- 67- Ezechiele parte prima

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Un attimo di silenzio precedette le parole del guerriero e poi un tuono arrivò veloce da lontano, diventando sempre più forte man mano che si avvicinava.

-Cadrò, regalandoti una facile vittoria sul regno dei cieli e la conquista del mondo.

Si prese un altro momento per calcolare bene le parole che avrebbe detto. Lo sfrigolio del mare trasportato dall'aria salmastra arrivava fino a noi, portato dal vento impetuoso, che ci graffiava la pelle; odorava di scoglio e alghe marine.
Le onde sbattevano con forza contro la montagna marocchina, schiaffeggiando con vigore la dura roccia. Lì l'atlantico respingeva il mediterraneo, confinandolo dall'altra parte dello stretto, cullato dalle coste spagnole, proprio come Michele aveva cercato per secoli di fare con Lucifero, confinandolo sottoterra, ma ora il confine non era più tanto marcato e una delle due potenze cercava di sfondare il cancello della propria prigione con un'arma molto più efficace della forza, l'astuzia. 

-E ti aiuterò a trovare un modo per far uscire Ezechiele da lì dentro, ma non uccidere Bianca.

Sentii il cuore rompersi in mille pezzi frantumato da quelle parole.  Stava barattando la mia vita con quella dell'intero creato. Il peso che sentivo gravare su di me, divenne un macigno.

-A quanto pare, Bianca, ero in errore, il serafino ricambia i tuoi sentimenti!

Mi guardò estasiato, mentre la pioggia cominciò a martellarci sempre più forte.

-Ogni tanto anche io sbaglio!

Scoppiò in una grossa risata e le gocce incastrate fra i suoi capelli bruni ricaddero verso il terreno. Le loro piume esposte persero la leggerezza e la lucentezza che li contraddistingueva, appesantendosi e facendosi più scure.

-Mi hai convinto, ma c'è un ma! -Replicò fissando il fratello, improvvisamente serio. -Se non riuscirai a riportare da me Ezechiele, io ucciderò Bianca!

-Lo so!

Michele mi guardò di nuovo, lanciandomi uno sguardo pieno di tristezza da sotto i riccioli scesi. Il volto bagnato era lucido, in netto contrasto con i suoi occhi spenti.

-Non puoi farlo! - Strillai, scuotendo la testa. -Non posso permettertelo!

Le lacrime sgorgarono sul mio viso in fiamme, mischiandosi alla fredda pioggia. Non potevo salvarmi a discapito di milioni di vite, non potevo vivere portando quel peso sulla coscienza e non potevo permettere a Michele di macchiare le sue mani del sangue di chissà quanti innocenti. 

Lui non avrebbe retto quel peso e io non avrei mai permesso che tale colpa ricadesse su di noi, dannandoci per sempre.

-Mi dispiace dolcezza, ma la sua proposta è più allettante! -Replicò il re degli inferi, battendo le mani fra loro, esaltato dall'accordo appena preso.

-Avevamo un patto!-Gli ricordai.

-E io ho onorato la mia parte resuscitando i tuoi amici e liberando Core. Ti concedo di non rispettare la tua promessa, non capita spesso!

Mi osservò in preda all'estasi. Il suo piano era questo fin dall'inizio? Voleva Ezechiele e la caduta di Michele. Le due persone più importanti per lui. Li rivoleva al suo fianco. Non gli importava nulla del creato o del suo esercito di demoni, lui voleva loro e li voleva adesso, a qualunque costo.

Il suo sorriso estasiato si spezzò però quasi subito. Una folata di vento alla mia sinistra mi fece rabbrividire, accarezzandomi la pelle umida. Vidi il volto dei due gemelli impallidire e attratta da quello che li aveva spiazzati, mi voltai anche io. Nel mezzo delle montagne un raggio luminoso puntava verso di noi, rischiarando al suo passaggio il cielo e facendo diradare le nuvole dense e scure; velocissimo e brillante come una cometa, puntava me ed era pericolosamente rapido. Chiusi gli occhi, convinta che mi avrebbe colpita. Attesi un bel po' prima di avere il coraggio di spiare e quando finalmente guardai, il raggio luminoso si era spento e ora mostrava sembianze umane.

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