- 30 - Cosa farei senza di te...

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Vidi la chioma bionda di Susanna non appena parcheggiai la mia auto e subito le andai incontro, affondando la testa fra le sue braccia appena le fui vicina

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Vidi la chioma bionda di Susanna non appena parcheggiai la mia auto e subito le andai incontro, affondando la testa fra le sue braccia appena le fui vicina.

-Che ti succede, Bia?

Piangevo ancora. Per quanto provassi a smettere non ci riuscivo. I singhiozzi mi spezzavano il respiro, non permettendomi di parlare in modo fluido. Anche se cercavo di cacciar via le lacrime, queste erano più forti della mia volontà e continuavano a sgorgare incontrollate.

-Come si fa a togliersi dalla testa una persona?- chiesi ancora con voce rotta. 

La ragazza sorrise malinconica ed accarezzò i miei capelli scuri.

-C'entrano i tuoi genitori?

 Era da molto tempo che non ci vedevamo. Non andavo a lavoro da quando i miei erano morti e avevo risposto a malapena ai suoi messaggi di conforto.

-Sì e no. - bisbigliai sul suo petto e lei mi accarezzò i capelli dolcemente. 

Non avevo più nessuno con cui condividere la mia vita se non lei e i due serafini, ero orfana e sola senza di loro. Erano stati gli unici ad aiutarmi, a cercare di darmi forza, quella che non riuscivo a trovare da sola.

-Mi mancano tantissimo!

Susanna ascoltava silenziosa il mio sfogo, non interrompendomi, aspettando pazientemente che io mi spiegassi.

- Da quando loro sono morti, vivo con delle persone e... E questi sono diventati la mia famiglia, il mio sostegno. 

Parlavo con la voce impastata dalle lacrime, forse non riusciva nemmeno a capire le mie parole, ma annuiva comprensiva.

-In particolare uno di loro... Credevo, i-io credevo ci fosse qualcosa, insomma condividiamo molte cose e io posso parlare solo con loro!

-Puoi parlare anche con me!- disse, cercando di farmi scostare il viso dal suo petto.

-Sì, hai ragione. Posso parlare con te.

Non avevo il coraggio di ferirla. Non potevo parlare di tutto con lei, non potevo dirle di essere una comunicante. Non potevo confidarle tutti i miei segreti.

-Bia, non si può decidere di dimenticare una persona. Si può imparare ad amarla o a odiarla, la si può detestare o ammirare, ma una volta che questa è entrata a far parte della tua vita, non la si può semplicemente cancellare.

Mi aggrappai ancora più forte a lei. Non c'era alcun modo quindi, io non potevo più eliminare Michele dalla mia esistenza, come lui non poteva annullare Ezechiele dalla sua; che valore potevano avere per lui poche settimane rispetto a più di duemila anni insieme? Tra me e lei l'intrusa ero io. Mi sentii stupida non appena pensai quelle cose, Ezechiele ero io! Ero entrata in competizione con me stessa? Era un lato di me che forse non avrei mai ricordato, ma non cambiava il fatto che si trattava di una parte di me.

Dark plumeWhere stories live. Discover now