4 - Qatar pt. 3

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[Sopra, Maverick "Top Gun" Viñales con la sua Yamaha]


Martedì era giunto alle porte e tutti nei box erano indaffarati a sistemare le attrezzature e caricarle nei vari autoarticolati, che, una volta pronti, si sarebbero recati verso la prossima tappa: Termas de Río Hondo, Argentina!

Stavo appunto dando una mano al team Ducati, sistemando le gomme, portandole nell'apposito container, quando percepii una presenza dietro di me.

« ¿ Necesitas ayuda ? » mi chiese una voce, che catalogai come quella di Jorge.

Il pilota non aspettò nemmeno la mia risposta che prese due copertoni e li sistemò.

« Muchas gracias » dissi, sorridendo grata.

« ¿ Te gustó la primera carrera? »

« Si, fue muy agradable » risposi, dandogli un'altra ruota.

« No es muy fácil conducir a una Ducati...pero es una moto muy preciosa » constatò lui serio, prendendola e appoggiandola all'interno del cassone.

Quando caricammo tutto, lui scese dal container e, con tono scusante, mi chiese: « Discùlpame, no te pregunté tu nombre »

Risi: « No es tu falta. Soy Sofia »

Il pilota sorrise anche lui: « Jorge, pero creo que tu ya sabes quien soy »

Come dire che non lo sapessi! Jorge Lorenzo Guerrero, vincitore di ben cinque titoli mondiali spalmati su tutte e tre le categorie del motomondiale!

« Tengo que irme ahora, encantado de haberte conocido, Sofia » affermò Jorge, con un sorriso compiaciuto, per poi andarsene da qualche parte.

« Bene, Sofia » comparve all'improvviso Zio Flavio da dietro, facendomi trasalire.

Ma perché tutti dovevano apparire alle mie spalle?

« Ti ho spaventata? » notò lui, con le mani nelle tasche della sua divisa rossa della Ducati, accennando ad una risata « Domani si parte, hai già preparato le valigie? »

Cercai di calmare il mio cuore dalla paura: « Si, eccome! Avete tutti il vizio di materializzarvi proprio dietro di me! » esclamai io, esasperata, per poi continuare scuotendo la testa, in segno di negazione: « No Zio, non ho ancora preparato nulla, ho appena finito di sistemare le gomme. »

« In tal caso, ti conviene tornare all'hotel, domattina ce ne andremo » mi consigliò lui « Io ti raggiungerò per cena, devo sbrigare alcune faccende »

Spiccicai un "OK" sbrigativo, per poi recarmi da sola, come sempre, nel luogo dove alloggiavo momentaneamente. Tutti erano affaccendati e nessuno aveva il tempo di considerarmi; in più, era difficile farsi delle amicizie in queste circostanze: i piloti erano da escludere a priori, perché erano le figure più importanti e famose all'interno del motomondiale e di certo non avevano tempo da sprecare con persone da quattro soldi come me. Delle ombrelline nemmeno mi azzardavo a parlarne: tutti sapevamo come erano e che atteggiamenti adottavano e non ero quel tipo di ragazza alla quale andassero a genio quel genere di comportamenti.

Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi che il taxi sul quale ero salita aveva già percorso tutta la strada del ritorno e che ormai mancava poco al raggiungimento della mia destinazione. Quando il tassista fece fermare l'auto, mi affrettai a pagarlo, per poi uscire, dirigendomi spedita verso la Hall dell'hotel Grand Hyatt e approdare poi nella mia stanza.

« ¡ Hola Sofia! » mi salutò qualcuno, mentre ero sulle scale.

Mi voltai e notai il viso sorridente di Maverick puntare proprio verso di me.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now