- 26 - DOMINE EXAUDI ORATIONEM MEAM!

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La fine di ottobre era vicina ed ancora sentivo il profumo di Core nell'aria

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La fine di ottobre era vicina ed ancora sentivo il profumo di Core nell'aria. Forte come nel pieno della primavera quando la stagione capricciosa stava per lasciare il passo alla pigra e calda estate.

Sei ancora qui, come è possibile?

In tutti quei secoli avevo sentito scomparire la nostalgica fragranza alle idi di settembre, quando l'odore dell'uva matura inondava le campagne, coprendo quello che oramai era un tenue profumo di primule.

Quest'anno era diverso... Cosa era cambiato? Perché Ade non l'aveva richiamata a sè?

Core... Mia amata...

La porta della mia chiesa si spalancò di colpo, come se qualcuno l'avesse colpita con forza. Mi voltai di scatto per guardare in viso il turista empio che aveva commesso un gesto tanto blasfemo nella mia casa.

-Tu, maledetto, vai all'inferno!

-Oh ci andrei, ma non mi farebbero entrare!

Ezechiele inveiva contro Michele, che invece la fissava soddisfatto.

-Raffaele, dì a questo dannato penn... angelo, che non ha il diritto di intromettersi nella mia vita privata!

Risi. Aveva desistito dall'insultarlo, un evento raro.

-Oh, ma per favore! Odi tanto il fatto che ti abbia interrotta? 

Il fatto che si fosse improvvisamente irritato mi sorprese. Era risaputo che Michele non avesse tanta pazienza, ma di certo non si infastidiva senza motivo e mi chiesi cosa fosse successo fra di loro.

-Raffaele! - mi esortò ancora la donna vedendomi osservarli in silenzio.

-E va bene, ora smettetela!  -dissi cercando di assumere un'espressione seria.

-Non guardare me, ho fatto solo quello che dovevo. La volevi qui, no? Bé, eccola! 

Continuarono a litigare tra loro ancora per diversi minuti, finché alla fine non decisi di interromperli, riportando l'attenzione sul motivo per cui fosse così importante che lei fosse qui.

-Non credete che dovremmo pensare al viaggio per trovare la tessitrice, a guarire le tue ferite, Ezechiele e a come incontrare le streghe Sciari?!

Alzai il tono di voce indicando la gessatura sul polso della Comunicante e riuscii a sovrastare i loro battibecchi. 

-E' colpa sua. Non voleva mandare via un amico e allora...- sollevò le braccia verso di lei con fare eloquente e non riuscii a non sorridere. Avevo il sospetto che tanto malumore fosse dovuto a qualcuno in particolare.

-Viaggio? Sciari? Di cosa stai parlando? - domandò lei confusa, ignorandolo volutamente.

Le poggiai un braccio sulla spalla e la allontanai di poco da Michele. Chissà per quale motivo in quella vita non riuscivano ad andare d'accordo. Non era mai successo prima e il fatto che invece quella volta fosse diverso mi divertita. Mi divertiva parecchio. Michele non era poi così impenetrabile. Era una buona cosa, nonostante la situazione in cui ci trovavamo. 

Dark plumeWhere stories live. Discover now