- 20 - Belial

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Addio

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Addio. Mi dispiace. Perdonatemi.

E' buffo dirlo ora che conosco la verità , ma allora erano le uniche cose che riuscivo a pensare.
Dire addio al mondo quando si è ancora così giovani non richiede frasi lunghe ed elaborate, si hanno pochi rimpianti da rimproverarsi.
Quando si pensa di avere la vita davanti, non ci si sofferma sulla morte e di come questa possa sopraggiungere all'improvviso, tirando via il tempo dalla nostra clessidra.
Tempo che ci è stato regalato e che non abbiamo saputo sfruttare.
Troppo impegnati a inseguire la nostra chimera o il nostro sogno con tenacia, senza accorgerci che probabilmente non saremmo mai riusciti a vederlo realizzato. 

-Allora, ti arrendi? - chiese il mostro, allentando la presa sul mio collo. -Vedo che non hai perso la tua tenacia nei secoli, stupida comunicante.

Il viscido anemone mi aveva oramai in pugno, non c'erano vie di fuga.

-Uccidimi! - biascicai con quel poco d'aria che finalmente mi riempiva i polmoni.

-Vedi non è così semplice come sembra... Tu non devi morire in un modo qualsiasi, devi tingerti di oscurità. Se ti uccidessi e basta, saresti solo un'altra anima dell'inferno, invece io ho bisogno che tu ti sporchi. Che ne dici di mettere fine ai giochi pugnalandomi? Se proprio le mele non ti piacciono, posso venirti incontro in questo modo. Infrangere uno dei comandamenti più importanti dovrebbe bastare e questo sarebbe il modo migliore per non onorare il padre e la madre!

Sì leccò il labbro superiore e poi passò la sua viscida lingua sulla mia guancia, lasciandomi una sostanza vischiosa sulla pelle. Tornò a stringermi il collo e sentii di nuovo la trachea chiudersi, impedendo all'aria di entrare.
Provavo a liberarmi da quella morsa, graffiandogli le mani con le unghia e sbattendo i piedi freneticamente, ma nulla. L'ossigeno non arrivava e il mio corpo cominciò ad abbandonarmi.
Mi lasciai andare e allungai le braccia lungo i fianchi. Mi ero arresa.

-Bene, adesso mangia da brava!

Il demoniaco essere calò qualcosa nella mia bocca e senza neanche masticare, come per un riflesso incondizionato, la ingoiai. Un vento improvviso accarezzò poi la mia pelle, avvertendomi della sua presenza. Era tardi... troppo tardi.


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Dark plumeWhere stories live. Discover now