- 64 - La resa dei conti

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Il vento soffiava impetuoso, incanalandosi fra le due alte rocce e sferzava il mio viso, come una frusta. Raffaele, l'angelo guaritore era sparito fra le braccia di Core, mentre io ero lì, inerme, con le gambe strette fra forti e robuste radici.

Doveva salvarlo. Core, lo avrebbe fatto. Sì, Raffaele non sarebbe morto. 

"Fa che non sia morto! Non può morire, è un angelo!

Non può averlo ucciso davvero. Mi hanno detto che gli angeli guariscono in fretta, giusto? Perché non deve accadere anche questa volta?"

Guardai Michele, era fuori di sé; perché era così dannatamente preoccupato? Raffaele sarebbe guarito. 

-Anemone, prega che quelle radici non gli abbiano perforato il cuore.

Lo minacciò.

-Perché se Raffaele muore, tu morirai con lui, a qualsiasi costo!

Ringhiò.

-Oh, sto già tremando, serafino!

Lo canzonò il demone.

-Ma dal buco nel suo petto, credo proprio che sia andato, fratellino!

Voleva dire che Raffaele non poteva salvarsi?

-Siete esseri immortali... A patto che non vi si ferisca l'organo principale... A quel punto anche una semplice ferita può ammazzarvi.

Non sarebbe guarito? Doveva esserci un modo. Non poteva finire così!

-Non è crudele da parte del vostro Dio, darvi un punto debole?

Sogghigno' divertito. Gli brillavano persino gli occhi all'idea di aver posto fine ad una vita.

-Morire dissanguato. .. Gli rovinera' il curriculum!

Si tasto' il mento con l'indice.

-Dopo tante battaglie, sarebbe un disonore schiattare per questo!

Oscillo' la testa come se fosse dispiaciuto.

-Tu prega, anemone!

Sibilò.

-Pregare? Non bestemmiare in casa mia, angelo!

Sbotto' schifato. Camminò sul terreno roccioso con facilità prima di fermarsi e guardarlo improvvisamente serio.

-Ho molti motivi per darti una lezione, Michele.

   Il sorriso perfido di poco prima sembrava sparito.

-E dal momento che ne ho l'occasione, ne approfitterò. 

Lucifero si tolse la giacca e, con ineguagliabile lentezza, cominciò a sbottonarsi i polsini.

-Imparerai a non toccare ciò che non è tuo, fratellino traditore!

Staccò ogni bottone e i lembi di stoffa svolazzarono, tirati dal vento, mostrando il petto glabro e immacolato.

-Che nessuno si intrometta!

Ordinò ai pochi dei suoi che erano ancora in vita dopo l'attacco di Raffaele.

-Questa è una questione privata, fra fratelli.

Sibilò.

Vidi Michele stringere con più forza la sua spada a quelle parole. Le ali si spalancarono, circondandolo ed ergendosi dietro di lui come delle grosse mezzelune. Risplendevano di luce dorata, intensa e abbagliante, che conferiva a quei archi piumati e candidi, striature bronzee sulle punte cigliate. Era la prima volta che assumevano quella tonalità. Erano sempre state bianchissime o argentee, ma quella volta c'era qualcosa di diverso. Il petto nudo era completamente scuro; la macchia che avevo visto la mattina di due giorni prima, era ora gigantesca e si propagava lungo tutto il busto, arrivando a sporcargli anche il ventre e parte del collo. Lui allargò le braccia e il suo corpo assorbì i caldi raggi.

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