- 66 - Senza veli (parte due)

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-Ma cosa ti sei messa in testa, eh?

Disse glaciale.

-Ho solo detto che mi attrai, mica che passerei l'eternità con te!

Sorrise e girò la testa di lato.

-Tra qualche anno sarai morta, Bianca!

Mi trafisse con le perle ambrate che mi avevano stregata.

Non saprei dire se arrivò prima il colpo infertomi dalle sue parole o quello dei suoi occhi taglienti, ma avvertii entrambi. Cosa stava dicendo?

-Se non ti farai ammazzare da lui ora, ovviamente.

Le gambe diventarono molli e leggere, mentre nella testa un ronzio persistente sembrava volermi far impazzire. Le orecchie mi fischiavano così forte da farmi sentire instabile, se non avessi avuto le gambe allacciate al terreno e poi sentivo le guance calde, come se avessi appena ricevuto due schiaffi ben assestati.

-Credo che tu mi abbia frainteso. Sai che mi dispiace dovergli dare ragione.

Sollevò il mento ancora sporco di sangue verso l'alto, sorridendo borioso.

-Ma questa volta il mio gemello dice la verità.

Avevo la gola secca. Grattava. Perfino gli occhi cominciavano a fare i capricci, appannandosi e macchiandosi di scie nere.

Avrei tanto voluto dirgli che era un vero bastardo e speravo vivamente che il veleno lo facesse soffrire tanto da farlo pentire di non essersi innamorato di me.

"Maledetto!"

Perché non riesco ad urlarlo?

-Ho dovuto fingere di essere interessato a te...

"Perché mi sento come se qualcosa mi si sia incastrata nella gola?"

-Temevamo che non ci avresti seguiti e così ho pensato di farti... Come dite voi ragazzine?

Strattonai le radici con forza, cercando di liberare le gambe, ancora maledettamente incastrate. Il dolore aveva lasciato il posto alla rabbia. Lo sapevo già. Dopo aver visto il passato di Ezechiele lo avevo intuito, ma sentirselo dire era anche peggio. Il modo in cui mi guardava poi... Mi faceva andare fuori di testa.

Come poteva parlare in quel modo?

"Dammi il tempo di liberarmi, maledetto, e ti mostrerò come lo diciamo noi ragazzine!"

-Prendere una sbandata?

Sorrise ancora e girò la testa dall'altra parte.

Vestì un maledetto sorriso sghembo che scopriva un angolo di denti bianchi e lucenti. Mai come allora, assomigliava al fratello.

"Sapevo fossi una persona meschina, ma pensavo ti fossi già mostrato al peggio. Ti strapperò ogni penna benedetta che ti ritrovi appiccicata addosso! Aspetta che mi libero, maledetto!"

-Però ora mi sento un po' in colpa... Sono pur sempre un angelo.

"L'esemplare difettoso di un angelo "

Avevo creduto che gli avessero imposto di comportarsi in quel modo nei miei confronti e invece... Invece era stata una sua idea. Un suo maledetto piano per incastrarmi in quella storia. Sentii la rabbia montarmi dentro, incendiarmi gli arti e infuocarmi il sangue. Se lo avessi raggiunto, gli avrei strappato la pelle di dosso, o almeno ci avrei provato.

-E tu vuoi persino morire per me. Tutta questa storia macchierà la mia anima pura e  tutto perché sei troppo ingenua!

Strinsi i pugni e mi morsi il labbro con forza. Questo prese a sanguinare e il sapore di ruggine amplificò il senso di nausea che provavo.

Dark plumeWhere stories live. Discover now