-dolore" che mi ero creata e a farmi sentire meno la mancanza della mia cara amica. Anche Carlo e Carmen erano delle brave persone, ma non li avrei definiti propriamente amici.

-Bianca, questo è il nostro nuovo collega, Luca. - affermò Susanna nel bel mezzo del mio turno.

-Ciao, sono Bianca Ignoti. - dissi porgendogli la mano.

-Luca Neri. - replicò soltanto, stringendo la mia e lasciandola subito andare per voltarsi verso il bancone.

Simpatico, ironizzai fra me e me.

Sapevo che l'azienda voleva assumere nuovo personale, dovevamo intensificare i turni. Carmen e Carlo avevano il giorno libero e io e Susanna avremmo passato quel pomeriggio insieme al ragazzo nuovo.

Scrutai il nuovo arrivato con scetticismo, sapeva il fatto suo o era un novellino che sarebbe solo stato di intralcio?

Lui prese le comande dei primi clienti e muovendosi con professionalità e dimestichezza, servì due cappuccini da manuale.

Dark plumeWhere stories live. Discover now