- 52 - La caduta di Babilonia

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-Successero molte cose in quella battaglia.

Sussurrò a denti stretti e una vena gli si gonfiò vicino alle tempie; per un momento temetti che non avrebbe continuato a raccontare.

- La lotta va avanti da secoli, ma la battaglia più cruenta è stata quella di Babilonia.

Babilonia, avevo già sentito parlare di quel luogo. Si diceva che la città fosse stata distrutta dal male e dal vizio.

- La città era stata conquistata dai demoni e questi avevano devastato l'intero regno. Gli uomini, loro schiavi, avevano sottoposto i loro simili a stupri, omicidi, genocidi e ogni bruttura di cui erano capaci, fino a bruciare poi l'intera cittadina. I profeti avevano lottato con tutte le loro forze, ma non era stato sufficiente a salvarla e quando noi angeli arrivammo con le nostre armate, trovammo i corpi senza vita lasciati dalle bestie di Satana. Si erano nutriti di ogni essere vivente che avevano incontrato lungo la via, prosciugandoli della loro energia vitale, tagliando il filo rosso del destino a tutte le comunicanti che avevano intralciato il loro viaggio distruttivo. Tutti, tranne una.

Strinse i pugni con così tanta forza da ridurre il flusso sanguigno nelle dita e le nocche persero il loro colore roseo, diventando quasi bianche.

- I nostri angeli avevano iniziato una valorosa battaglia, ma loro erano più numerosi; il regno di Satana era diventato molto grande in pochi secoli e noi non eravamo preparati. Inoltre non immaginavamo che Lucifero fosse riuscito a trovare il sacrificio di Isacco.

-Il sacrificio di Isacco?

Chiesi. Non avevo idea di cosa si trattasse. Strinsi le braccia al petto, infreddolita. Anche se Michele aveva portato un cardigan felpato per me, era comunque troppo leggero, ma almeno era qualcosa, io ero partita con solo una camicetta, un maglioncino di lana e un gilet addosso. Fortunatamente lui aveva pensato a tutto, persino al cambio dei vestiti. Non so cosa mi fosse passato per la testa alla partenza, credevo che saremmo stati via solo un paio di giorni e invece era passata più di una settimana. Avevo sottovalutato incautamente la nostra ricerca o semplicemente ero troppo confusa in quel momento per pensare lucidamente.

-E' il nome della lama che Abramo avrebbe dovuto usare per sacrificare suo figlio. E' l'unica arma oltre a Mi-Ka-El che può recidere il filo del destino di un essere non umano, perché è stata forgiata e donata da Dio ad Abramo per compiere Il gesto di lealtà.

Avevo sentito parlare di quella storia a scuola, durante una lezione di religione. Alla fine Isacco era stato graziato e, al suo posto, era stato ucciso un ariete.

- L'ha usato per recidere anche il mio filo.

Dissi fra me e me.

-Già. E' ancora nelle sue mani da allora.

Michele serrò la mascella con forza.

-Quando arrivai lo trovai lì ad aspettarmi; il suo volto, sporcato di sangue, scintillava di una luce perversa e poco dopo capii il perché: Lucifero aveva catturato Cassandra e l'aveva legata ad un'altare sacrificale.

Mi venne in mente il quadro che avevo visto nella sala del trono dell'anemone, la caduta di Babilonia, e le immagini di quei corpi dilaniati, la crudeltà di quella battaglia era stata raffigurata minuziosamente e, come un trofeo, l'anemone la esibiva con orgoglio nella stanza più importante del suo regno.

-Mi stava aspettando, voleva che vedessi quello che aveva intenzione di farle. Cercai di combattere mio fratello come meglio potevo, ma io ero giovane, avevo preso il suo posto da poco, relativamente poco.

Precisò.

-Lui era preparato alla lotta, era il primo principe celeste creato ed era stato addestrato alle arti belliche forse più di me... O forse era solo più motivato. L'odio che aveva covato per secoli lo aveva reso più forte, molto più forte.

Dark plumeWhere stories live. Discover now